LA VERITÀ

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Sì dice che l'amore è cieco.

Non posso non chiedermi come abbia potuto mio padre non accorgersi che quel che mia madre provava per lui non era amore, ma solo uno spudorato interesse economico.

Capisco il suo grande talento d'attrice, il suo saper fingere, anche nei momenti più impensabili, il suo saper mascherare le emozioni (sempre se ne abbia mai provata qualcuna), ma con l'amore?

L'amore è tutta un'altra storia!

Quando ci si innamora, lo senti nel cuore e nell'anima. Senti che quella è la persona che può cambiarti la vita. Il cuore batte più forte, lo stomaco è sottosopra, la voglia di vederlo o di sentirlo scalpita dentro te, il desiderio di essere toccata... ti incendia tanto da far venire le palpitazioni a quel povero cuore che, in quel momento chiede solo di essere ascoltato, nella speranza che tu rallenti la sua corsa. I piccoli gesti da condividere, i segreti, le esperienze fatte insieme da custodire, come fossero questioni di vita o di morte. Ecco, questo è il mio concetto dell'amore!

Quando mio padre mi raccontò di quando si conobbe con la mamma, successe solo perché io credevo di essere innamorata di Andrea, il mio compagno di banco delle elementari.

Sapevo che mio padre sarebbe andato via un giorno, in un'altra città, lontano da me, perciò la paura di perderlo e non rivederlo per tanto tempo diede modo alla mia curiosità di bambina di uscir fuori, di porre domande anche imbarazzati.

Flashback

«Papà, come faccio... come faccio io, una bambina di soli sei anni, a sapere se Andrea è giusto per me? Possiamo sposarci?»

Papà inizia a tossire in un modo strano, tanto che credo si stia per strozzare. Mi guarda, accarezzando i miei lunghi capelli biondi. Ma prima di iniziare a parlare, vedo i suoi occhi molto tristi. Forse con la mamma non è felice.

«Sum, quando uno si innamora, non può sapere se quella è da subito la persona giusta, lo scopre andando avanti, conoscendosi! Solo così si può sapere se si è giusti l'uno per l'altra. Ma può succedere anche, di scoprire, anche tardi, che quella non è la persona che fa al caso suo!»

Ascolto senza interrompere i suoi ricordi, notando quanto gli stia piacendo condividere quel loro momento con me. Io che sono il frutto di questo amore.

Fine flashback

Non capii nulla in quella risposta all'epoca, ma ripensandoci oggi, e vedendo il rapporto che hanno i miei genitori, forse mi stava mettendo in guardia, forse parlava della sua esperienza personale... forse.

Anche se ero piccola, il ricordo di quel che successe quel giorno è ancora vivo nella mia mente. Non posso scordare il luccichio nei suoi occhi, il sorriso sulle labbra e l'emozione di rendermi partecipe nella storia del suo amore.

Rimasi incantata dal suo racconto cosi pieno d'amore, verso colei che gli aveva cambiato la vita.

Distesa sul mio letto, guardo il soffitto e ripenso a tutto ciò che è successo... a come lei è stata brava a mentire per tanto tempo... alla sofferenza di mio padre quando scoprì tutto. Lei gli sputò addosso vuotando il sacco, non curante dei sentimenti verso la donna per la quale giurò amore eterno. Ma il legame che da sempre unisce me e mio padre non potrà distruggerlo nessuno, neanche lei con tutta quella cattiveria che si ritrova al posto del sangue.

Tutto ebbe inizio in un ristorante di Detroit. Mio padre quel giorno si sarebbe dovuto incontrare con il suo socio in affari per definire un contratto. Avevano deciso di farlo davanti ad un ottimo pranzo e del buon vino, ma il destino alcune volte è dispettoso. Diciamolo pure, a volte è bastardo!

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