(39) L'addio È Vicino

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Ho interrotto la telefonata con Ethan subito dopo essere sparita dalla sua visuale. Non potevo reggere ancora per molto, sarei crollata davanti a lui chiedendogli scusa, così ho pensato di farlo nel modo peggiore. Perché io infondo so perfettamente che la sua definizione "non sei nessuna" è stata dettata dalla rabbia di non essere riuscito a sapere la verità su di me. Non mi stancherò mai di chiederti perdono, amore mio. Quanto mi mancherà dire queste due parole.

Con Ethan, bhe, che dire ho trattato male anche lui, stasera non ho risparmiato nessuno.

< Ethan! Esclamo per fermare il suo balbettare - continuava a dire, mi hai, mi hai chiamato amore - dovevo porre fine a questa tragica scena alquanto imbarazzante da parte sua. Ti ho usato per scrollarmi di dosso un tizio, perciò ti ho chiamato così, non farti illusioni in merito. > Non mi interessa se ci è rimasto male, ormai ho deciso di andare per la mia strada e se questo vuol dire restare da sola, allora questo sia.

<In pratica sono un ripiego? > È in cerca ancora di conferme, come si fa a non avere un minimo di amor proprio. < A qualcosa devi pur servirmi, insomma non potrò solo sopportare la tua inutile presenza al mio fianco >! Mi rendo conto di esagerare, ma per adesso non mi interessa. A chi interessa di me? A nessuno, perciò sto solo restituendo indietro la cattiveria ricevuta.

<Adesso devo chiudere è arrivato papà>. Chiudo senza aspettare la sua risposta, senza sentire cosa aveva da sbraitarmi contro, dopo averlo trattato con tanta indifferenza. Troverà altre occasioni. Per oggi ne ho avuto abbastanza di dover incassare colpi.

Naturalmente il mio amico corso in aiuto, mi ascolta nel tragitto verso casa mia. Ho deciso di andare a chiudermi in camera e non so se uscirò di lì, oppure aspetterò di lasciare il mio rifugio giusto il giorno che che partirò. <Hai dato un'occhiata ai voli!? >Chiedo ad Adam, con le palpitazioni al cuore. Allora è vero andrò via di qui, da lui. Per me è davvero difficile accettarlo, ma devo farlo non altre possibilità.

<Ti prego non puoi ripensarci? Infondo tra un po' sarà Agosto e dovrai andare via lo stesso. Ma nel frattempo io e te potremo passare altro tempo insieme. Allontaniamoci da loro, facciamo cose nostre... > Mi supplica senza distogliere lo sguardo dalla strada. Ma lo vedo come gli tremano le mani e sento come gli trema la voce. No Adam, non farlo, non rendermi tutto più difficile.

<Cosa cambierebbe, dovrò lasciarti lo stesso e sarà ancora più doloroso. È meglio tagliare la corda adesso che è ben tesa, perché quando si allenerà, sarà troppo tardi. Avrò distrutto tutto quello che di bello c'è intorno a me. > Asciugo una lacrima che è caduta libera di precipitare in basso, non l'avrei mai bloccata né raccolta. Esattamente come nessuno raccoglierà nulla di me. Resterò da sola e mi scontreró contro tutti, ma non mi importa prima o poi avrò la mia vendetta. Da quando sono diventata così cattiva?

Siamo arrivati a casa, mentre sto per lasciare la sua macchina il suo cellulare suona. Ha ricevuto un messaggio. La sua faccia è di pura sorpresa, perciò capisco chi è. Non sapevo neanche che avesse il suo numero.

<Oh! Il bel fusto mi ha scritto. Vuoi sapere cosa mi chiede? > La curiosità è troppo, dovrei fregarmene, ma non ci riesco. Voglio sapere se è preoccupato per me. Acconsento con la testa, le parole non escono, sto trattenendo anche il respiro. Ecco cosa mi fai mio caro diavolo.

Si schiarisce la gola, segno che lui si sta divertendo, io un po' meno. <Allora. Mi chiede : Dimmi che sta bene, dimmi che è a casa sua.... E dimmi il suo segreto, perché, stronzo, io lo so che tu sai>....

Lo vedo sorridere, ma non capisco cosa ci sia da ridere. Questi ragazzi sono tutto strani, penso. <Tranquilla angelo il tuo segreto è al sicuro con me. Vedi cosa gli rispondo >. In questo momento spunta anche a me un piccolo sorriso. Non potevo trovare un amico migliore.

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