BRIVIDI

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Mentre sto dormendo, sento picchiettare su una superficie, ed è come se qui a New York gli uccellini ti dessero il buongiorno, come nei cartoni animati.

Ma poi mi rendo conto che il rumore non arriva dalle finestre, ma dalla porta che si spalanca mostrando John in bermuda e canottiera, con tanto di fascia che tira indietro i suoi ricci scuri, lasciando quel viso così dolce tutto scoperto.

«Buongiorno sorellina, la colazione è pronta!»

Si curva su di me, baciandomi la fronte. Il suo profumo fresco di doccia, mi invade le narici, risvegliando i miei sensi, ed io lo abbraccio che lo lascia cadere sul mio letto.

«Buongiorno fratellone! Questo è il più bel risveglio che io abbia mai avuto!»

Sento che qui mi vogliono bene. Che a me ci tengono. Mi sento amata! È una strana sensazione alla quale non sono abituata.

Mi alzo tutta sorridente e riposata e, mentre sto per uscire dalla mia camera, mi giro per dare un'occhiata al mio cellulare. Sono indecisa se accenderlo o aspettare di aver fatto colazione, prima che la mia realtà me la rovini... ma decido di lasciarlo lì. Mi sorbirò più in là lo sclero di Ethan.

Scendiamo giù in cucina, e trovo apparecchiata una tavola con tanto di quel cibo che non so da dove cominciare

«John, la mattina mi basta un cornetto e un cappuccino, non vi dovete preoccupare così tanto per me»

Mentre stiamo consumando tutto questo buon cibo, il mio fratellone mi annuncia che conoscerò la sua ragazza ed un po' di amici, passeranno di qui, per fare un bagno in piscina e trascorrere un pomeriggio nel divertimento più totale.

«non vedo l'ora John. Sono così curiosa...»

Mio malgrado, devo affrontare ciò che mi aspetta, appoggiato sul comodino di camera mia. Accendo il cellulare con mani tremanti, perché so quanto Ethan sarà arrabbiato.

Come temevo, il telefono non smette di suonare tra messaggi e chiamate perse. Sono tutti ripetitivi...

Ethan: Rispondimi, mi stai facendo incazzare!

Ethan: Non puoi evitarmi!

Ethan: Entro domani mi devi chiamare, altrimenti vengo lì!

E su quest'ultimo messaggio vado nel panico, io non ce lo voglio qui! Voglio essere lasciata un po' in pace!

Inizio a pensare che forse ho esagerato ieri sera, che forse ho fatto la mossa sbagliata. Così lo sto solo provocando, ed io so cosa significa provocare Ethan. Non porterà a nulla di buono, se non ad una catastrofe. Verrà qui, racconterà tutto a papà, ed io resterò sola perché a quel punto, mio padre si sentirà tradito da me.

E mentre sto con il cervello in palla, una voce che continua a chiamarmi, scatena in me una reazione che mai avrei creduto di poter avere...

«Che vuoi Ethan? Smettila... smettila di assillarmi... fammi respirare... fammi vivere!»

Continuo a gesticolare, gridare, tremare fino a quando John mi blocca

«Sum... Sum, che sta succedendo?» Forse è lo stress, forse il panico di quel che può succedere ma non riesco a capire più nulla e do uno schiaffo a John in piena guancia

«Non mi toccare, Ethan! Non... riesco... a respirare...» e cado tra le sue braccia che saldamente mi tengono a lui.

«Ma che cazzo sta succedendo? Summer! Summer!?»

Mi risveglio, non so dopo quanto tempo, nel mio letto con John che mi tiene la mano. Ha il viso contratto da una smorfia tra il preoccupato e l'incazzato.

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