(90) Gelosia?!

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La giornata è iniziata con una bellissima notizia. Lui si è svegliato, ma è proseguita con un disastro. Non si ricorda di me, di noi, di tutto quello che abbiamo vissuto.

Anche questa è una nuova esperienza e, sinceramente non so come affrontarla. Mi sembra di essere tornata indietro a quando ci prendevamo in giro pur di provare ad entrambi che eravamo capaci di tenerci testa. A quando nonostante sapevamo che dovevamo stare lontani ci attiravamo come calamite. Ma adesso, che devo fare? Lui come al suo solito sembra divertito, ma solo grazie al suo carattere sempre così sicuro, anche quando il vento ti rema contro. Ok questa del vento con lui me la potevo risparmiare.

All'inizio ho creduto che mi stesse prendendo in giro, che voleva semplicemente farmi uno scherzo. Ho provato anche a sdrammatizzare cercando di ridere e fargli cadere la maschera da finto malato che secondo me aveva indossato..., e invece è tutto vero...

Sei un disastro di proporzioni giganteschi Ade.

Adesso sono a scuola ma sinceramente non sto prestando molta attenzione alla lezione . La spiegazione che vorrei avere è solo una: lui mi ha mai sentita? Sono stata al tuo fianco per due mesi, ogni santo giorno, speranzosa di riabbracciarti, fantasticando sul momento in cui ti saresti svegliato e mi avresti chiesto un bacio, che poi sarebbero diventati due per poi calmarti altrimenti avremmo finito per farlo in ospedale.

Invece non solo non hai chiesto di me, ma neanche ti ricordi... Però perché allora sei geloso di Tommy? Dio è stato così emozionante risentire il tuo possesso, che, per un attimo ho avuto l'impressione di essere sollevata da terra e che il mio cuore avesse preso fiato. Invece sono ricaduta sbattendo il culo per terra sul pavimento...

Ho il peso del braccio sul gomito e la mano a pugno sul quale ho posato il mio viso. Sto guardando la mia insegnante parlare, sì avete capito bene, la sto solo osservando seguendola a tratti,un po' come i bambini, alzi gli occhi e ti seguo, per poi abbassarli e cadere perdendo l'equilibrio.

Sta parlando da un bel po' di tempo quando la mia attenzione viene catturata da un'unica parola "memoria"... Ecco che di nuovo sei nei miei pensieri, mi muovo sulla sedia perché lo so che non è colpa tua, ma io sono arrabbiata con te e questo, manda in tilt il mio cervello.

<Bastarda di una memoria! >esclamo manco fossi sola in quest'aula. Tutti si voltano a fissarmi compresa la professoressa che resta allibita dalla mia colorita esclamazione.

Mi sento talmente in imbarazzo che vorrei sprofondare qui tra questo vecchio pavimento che non ha alcuna intenzione di cedere sotto il peso della mia vergogna.

<Spencer! >mi richiama appunto la mia insegnante.

<Scusate professoressa, mi è sfuggito. Ma non era rivolto alla sua lezione..., ma...,ma...,oh lasciamo stare. Devo andare in presidenza vero? >chiedo più mortificata che mai. In tanti anni di scuola non ho mai visto la presidenza per nessun tipo di richiamo. Adesso arrivi tu, ad un passo dalla maturità, e mi ci mandi per direttissima. Vorrei perdere anch'io la memoria così magari riuscirò a dimenticarti Ade.

Sono qui seduta di nuovo in questo ufficio dove due mesi fa ho ricevuto una notizia alla quale non ero assolutamente preparata.
Il preside sta parlando con la mia insegnante per sapere cosa sia successo. Finalmente si decidono di darmi la parola.
Così con calma gli spiego tutto ciò che è successo e a cosa è dovuta la mia esclamazione...

Per fortuna non hanno preso provvedimenti, ma mi hanno rammentato di tenere presente il luogo dove mi trovo e separare i miei problemi personali, lasciandoli fuori dalla classe.

Dopo l'ennesima figura e le ore trascorse qui dentro mi precipito all'ospedale. Mi deve ascoltare e farla finita di scherzare come ha fatto ieri.

Sono nel corridoio, ormai tutti mi conoscono e mi salutano amichevolmente. In lontananza vedo le tende calate, forse starà riposando penso.

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