NERVOSISMO E INDIFFERENZA

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Ade

Lasciarla lì, al telefono con quello, mi è costato uno sforzo oltre il ogni limite. Non potevo fare altro. Qualunque cosa avessi fatto, l'avrei messa ancor di più in pericolo.

Sono consapevole che, ad aver fatto sapere a lui di una seconda persona a fianco a lei di sesso opposto, le procurerà non pochi problemi. Ma non ci ho pensato quando l'ho fatto, perché ero e sono nero di gelosia.

Adesso la cosa più sbagliata che io possa fare è starle lontano.

Credevo mi avrebbe contattato lei, subito dopo. Cosa che ha fatto, ma solo per minacciarmi che non sarei stato io a vincere questa battaglia. Poi è sparita. Niente messaggi. Niente chiamate. Si sta comportando come se non esistessi, come se io non le interessassi.

Conoscendola ancora poco però, posso immaginare quanto le stia costando starmi lontana. Non ho voluto partecipare di proposito alla festa, speravo mi chiamasse, magari avrei anche corso per vederla. Invece se n'è stata lì a festeggiare con quello stronzo di Adam.

Ma la batosta più grande l'ho avuta quando John mi ha inviato il video dove balla con quel cazzone del dj.

<Credi davvero che ti lasci vincere così facilmente? Ti farò vedere io!> dico ad alta voce

Vederla così spensierata senza me, mi ha fatto innervosire non poco. Anzi, dopo tutto quello che è successo, non mi aspettavo di certo una tale reazione da parte sua. Non pretendevo che se ne fosse stata seduta in un angolo, ma neanche non pensarci per niente. È stato troppo!

Non smetterò mai di chiedermi dove ha trovato tutta questa determinazione. Ma la cosa che mi chiedo ancora di più è... cos'è cambiato da quando è arrivata? Cosa l'ha resa così determinata?

Quando arrivo alla serata organizzata da John, anche se tra le mie braccia c'è Nicole, i miei occhi cercano lei, il mio naso cerca il suo odore in mezzo a tutti. Ma niente, non la vedo. Dal nervosismo stringo il fianco della povera malcapitata accanto a me, che si irrigidisce riservandomi un'occhiataccia.

Voglio e ho bisogno di vederla per parlare e chiarirci. Stiamo sprecando troppo tempo. Devo dirle che lei per me non è quella che si è definita. Non lo sarà mai né per me né per nessuno. Lei è un fiore che va rispettato, ma mai raccolto contro la sua volontà. Deve sapere come restare piantata alla sua terra perché sa quel che vuole. Questo mio pensiero anche se smielato devo dirglielo. Le farà piacere, conoscendo il suo lato romantico.

Incrocio John ed il suo sguardo mi vuole dir qualcosa che non mi piacerà. Ormai ci conosciamo troppo bene. Infatti lui non si arrabbia quando vede la tizia a fianco a me. Anzi, scuote la testa come per dire "la stai provocando?" e io rispondo con un'alzata di spalle. Ma poi quello che mi dice non mi piace. Spegne tutto il desiderio che ho di stare qui. Lei non ci sarà.

Alzo lo sguardo alla sua finestra, e la vedo. Mi sta spiando. Come una scarica di adrenalina il mio corpo sussulta. Mi piace che lei mi guardi anzi spii perché vuol dire che mi stava aspettando.

Immagino la sua reazione vedendomi accompagnato. Ma se solo lei fosse qui le direi Non c'è stato niente tra noi come con quell'altro. Sono rimasto chiusi in casa per non fare cazzate. Se vuoi la verità, l'ho incontrata qui fuori. Non so neanche se cerca anche lei di qualcuno!

Passo la serata ad immaginarla mentre si tortura le mani per il nervosismo vagando per la stanza avanti e indietro, che pensa a come impegnare il tempo che passa lentamente. Poi vedo una luce nella sua camera, ma non vedo la sua ombra da nessuna angolazione in cui mi metto, segno che molto probabilmente è stesa sul letto. Quanto vorrei essere al suo fianco.

Dopo non so quante birre e uno scoglionamento, che ormai ha raggiunto il limite, decido di andare a casa. Me ne vado senza salutare Nicole, in fondo chi cazzo la conosce? Mentre ho cercato John.

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