(33) Incontri e Ricordi Sgradevoli

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Oggi è stata una giornata disastrosa. Prima il suo fidanzato, che tra l'altro lei non si decide a lasciare, poi la scoperta che dovrà pranzare con quel coglione, che è sempre in mezzo. Mi chiedo se sarà una delle mie persecuzioni anche lui. Prima con Claryssa. adesso con Sum. Com'è possibile che gli piacciano sempre le mie donne!

Il mal di testa che mi è scoppiato non appena sono andato via da quella casa, dopo averla vista cadere e urtare il fianco, è atroce. Ma io lo so che sono i miei sensi di colpa a cervellarmi, in questo modo. L'avrei dovuta afferrare e stringerla tra le mie braccia, anche se si sarebbe dimenata come un'anguilla. L'avrei dovuta rassicurare e dirle che poteva andare tranquillamente a casa del coglione, tanto io lo so che sarebbe tornata da me, non potrà scegliere lui.
E invece l'ho ferita e trattata come ho trattato una delle tante ragazze che mi scopavo prima di lei.

Ho portato la sua macchina a sistemare come mi ha chiesto suo padre e, adesso sono qui con una birra in mano nel bar poco distante dall'officina e sto aspettando che le montano sto cazzo di GPS. Come al solito questo bar non è molto affollato, sempre le solite teste di cazzo, che non hanno nulla da fare durante la giornata, che giocano a biliardo, e farsi di tutto quello che trovano.

I ricordi si affollano nella mia testa, quando anch'io ero un perdente, quando praticavo quei rifiuti umani che si spacciavano come amici, come la mia famiglia. Le giornate a scommettere soldi su delle stupide partire, giri di birra e droga pagati se perdevo. E poi i debiti che ho fatto a causa della mia stupidità. La scommessa persa e la sua morte. Ecco cosa mi ricorda questo posto.

Pago la birra e decido di andare via, non mi va di incontrare lui,la causa dei miei casini. Ma forse qualcuno lassù non è dalla mia parte. Sono consapevole di avere tanti conti in sospeso e che prima o poi andranno pagati, ma quello con lui è l'unico che io ho saldato, non per merito mio, ma adesso sono libero, non sono più un suo dipendente.

I nostri occhi si incontrano mentre io sto pagando la mia consumazione. Non mi piace il suo sguardo è un misto tra sfida e provocazione. Mi conosce fin troppo bene lo stronzo, non potrei tirarmi indietro e passare per un cacasotto.
<Guarda, guarda chi è tornato nei bassi fondi!>
Vorrei spaccarti questa faccia di merda che ti ritrovi , allungarti questa cicatrice sul lato sinistro che ti parte da sotto l'occhio fino all'inizio del labbro. Ti sguarcerei tutto, fino a renderti irriconoscibile anche agli occhi di quella puttana di madre che ti ha partorito.

<Sono di passaggio, nessun ritorno alle origini! > Sta cercando di capire dove colpire, ormai ti conosco bene Tom. <Che ci fai da queste parti. Se non sbaglio l'ultima volta che ci siamo visti mi hai dato l'addio! Sai che se vuoi tornare, sei il ben voluto! >

La mia mascella è contratta, talmente forte che mi sta chiedendo pietà,vorrebbe essere più rilassata, proprio come lo vorrebbe il mio cervello. Invece sono qui, cercando di mantenere la calma perché vorrei saltarti direttamente al collo è strapparti la giugolare sporcandomi del tuo sangue, esattamente come lui ha sporcato me del sangue di quella povera e innocente ragazza.

Flashback

Siamo seduti tutti intorno a questo tavolo rotondo, ricoperto da questa tovaglia blu scura. Portaceneri pieni di cicche e cenere, nuvole di fumo sulle nostre teste, l'aria pesante che sa di sigarette e droga. I soldi posati al centro del tavolo, segnano la posta in gioco, che si fa sempre più alta ad ogni passata.

Mi sono reso conto di essermi spinto oltre questa sera, ho perso già tanto al poker, ma non ho intenzione di fermarmi. Anzi voglio ritornare a casa dopo aver recuperato i miei e magari averne vinti altri.

Vedo già al mio rientro, lei che mi aspetta emozionata di rivedermi lì al suo fianco, mentre io le chiedo come sta, anche se non me ne frega un cazzo. Aspetto solo il momento in cui lei mi spalanchi le cosce e io sprofodi dentro di lei per alleggerire le mie palle ormai pesanti.

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