(63)Il Dolce Della Discordia

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Tutto è tornato esattamente come prima. Io mansueta, sottomessa al loro volere, mentre loro continuano a fare finta che tutto questo sia normale.
Vado a scuola dove me ne sto sempre sola. Sinceramente da una parte non vedo l'ora che passi il tempo per porre fine a questa tortura, ma se poi ci penso con la sua fine arriverà anche la mia..., il matrimonio arriverà subito dopo...

Ho visto Mark un paio di volte quando è venuto qui a cena con Ethan. Tutto si svolge come sempre. La sovrana contenta, tutta tirata a festa, impacchettata come un regalo di natale, sempre confezionata per fare bella presenza. Tiene tavola come una vera padrona di casa, coinvolgendo Mark che palesemente finge nel suo ruolo di compagno amorevole e fedele, ed Ethan che stupido com'è, pende dalle sue labbra come un moccio dal naso di un bambino.

Ed è qui che mi scappa da ridere. Seduta al nostro tavolo dove loro stanno discutendo, su dove posizionare tavoli, addobbi, della quale sinceramente non mi interessa nulla..., io che faccio rido.

Rido da sola per come mi sto immaginando Ethan su come l'ho appena pensato, mentre lei disgustata lo allontana perché troppo riprovevole come immagine. Lei che non mi ha mai cambiato un pannolino perché le faceva schifo, lei che non mi ha mai pulito la bocca quando me la sporcavo, perché troppo presa da sé stessa, troppo odio verso di me..., figuriamoci asciugare il naso a qualcuno.

Ho avuto sempre la nostra governante ad accudirmi, e, una volta cresciuta, quando la sovrana non era in casa, io le davo una mano con le pulizie. Mi é sempre piaciuto tantissimo dividere un qualcosa con un'altra persona cara, è un'emozione della quale sono stata privata da mia madre, ma, concessa dalla governante. Ascoltavamo la musica, ogni tanto ballavamo anche...,

<Vuoi far ridere anche noi Sum? >, mi richiama proprio lei...

<Oh, guarda ti risparmio la scena... >mentre la mia mente continua ad assillarmi con questa immagine.

Mark mi osserva trattenendo un sorriso, ma facendomi capire di stare buona...

<Cosa hai pensato di tanto ridicolo? Perché sicuramente lo sarà... > continua lei, perché come al solito deve vincere sempre contro tutti...

<Lascia stare, davvero..., non reggeresti il colpo... >, insisto, mentre continuo a sorridere perché quella scena non vuole proprio abbandonarmi.

<Chi ti capisce è bravo... >, mi dice lei tagliando subito il ragionamento perché sicuramente starà pensando di avermi dato fin troppa importanza.

<Tu non di certo. Non l'hai mai fatto... >mi lascio sfuggire. Ma lei davvero mi urta tantissimo...

<Sum,per piacere... >, mi volto verso Ethan che mi ha richiamato, e, solo a guardarlo, gli scoppio a ridere letteralmente in faccia. Così decido di battere ritirata <No, scusate davvero devo allontanarmi, vado in bagno... >, e così faccio lasciando tutti esterrefatti dal mio strano comportamento, continuando a ridere come una matta.

Una volta chiusa la porta del bagno continuo a ridere talmente tanto che poi inizio a piangere. Le lacrime non vogliono smettere come le mie risate. Sto diventando pazza me lo sento.

Quando torno di là trovo il dolce in tavola.
Un pezzo di torta al cioccolato con delle piccole fragole posizionate come decorazione sulla parte superiore.
Tutto quel cioccolato che, copre ogni lato di queste fette accende in me un sano e piccante senso di goduria altamente afrodisiaco.

Cerco di non perdermi in pensieri peccaminosi, perché sono appena rientrata da una pessima figura altamente discutibile, perciò resto con la mente ben concentrata su quello che vedo e non quello che vorrei..., perché è chiaro dove andrei a parare.

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