LA PRIMA VOLTA DA SOLI

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Mentre facciamo la strada di ritorno, io sono persa nei miei pensieri che non fanno altro che assillarmi e confondermi.

Tante domande mi frullano in testa... Vorrei chiedergli perché ha fermato quel ragazzo in discoteca... Da quanto tempo mi guardava ballare... Perché ha decido di portarmi via... Ma soprattutto, perché ha mentito a mio fratello?

Non so se aspettare di arrivare a casa, o iniziare adesso. E se poi si arrabbia? E se poi mi risponde male? Sarò capace di difendermi?

Insicurezza, in questo momento dovresti andare a farti un giro, non mi aiuti e non mi servi!

Ma io mi conosco, sono abbastanza istintiva. Perciò do vita alle mie domande, con la consapevolezza che forse mi potrei beccare parole poco carine, da parte sua. Infondo nel parcheggio lo è già stato.

<Senti... Ade, vorrei farti delle domande, e gradirei da parte tua delle risposte. Perché questo silenzio, non mi aiuta a capire>

Ecco... speriamo bene...

Lui si gira a guardarmi, ma subito dopo riporta lo sguardo alla strada.

<Tu vuoi delle risposte? Gradiresti?... Chi ti dice che puoi? E che io abbia voglia di risponderti?>

Lo sapevo! Deve fare per forza il difficile, si diverte a provocarmi!

<Non iniziare per favore, possiamo parlare senza azzannarci? O ti è difficile fare una cosa per un'altra persona?>

Sto perdendo già la pazienza, io che ne ho sempre avuta tanta, prima di conoscerlo.

<Senti piccoletta, io di solito con le ragazze non ci parlo, ma ci intratteniamo in un altro modo>

Mi guarda con quello sguardo malizioso, che lui non sa... provoca in me delle vibrazioni un po' troppo piacevoli, ma non devo farmi distrarre.

<Smettila, con me non attacca questo giochetto>

Però poi mi viene in mente un'idea da proporgli

<Facciamo così... una domanda per una domanda!>

<Oh Oh, qui la cosa si fa interessante. Posso chiederti tutto o hai dei limiti? Sai, magari la tua inesperienza ti impone di non superarli>

Sogghigna compiaciuto. Si sta prendendo gioco di me, ma in fondo ha ragione. Io non so niente, a malapena so baciare.

<Potresti sempre insegnarmi! A quanto si dice, tu ne dovresti sapere più di me, perciò...> Mi sto cacciando in un guaio enorme lo so.

<Puoi ben dirlo piccoletta, io credo che questo tocchi al tuo bel fidanzatino! O mi sbaglio?>

Ecco mi ha fregata, e in più mi ha anche rifiutato!

Mi sento abbastanza umiliata, perciò decido di battere ritirata. Un rifiuto è difficile da mandare giù, e poi non vorrei passare per zoccola, perché non lo sono mai stata e mai lo diventerò, soprattutto per lui! Vaffanculo!

<Ti sei arresa? O non vuoi scendere più a compromessi? Credi che per te sia troppo? Che c'è, non puoi farcela, vero?>

Continua a prendermi in giro, sto facendo una fatica a trattenere le lacrime, e mi maledico per aver avuto questa idea di merda, che tra l'altro mi si è rivoltata contro.

<Certo che ce la faccio, ma ho deciso di lasciar perdere perché di compromessi ne ho dovuti già accettare tanti nella mia vita, e mi bastano quelli. Perciò se vuoi rispondere... bene! Altrimenti me ne farò una ragione!>

Ho già tanti compromessi nella mia vita, altri non mi porteranno a niente. Mi terrò la mia curiosità.

Vengo sballottata verso il finestrino, perché sono talmente sovrappensiero che non mi sono resa conto che ha fermato la macchina di lato al marciapiede. Convinta che siamo arrivati, mi guardo intorno ma non riconosco la zona.

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