Se ho dormito? Direi di no. Ho continuato a sentire le sue mani sul mio corpo e ogni volta che cercavo di lasciarmi andare al sonno sentivo ancora le sue virili spinte dentro di me facendomi contorcere dal desiderio di averlo ancora qui. Non doveva finire così. Mi ero ripromessa di stargli lontano e ci ero riuscita se non fosse per quel codardo di amico che mi ritrovo, che senza difendermi mi ha lasciato nelle sue mani.
Mi sento stanca, sfinita, ma non posso far finta di non ascoltare il mio cervello che continua a chiedermi - cosa voleva dirmi stanotte -, non mi faccio di certo illusioni tanto non servirebbero a nulla, ma ho dovuto fermarlo, se soltanto avesse continuato e mi avesse detto quello che io ho sperato di sentirmi dire, mi avrebbe reso tutto più difficile.
Che stupida che sono. Pensare che un ti amo avrebbe potuto cambiare la mia scelta. La soluzione è oltre quello che riguarda me e le mie illusioni di adolescente.
Oggi ho una cosa importante da fare e la farò ad ogni costo. Il mio biglietto di ritorno per l'inferno.
Dovrò parlare con mio padre e dirgli che non mi interessa ciò che lui sta cercando di fare, devo andarmene, altrimenti, sarà ancora più doloroso dire addio a questa città, a tutti, a lui.
Esco dalla mia camera e forse oggi è la mia giornata fortunata, perché incontro la persona che speravo mentre sta per scendere le scale. <Ciao papà, cercavo proprio te > Esclamo dandogli un bacio sulla guancia. Ogni giorno che passa è sempre più bello. <Oh, ciao piccolina, dimmi tutto > Mi dispiace ferirti, ma sto facendo tutto questo per te.
Mentre ci avviamo in giardino perché oggi è domenica e facciamo colazione sempre lì, sgancio la bomba <Io parto. Ritorno a casa > Si blocca, lo vedo ingoiare e poi mi afferra e mi stringe tra le sue braccia <Ci sono quasi, resta con me tesoro e sarai felice > Vorrei tanto che fosse vero, ma non mi illudo.
<Lascia stare papà, devo andarmene, sto solo rinviando l'inevitabile. Però ti devo chiedere un favore > <Tutto quello che vuoi scricciolo. >mi piace quando mi chiama così, mi fa sentire ancora la sua piccola bambina. <Ho bisogno di un nuovo telefono, però non posso comprarlo con i miei soldi, la mamma mi chiederebbe a cosa è servito prenderne un altro > Si lei mi controlla anche il conto in banca e se vede che ritiro o pago una certa somma scatta l'interrogatorio.
In un lampo, senza chiedere a cosa mi serva un altro cellulare, estrae il portafoglio e mi da una consistente somma<No, papà sono troppi. Ne comprerò uno che costi poco >. Ma lui non vuole accettare repliche <Prendi questi soldi e conservarli lontano da occhi indiscreti, torneranno utili. Se ti serve altro denaro dimmelo tesoro>.
Scuoto la testa e ci dirigiamo verso il tavolo dove Ellen ci sta aspettando.La colazione è passata in modo molto tranquillo. Oggi John non c'è sarà da Sandy per una riunione di famiglia. La sua mancanza si sente, mi sono mancate le sue frecciatine, le sue allusioni le sue domande indiscrete.
<Oggi pranzo con voi, ma adesso andrò un pó da Adam,ci vediamo più tardi. >Riferisco a mio padre prima di alzarmi e andare verso la mia camera dove prenderò le chiavi della macchina per poter andare dal mio amico. Lo chiamo la telefono. <Sto arrivando >gli dico soltando quando lui mi risponde. Sono arrabbiata con lui, non doveva farmi questo,lui sa benissimo quanto mi è costato stare lontano da Ade, ma non mi ha salvato, anzi...
Sono davanti a casa sua, ma prima afferro il cellulare, non so davvero cosa vorrei trovarci sulla chat, un suo messaggio magari. Ma poi ripenso alle parole che gli ho detto prima di lasciarlo ancora una volta. Sono stata crudele con lui, con me... Non era sesso quello che stavamo facendo, io lo stavo amando con gli occhi, con la bocca, con l'anima, ma il mio corpo, lui lo stava amando più di ogni altra cosa in quel momento. Era il mio cuore quello che piangeva al solo pensiero, che sarebbe stata l'ultima volta che saremmo stati insieme. Avrei voluto stringerlo dopo che abbiamo finito, ma sarebbe stato diverso. Non gli avrei più detto addio.
STAI LEGGENDO
Sei Lacrime E Passione
RomanceSummer ha diciassette anni e decide di passare l'estate da suo padre a New York. Ma il suo non è realmente un viaggio di piacere, è un modo per scappare da una madre fredda e calcolatrice, e da un destino già deciso. Proprio lì incontrerà Ade, un s...