(48) Iniziamo

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I giorni passano e io non riesco a mettermi in contatto con Ade. Il telefono squilla a vuoto oppure delle volte è irraggiungibile. Il mio umore a causa di questo precipita in stato di apatia. Mi sento nera di rabbia, mi manca la volontà, se poi ci mettiamo tutto lo stress dovuto al fatto che devo risolvere il mio problema, ecco che anche il mio peso ne inizia a pagare le conseguenze.

Provo a chiamarlo la sera tardi, il pomeriggio quando finisce il suo turno, la mattina presto... Nulla. Sembra sparito inghiottito da una voragine, come quella che piano piano sta tirando giù anche me.

Ormai non conto neanche più i messaggi lasciati in chat o nella segreteria telefonica, ma lui si ostina a non rispondermi. Inizio a pensare che si fosse ricordato di quelle parole che tanto ho bramato, le stesse che adesso me lo hanno allontanato.

Perché? È l'unica domanda che mi pongo . Non gli ho mai chiesto nulla, ha sempre fatto tutto lui e adesso sono io a pagare la conseguenza del suo volere. Se soltanto mi rispondesse gli direi - Puoi rimangiartele, non mi interessa, ma non ti allontanare, non mi abbandonare per due parole che possiamo cancellare. Io a differenza sua non riuscirò mai a cancellarle, ma gli avrei mentito per non perderlo.

È pomeriggio, l'aria condizionata nella mia camera si fa sentire, perciò l'abbasso un pó. Agosto sta passando troppo velocemente e io non riesco a capire se esserne contenta o meno. Magari con l'inizio della scuola sarò ancora più occupata e la mia mente smetterà di farsi film che non esistono.

Decido di prendere il mio secondo cellulare e chiamare Adam. Ne ho bisogno o rischio di impazzire. L'agitazione che sento è ingestibile. Ho tante domande, nessuna risposta, ho tanti dubbi, nessuna certezza.

<Ehy angelo! >la sua voce così allegra mi fa capire che almeno lui è felice. Ma io in questo momento sono egoista e ultimamente so di esserlo sempre più spesso. <Dimmi che sta bene. Non mi risponde, mi ha dimenticato? >

Le lacrime scorrono sul mio viso come fosse neve che si scioglie. Il freddo che mi attraversa è dovuto alla paura delle sue risposte, il calore che lasciano è dovuto al fatto che vorrei scoppiare di gioia nel sentirmi dire ciò che sto sperando.

<Calmati, tesoro! > Mi consola, ma non è quello che sto cercando <Ti prego Adam rispondimi, sto impazzendo >.
Non ho altro da dirgli, perché il pensiero di lui è più forte di tutto.

<Io non so cosa sia successo tra di voi, ma lui è cambiato, si è isolato, lo cerco io per passare del tempo insieme, ma di te non vuole sentire neanche il nome. Mi dispiace tesoro... > I singhiozzi che sfuggono dalla mia bocca sono strazianti <Non può farmi questo... > mi lascio sfuggire. <Digli che non mi interessano le parole che mi ha detto, io ho bisogno di sentirlo. Ti prego Adam aiutami ...>

<Stai tranquilla Sum, si sistemerà tutto. Posso sapere cosa vi siete detti per far precipitare così la situazione? > Un sorriso mi appare sul viso triste, il solo ricordare quella scena mi fa dimenticare per un solo attimo quello che sto provando. <Mi ha detto che mi ama. Ma non era in lui, io neanche ci ho creduto... >Quanto sto mentendo in questo momento, ma non mi interessa. <Sum, non devi fingere con me, io lo so quanto speravi in quelle parole. Se è scappato è perché non sa come affrontare tutto questo cambiamento, ma fidati tornerà >. Mi conosce fin troppo bene penso.

<Dimmi che non si sta distruggendo con quella roba! > Chiedo con il cuore pieno di speranza. <Tranquilla, è quasi sempre chiuso in casa, in compagnia di una persona che mai avresti pensato di vedere al suo fianco >

Un colpo al cuore senza possibilità di deviare il dolore arriva dritto nel mio petto. <Adam, non puoi dirmi queste cose. Chi è, che vuole, a che punto è il loro rapporto. Ti prego non dirmi che hanno fatto sesso >. Esclamo con tutta la rabbia che ho dentro di me. Non posso credere di essere stata già sostituita, no dopo ciò che mi aveva detto.

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