(85)La Giusta Sensazione

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Caro papà eccomi di nuovo da te. Sicuramente starai pensando :che palle questa figlia mia, mi scrive ormai tutte le settimane Infatti ti ho fatto recapitare un contenitore per chiedere le mie lettere tutte dentro.
Lo so ti arrivano così tante lettere da parte mia che credo alla fine penserai che stavi meglio quando non mi conoscevi.
Ma anche se voglio darmi un freno, non ci riesco, ho la necessita di condividere con te la mia vita e di sapere della tua...
Questa volta non ho molto da dirti, perché la mia vita va avanti tranquillamente come sempre.
La mamma mi ha chiesto di raggiungerla per Natale lì a Parigi, ma sinceramente sarebbe anche il mio primo Natale con Ade, con sua madre e dopo tanto tempo con mio padre Jack.
Ma sai, non vorrei deluderla, e, soprattutto lasciarla sola, specialmente adesso che ci siamo ritrovate, però saperla lì in una città scelta perché non sapeva neanche lei dove fermarsi mi sembra troppo triste da sopportare anche per una come lei, dal carattere forte.
Quel tornado di Ade non ci dà tregua. È un maremoto, ti trascina al largo sperando di toccare subito terra, ma poi succede che la sua mancanza si fa sentire talmente tanto che non vediamo l'ora di essere trasportati di nuovo nel suo mare in tempesta.
Anche Evelyn ormai è rassegnata alla sua iperattività, lo adora a prescindere... Io invece devo confessarti una cosa caro papà... Ho paura...
L'amore che provo verso questo ragazzo mi spaventa. È diventato così tanto importante da essere il mio tutto.
Mi chiedo se un giorno tutti questo dovesse finire per una qualsiasi motivazioni, cosa potrò fare a quel punto? Che ne sarà di me ma ancora di più cosa ne resterà. Riuscirei a guardarlo da lontano, a vedere scorrere la sua vita senza di me?
Ho paura papà... Non so neanche io del perché di questo brutto pensiero... Lui non ha fatto nulla per portarmi a temere questo.
È sempre attento, protettivo, dolce..., ma se tutto dovesse finire di me resterà solo cenere perché ne uscirò bruciata letteralmente.
Nulla dura per tutta la vita perciò perché dovrebbe succedere al nostro amore... Spero solo che siano mie paranoie...
Ti voglio bene mio dolce papà la tua catastrofica
Sum.

Le lettere che mi scambio con mio padre sono quasi tutte così. Mi ritrovo a raccontargli della mia quotidianità, di lui e della paura di perderlo che ultimamente attanaglia i miei pensieri trasformandoli in incubi notturni.

Anche Adam che continua a starmi vicino nonostante il suo enorme problema. Le sue rassicurazioni non mi bastano. Nulla mi basta più. Mi sento impazzire.

Questa è l'ultima settimana di scuola, tra un po' arrivano le vacanze natalizie e potrò stoppare per un po' con lo studio che credo mi stia portando all'esasperazione totale.

Ho sempre promesso a mia madre che mi sarei diplomata con il massimo dei voti è ho intenzione di tenere fede alla mia parola e far sì che sia orgogliosa di me. Lo so la renderei felice e lo sarei anch'io...

Qui il freddo non perdona. L'aria è troppo ghiacciata perciò sono costretta dato il mio calore che non ho neanche d'estate, a coprirmi manco dovrei andare a scalare una montagna.

Visto che le strade sono ghiacciate esco sempre prima di casa, così con calma arriverò lo stesso in orario a scuola.

Ma stamattina c'è qualcosa che non avevo previsto. Anzi qualcuno.

È lì appoggiato allo sportello della mia macchina avvolto nel suo giubbotto pesante, il cappello e la sigaretta tra le labbra.
Indossa dei pantaloni da lavoro sporchi di colore, e credo che sia cemento quello che a chiazze che ricopre quel tessuto nero...

I suoi occhi mi fissano come volermi riscaldare anche se siamo distanti, mentre io lo sto divorando con lo sguardo. Non mi basti mai, Ade, mi attiri talmente tanto che non riesco a guardare da nessun'altra parte se non te.

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