32. Innamorato

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Dicembre 2018

Victoria stava fissando il telefono da un pezzo ormai, mentre Damiano fissava lei.

Quando era successo? Da quando si era perdutamente innamorato della sua migliore amica?

Forse da poco tempo, forse da molto più tempo di quanto in realtà immaginasse.

Forse, l'aveva capito in quei momenti in cui l'unica cosa che avrebbe voluto fare era prendere a cazzotti il muro, e invece si era fermato. Lei lo aveva fermato.

Oppure quando alle prove Victoria si incazzava, in quegli istanti nei quali sembrava aver improvvisamente dimenticato gli accordi, e lui avrebbe solo voluto stringerla a sé e tranquillizzarla. Perché i suoi sbagli, lui li sentiva come suoi.

O quando litigavano e lei gli urlava contro, quando Damiano avrebbe solo voluto stamparle un bacio in quella bocca per farla stare zitta.

Ma anche quando correva nel backstage, orgogliosa di come era andato il concerto, e Damiano l'afferrava e la faceva roteare in aria. Quando si ritrovavano nella sua stanza a festeggiare, e lui avrebbe voluto che sparissero tutti, tranne Vic.

Forse, aveva capito di amarla perché ogni volta che si trattava di lei, Damiano era l'incarnazione della felicità. Perché stare al suo fianco significava avere esattamente tutto ciò di cui avesse bisogno.

Damiano aveva capito di amare Victoria perché la sua voce lo tranquillizzava, perché il suo modo di parlare, il suo modo di pronunciare il suo nome per intero quando era incazzata, o il modo in cui inconsciamente lo chiamava "Amò", lo faceva sentire in paradiso.

Di solito, le donne sono quelle che ti fanno perdere la ragione. Victoria era l'unica che gliela faceva recuperare.

Lei era quella che lo bloccava quando aveva voglia di spaccare tutto, quella che lo calmava con una carezza quando non ci vedeva più dalla rabbia, quella che riaccendeva la luce quando si ritrovava perso nel buio più totale.

Damiano aveva capito di amarla quando davanti ai suoi occhi blu, catturato dal suo cuore gentile, messo a nudo davanti alle sue dolci parole, riusciva a mostrare la parte migliore di sé.

Aveva capito di amare Victoria quando le canzoni che scriveva urlavano il suo nome il silenzio.

Victoria aveva inconsapevolmente saziato la sua fame e dissetato la sua sete, e gli aveva regalato la pace, insieme alla vita che lui aveva sempre sognato di poter vivere.

Victoria gli aveva insegnato a puntare sempre alle stelle, anche quando erano nascoste da nuvole scure che impedivano alla loro luce di brillare. Perché in realtà quel luccichio non aveva mai smesso di esistere. Non si riusciva a vedere, ma c'era, sempre.

Damiano aveva capito di amare Victoria quando aveva smesso di cercare di aggiustare il suo cuore, perché i tagli e le cicatrici guarivano non appena lei compariva davanti ai suoi occhi. E tutto il casino che aveva nel petto non faceva più tanto rumore quando quegli occhi color del cielo rassicuravano i suoi.

«Sono innamorata fottuta.»

«Cosa?»

La coscia di pollo restò a mezz'aria, mentre Damiano elaborava le parole di Victoria nella sua testa.

La inseguì fuori, quando lei scappò via, e la afferrò per un polso per farla voltare.

Damiano si era innamorato di quegli occhi immensi come l'oceano, ma si sarebbe innamorato anche se fossero stati del colore dell'erba o delle nocciole. Si era innamorato della sua bocca soffice e calda e sempre vogliosa dei suoi baci. Ma non erano neanche le sue labbra a farlo innamorare. Era il modo che lei aveva di amarlo profondamente, incondizionatamente, inconsapevolmente.

Quello era il momento, il momento giusto per confessarle tutto il casino che aveva nella sua testa e nel suo cuore.

"Quella ragazza... quella ragazza io la amo", aveva pensato, quando invece avrebbe fatto meglio a dirlo ad alta voce.

Era stupendo tutto ciò che Damiano provava per lei, perché era qualcosa di puro, vero e sincero. Qualcosa che non aveva mai provato per nessun'altra. Nemmeno nei suoi stessi confronti aveva mai provato tutto quell'affetto, nonostante fosse il narcisista per eccellenza.

Poi, udì la sua voce, le sue parole, e gli sembrò quasi di poter volare.

«Mi sa che mi sono innamorata di te.»

I cinque secondi più belli della sua vita.

Damiano aveva sempre saputo che Victoria era quella giusta, perché dovunque lui andasse e ovunque fosse, ogni volta che ne aveva bisogno, in qualunque istante lui avesse deciso di voltarsi, lei sarebbe stata lì, a un passo dai suoi occhi.

«Mi sa che mi sono innamorato pur'io.»

Insieme Sempre || Damiano e Victoria ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora