LA DICHIARAZIONE INASPETTATA

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Mi trovo a fare i conti con la realtà, ho chiesto il permesso a mia madre per partire... a mio padre di ospitarmi... ma non ho detto nulla ad Ethan, il mio ragazzo.

È più grande di me. Si è diplomato l'anno scorso e adesso lavora nell'impresa di fabbricazione di mobili del padre. Ecco il motivo dell'unione delle nostre aziende: io costruisco, lui arreda!

Una catena di montaggio perfetta.

Nonostante la situazione forzata, voluta dai nostri genitori, insieme abbiamo trovato un nostro equilibrio, anche se all'inizio ci siam fatti la guerra... E son già due anni che stiamo insieme (se così si può dire) perché la sua popolarità lo precede da sempre nella nostra scuola. Se parli di un ragazzo alto, muscoloso, sexy e pieno di tatuaggi, allora stai parlando di Ethan Chellegher.

Lui, con la sua vita da maschio alfa, ci provava con tutte, nonostante fossi presente. Far parte di quella categoria, non lo aiutava ad accettare i cambiamenti, ed avere la ragazza comporta pur sempre dei limiti ed in quella categoria, più sei puttaniere, più tutte ti vengono dietro.

A scuola, mi faceva sedere al suo tavolo con i suoi amici e amiche. Non ci tenevo a conoscerli più di tanto, perché in fondo, finito il liceo, so già la piega che prenderà la mia vita. Perciò, perché avere amiche che ti stanno vicine, solo per finire poi nel letto con il tuo ragazzo?

Mi sono sempre sentita tremendamente in imbarazzo. Ho sempre saputo dentro di me che io a quel tavolo non c'entravo nulla. Ma questo ad Ethan poco interessava, era mio dovere stare lì in quanto sua fidanzata, anche se certe volte fingeva che io non ci fossi, flirtando con altre magari più piccole di lui, e loro cadevano ai suoi piedi come foglie d'autunno.

E poi quest'anno lui non ci sarà perciò non ha più senso frequentarli. Mi farò l'ultimo anno nell'anonimato più assoluto, se così posso dire. So già che me lo di ritroverò all'uscita di scuola, per non parlare del fatto che mi vorrà accompagnare per vedere coi suoi occhi che nessuno mi infastidisca.

Nell'ultimo anno il suo comportamento è cambiato, ma il mio stato d'animo no, fingevo come sempre. Quando avevo voglia di mangiare per i fatti miei, mi permetteva di farlo da sola sui gradini nel retro di scuola. Ogni tanto veniva anche una ragazza, con la quale scambiavo qualche parola, ma non potevo definirla mia amica. Ho un carattere troppo timido, poi come ho già detto la mia insicurezza non mi aiuta, ma chissà se lontano da qui, lontano dalla mia vita io non possa cambiare. Lo capirò quando partirò per New York.

In fondo non posso pretendere niente dal nostro rapporto. Non è amore, o comunque non è sbocciato da solo.

Chissà se conoscerò mai il vero amore... quello che ti fa bruciare di passione... che ti incendia con un solo sfioramento di mani, di pelle, di sguardi, e non esiste acqua capace di spegnerlo, accadrebbe solo nel caso in cui ci consumeremo a causa di quell'amore.

Ecco quest'altro desiderio resterà nel mio cassetto dei segreti, custodito gelosamente.

Sono qui seduta sul dondolo, nel giardino di casa mia, aspetto Ethan per uscire.

Ho messo il vestito a fiorellini gialli che a lui piace tanto. Nonostante tutto, cerco quasi sempre di compiacerlo, ma solo  perché così litighiamo di meno. Le bretelle sono così sottili che accarezzano la mia pelle leggermente ambrata. Ho messo un paio da scarpe da tennis bianche perché credo cammineremo un bel po' e per sicurezza mi porto un golfino, nel caso stasera faccia fresco.

È davvero un bellissimo ragazzo. Il suo sguardo crea quel contrasto con l'aura di timore che infonde con quegli occhi chiari che ha. Per non parlare di quelle labbra carnose e ben disegnate che catturano l'attenzione. Tutti quei tatuaggi che sporcano il suo fisico... quando cammina emana sicurezza. Devo ammetterlo, è davvero un bellissimo ragazzo! Impossibile non notarlo.

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