(54)È Tutto Un Casino

103 10 46
                                    

Mark è riuscito ha tranquillizzare il figlio finalmente. È stata davvero dura separarmi da lui. Avrei voluto continuare a parlare di mio padre, avrei voluto sapere cosa avremmo potuto fare per sbrogliare la situazione,
invece abbiamo rimandato per non destare altri sospetti. Ma io non ho tanto tempo,lui perché continua a passare allontanandomi sempre di più da Ade, ormai non so più nulla di lui, e Adam sembra sparito nel nulla.

Ma anche io mi sono allontana presa dalla mia disperazione. Sono stata egoista, ma ho troppi pensieri e adesso con la nuova scoperta credo che non avrò pace dalla mia ansia , dalla mia voglia di incontrarlo.

A tutto questo se ci aggiungo il fatto che potrei andare a New York e poterli incontrare entrambi allora è sicuro che non avrò tregua dai miei pensieri.

Mi dirigo al parco perché non ho voglia di incontrare nessuno e so già che lui sarà davanti a casa ad aspettarmi.

Mi siedo sull'altalena dove mi faccio dondolare dalle mie gambe. Quanto vorrei essere forte e prendere la decisione di partire, di tornare lì dove la felicità mi attende. I ricordi fanno male, ma grazie a loro riesco a provare le sensazioni scoperte con lui e soprattutto non dimenticarlo.

Lo vorrei qui mentre mi spinge su questa specie di giostra per bambini, mentre mi sussurra con la sua voce sporca dalla lussuria che vive in lui - Dimmi che vorresti essere spinta in un altro modo, dimmi che sei già pronta... tutta bagnata... vogliosa soltanto di me e per me...

Ogni volta che lo penso lo immagino in queste situazioni, come il film che mi sono fatta nel ristorante. Ma poi torno alla realtà e di lui non c'è più nulla se non il ricordo di quello che siamo stati, ma ho paura; non posso e non voglio dimenticare le sue labbra, le sue, mani il suo profumo,il modo in cui facevamo l'amore....

Sospiro consapevole che non posso fare altro per il momento che vivere di ricordi.

Sono talmente persa nei miei pensieri che non sento neanche i passi sulla brecciolina che scricchiola sotto i suoi piedi.

<Ciao Sum! > Sobbalzo dalla paura, perché mi ha salutato arrivandomi dalle spalle. Mi volto ed eccolo qui il mio incubo.

Sempre bello, ben vestito, quella camicia nera arrotolata sopra ai suoi bicipiti messi in mostra come fossero trofei, quei tatuaggi che devo essere sincera mi sono sempre piaciuti, attirano la mia attenzione più di chi li porta. I suoi jeans stringono quelle cosce come fossero qualcosa da proteggere, ma infondo, sono io quella che in questo momento ha bisogno di protezione. Quel dannato profumo che mi invade senza permesso mi dà la nausea. I suoi occhi verdi che fissano le mie labbra, che io istintivamente bagno perché secche dal forte sole che scalda le nostre teste.

<Ciao Ethan! > Se fossi andata a casa forse sarei riuscita ad evitarlo.

Mi volto a guardare altrove, perché non riesco a reggere il confronto che inevitabilmente si presenta nella mia testa. Sicuramente Ade non mi avrebbe salutato così, mi avrebbe afferrato dai capelli tirata indietro e si sarebbe avventato sulle mie labbra, come fossero di sua proprietà. Perché io era così che mi sentivo con lui.

Io non sono più mia, il mio corpo non è più mio, il mio cuore non è piu mio. Io sono sua in tutto e per tutto. Mentre adesso dopo tutto questo non mi sento di nessuno, rifiuto l'idea di tornare ad essere la Sum, di quando non appartenevo a qualcuno, di quando addosso sentivo solo la sensazione di proprietà, di obbligo.

Una volta scoperto l'amore e a lui che vuoi appartenere e io lo farò, sarò solo sua anche, a costo di vivere di ricordi.

Si ferma alla mia destra , senza bloccare il mio dondolare lento , quasi straziante.

Sei Lacrime E Passione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora