INSIEME SIAMO UN CASINO

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Siamo qui in macchina, che stiamo andando di preciso non so dove. Guida tutto concentrato. Guarda sempre davanti, non distoglie mai lo sguardo e la cosa mi mette un po' a disagio. Chissà a cosa starà pensando... forse a me... forse a quello che ha letto sul messaggio...o peggio ancora, si starà pentendo di avermi chiesto d' uscire. In fondo non sono fatti suoi, sarebbe potuto restare anche a casa, a riposare o a sbaciucchiarsi con quella tipa.

No, è meglio che stia qui con me!

Come se avessi la sera magica... gli squilla il cellulare e quando lo prende, faccio appena in tempo a leggere il nome "Amber". Sento la gelosia scorre come sangue nelle mie vene... questo non va bene. Mi sto incasinando, lo so.

<Che vuoi? ... no, oggi no, ho da fare.... sono cazzi miei, non ti immischiare... non lo so, mi farò sentire io... ciao>

Chiude questa chiamata, così su due piedi. Un po' mi spiace come ha trattato quella ragazza. Poteva essere più gentile! E quando vado per parlare lui... mi blocca alzando l'indice

<Non una parola. Stanne fuori! Anche perché a quanto vedo, hai già i tuoi problemi!>

In effetti ha ragione non sono fatti miei, però neanche i miei sono suoi. Perciò mi impongo di rispondere e farmi rispettare, gli rivolgo il dito indice e...

<Beh, neanche i fatti miei sono tuoi, eppure mi ritrovo qui in macchina con te, perché poi? Per una cosa letta in un messaggio? Andiamo Ade, lo sappiamo entrambi che questa cosa non ti deve interessare!>

Non si scompone, anzi sorride, poi inizia a tamburellare le dita sul volante, e inizia a canticchiare la canzone che va in radio

<No, dai sei serio? Mi stai ignorando? Che problemi hai?> ... ma sinceramente mi fa piacere vederlo un po' più rilassato.

Dato che non mi vuole rispondere, decido di ignorarlo anch'io! Non mi farò mettere in piedi in testa da lui! Se credi che sarà facile questa uscita ti sbagli di grosso...

La mia mente non smette di pensare, se continuo così mi verrà il mal di testa. Ma non riesco a fermare i miei pensieri, le mie mille e più domande su di lui. Cerco di concentrarmi sulla musica. Guardando fuori dal finestrino. vedo tutta quella gente che corre come fossero ad una maratona, mi fa pensare che forse anch'io sto correndo troppo con i miei pensieri. Sarò il suo passatempo ecco cosa vuole, zero sentimenti, zero complicazioni, zero interessamento e quando andrò via, sarà un "è stato bello finché è durato" ne sono convinta. Ma è anche quello che voglio io? Sarò pronta a dirgli addio per sempre? E se dovessi innamorarmi poi che cosa faccio?

Entriamo in un parcheggio sotterraneo, lui si prende un po' di tempo per sistemare le sue cose e io resto seduta in silenzio, senza guardarlo. Dopo i pensieri che mi sono fatta, sarà difficile per me stargli accanto. Temo di sentirmi attratta da questo ragazzaccio.

<Scendi, o vuoi restare parcheggiata anche tu qui?>

Il suo sarcasmo inizia a darmi sui nervi. Non può essere gentile, senza fare battute, tra l'altro, squallide?

<Davvero spiritoso. Ops, mi sono pisciata sotto dalle risate!>

Apro la portiera e scendo. Mi verrebbe voglia di smontarla, ma mi trattengo, non voglio creare altro nervosismo. Ce n'è già tanto

<Cosa c'è piccoletta? perché sei così scontrosa con me? E si indica con l'indice, battendo il dito su quei pettorali che sembrano di marmo. Un'impulso di toccarli attraversa la mia mano, che freme per aver un contatto con lui, ma non lo faccio, non posso cedere per prima, devo capire cosa vuole.

<Non fare l'innocente, perché non ti si addice proprio! Sono stufa dei tuoi silenzi, del tuo ignorarmi! Che siamo usciti a fare, se ti devi comportare in questo modo!?>

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