(91) Sfinimento

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Ade

Quando è entrata accompagnata dal medico ne sono rimasto incantato. Ho fatto una fatica a non dirle che è bella oltre ogni cosa che il mondo ci abbia donato. E se penso che lei è stata mia, me lo dico da solo... che gran figlio di puttana che sono stato ad avere avuto questa fortuna.

Mi hai fulminato come un lampo in pieno temporale. E se non avessi già la memoria fottuta ci avresti pensato sicuramente tu.

Quando è uscita i suoi occhi erano tristi a causa mia. Volevo chiederle scusa ma non né ho avuto il coraggio, e poi, quel battibeccare mi ha messo di cattivo umore.

Adesso che sono solo in questa camera, aspetto con ansia il suo arrivo. Sono stato paziente tutto il giorno, anche quando hanno cercato di mettermi giù da questo letto, mentre addosso a me avevo proprio le mani di chi ti ha toccata e fatto scattare in me la gelosia di scaraventarlo chissà dove, non mi interessa dove potesse arrivare l'importante è che ti stia lontano.

Ogni volta lo guardo in modo intimidatorio , voglio che mi tema nonostante per il momento non possa fare molto per tenervi lontani, ma deve capire che appena sarò fuori di qui dovrà evaporare come una nube,se non vuole finire al mio posto...

A calmare il mio istinto distruttivo ci pensa la tua voce... Aspetta stai parlando di nuovo con quello? Credo che dovrò fare un discorsetto con il signorino mentre sono ancora prigioniero di questo dannato letto, magari afferra il concetto evitando di farsi male.

Chissà cosa le sarà successo a scuola. Ma quando entra non solo ci salutiamo nello stesso momento, in più lei ha la capacità di fottermi il cervello senza fare quasi nulla, se non solo guardandomi.

I suoi occhi sembrano acqua pura, esattamente come lo è lei , odora di purezza, di semplicità... E mi chiedo come farò a resisterle senza toccarla visto che il mio amico è già presente, in tiro, mentre ti sto solo osservando.

Mi fa male il cazzo per come è dritto, e porca miseria devo cercare di tenerlo davvero buono altrimenti rischio di venire solo guardandoti. Quanto potere hai su di me bambina?

Bambina? Che aggettivo di merda è questo? È troppo comune, troppo scontato, mentre lei non lo è per niente. Mi ricordo che appena sveglio mi hai detto come ti chiamavo, ma in questo momento mi sfugge...

Da quel poco che ho visto deve avere un carattere deciso, anche se sembra un piccolo agnellino indifeso. E con me com'eri?

Lo leggo nei tuoi occhi che sei tormentata, che stai soffrendo, che mi vorresti indietro, ma dammi tempo perché io sto capendo anche meno di te.

La mia attenzione viene catturata dalle caramelle che tira fuori dallo zaino. Perché mi piacciono così tanto, mi chiedo, ma ci deve essere altro che ci unisce a questa piccola goduria... Gliele vedo mangiare così lenta, come se mi stesse stuzzicando, ne voglio anch'io una, ma voglio anche lei tra le mie mani, sulla mia bocca.

Mi sistemo meglio su questo materasso solo per far capire al mio attrezzo di stare buono e non spaventarla, se dovesse accorgersene potrebbe allontanarsi da me e io non voglio, anzi la voglio disperatamente accanto.

Arriviamo ad un compromesso, quello di ricordare per ricevere il premio come si fa con i bambini. La accontento, solo per vedere un raggio di felicità accenderle quel blu che ci cattura come una rete di pescatori.

Le vedo le immagini nella mia testa. Una gamba, liscia, delicata e dannatamente profumata..., una scarpa, bellissima anche se comune a me fa impazzire..., le mie mani sporche di inchiostro spezzano quel disegno delicato che è la visione di questa carne dal colore rosa immacolato.

Desidero tanto toccarti ancora, sentirti sotto i miei palmi e annusarti.. Infatti porto le mie mani vicino le mie narici speranzoso di sentire se sei tu, se questa gamba che sto accarezzando così attentamente ti appartiene..., ma il profumo che sento non è il tuo è il mio... Mannaggia mi dico da solo, cosa stavamo facendo in quel momento? Oppure l'avevamo già fatto?

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