RIVEDIAMOCI ANCORA

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Quando mi riaccompagna a casa, sono quasi le tre del mattino. Lui sarebbe andato a lavorare quindi aveva bisogno di riposare. Ieri abbiamo parlato poco, ma le cose da chiarire tra di noi sono ancora tante, ed io anche se potessi vivermi questa storia come un'amore estivo, passeggero, senza impegni, voglio comunque sapere la sua vita. Che lavoro svolge, se ha parenti. Insomma, credere di poter essere la fidanzata di qualcuno, credere che per me qualcuno sia davvero importante. L'abbiamo fantasticato un po' tutte, ed io voglio essere la sua fantasia e ci riuscirò!

Ho una sensazione bellissima. Sono felicissima di come sia finita la serata. Non credevo che dopo quello che è successo con Ethan, le cose sarebbero andate così bene.

Mi sentivo un vulcano pronto ad esplodere. Lui è quello giusto, in fondo è quello che sta smuovendo in me sensazioni mai provate prima. Paragonarmi ad un vulcano penso sia la definizione migliore. Solo un vulcano smuove il magma, prima di gettarlo fuori, e io ho deciso di svuotare il mio cuore con lui. Un cuore che ha iniziato a battere e bruciare. Un cuore che finalmente si sente vivo da quando i miei occhi hanno guardato quel diavolo.

So di essere stata sincera, almeno in parte. Lui mi attrae. Mi piace stare in sua compagnia. Quando mi tocca, quando mi guarda e, più di tutto, quando mi bacia. Ho omesso solo un piccolo particolare, forse in me sta nascendo più di un attrazione fisica, ma dovrò tenerla per me, perché so già come finirà tutta questa storia. Perciò non ha senso esporsi più del dovuto.

So benissimo che non potrò mai essere del tutto sincera, porterebbe troppe complicazioni. Ma tanto, a cosa vale? Tornerò a Boston, mi sposerò, avrò la mia infelice vita, come l'ha organizzata mia madre, e lui andrà avanti con la sua. Mi sostituirà con qualcun'altra e proseguiremo avanti separati.

Pensare che un'altra però avrà le sue attenzioni, i suoi baci, i suoi sguardi, le sue mani, e anche i suoi dispetti, mi fa odiare ancor di più la mia vita lontana da qui, da lui. Odierò ancora di piu mia madre, per non parlare di Ethan. Se soltanto mia madre mi dicesse cosa ha contro mio padre, allora potrei davvero pensare di mandare tutto a monte. Invece no, devo sacrificarmi, mai permetterò che facciano del male a mio padre! Mi chiedo se questa cosa esista davvero o è solo finzione di mia madre. Se solo ci fosse anche una piccola possibilità di uscire da questa situazione io non ci penserei due volte ad usarla.

Anche dopo tutti questi pensieri per la quale naturalmente non ho risposte, non sono riuscita a togliermi questo sorriso da ebete dalla faccia. È questa la felicità che si prova, quando trovi la persona che ti fa stare bene? Non lo saprò mai!

Decido di andare a letto. Mi lavo i denti metto il pigiama composto da un pantaloncino e una canottiera e finalmente appoggio la testa sul cuscino. Ma il sonno non vuole stare con me. I miei pensieri tornano in quella cucina, dove lui mi ha baciata in quel modo così passionale, intimo. Mi ha fatta sentire davvero voluta. Non era un bacio per dare sfogo a qualcosa di fisiologico. No, ci stavano esplorando, conoscendo. In quei gesti c'era qualcosa di più, che lui non vuole ammettere né a me né a se stesso.

Per godermi questi altri quasi due mesi che mi restano qui a New York, devo tenere buono Ethan, perciò metto su un piano, studiato per non commettere altri errori, e non avere più tanti momenti da dedicare a lui. Quindi prendo il mio cellulare, imposto la sveglia alle dieci di mattina con la nota "dare il buongiorno a Ethan", stessa cosa verso le cinque di pomeriggio "fare una chiamata a Ethan" è infine la sera verso le dieci "dare la buonanotte a Ethan". Più tardi lo chiamerò e gli dirò che sono stanca di questi continui litigi e che cambierò nei suoi confronti. L'unica cosa che mi dà fastidio è il chiamarlo amore. Forse così riuscirò a tenerlo a bada, ed essere lasciata in pace da lui e dalla sua gelosia. A pensarci, sono orari dove Ade non è con me. Tranne la sera, ma troverò un modo. Sarebbe davvero troppo, parlare con Ethan in sua presenza.

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