(69) La Rosa🌹 🚫

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È un capitolo dal bollino rosso. Ci tengo a precisarlo.

Adesso è tutto da sistemare. Andati via dalla festa io sono tornata in hotel con papà, mentre i ragazzi sono andati nel loro. Mia madre si è allontanata senza proferire parola, mentre Mark ed Ethan hanno lasciato in anticipo la festa come era logico fare.

Credo che sia andato tutto come doveva andare, abbiamo risolto i nostri problemi quasi discretamente. Sì, insomma io ed Ade potevamo stare più attenti a non mostrare nulla, così da non mettere in imbarazzo mio padre che poi ha dovuto dare spiegazioni ed Ethan che è passato per il cornuto della situazione. Ma ormai il danno è fatto. Poi come dice mio padre tra qualche giorno tutto finirà nel dimenticatoio perché non è niente di così scandaloso.

Sono le tre di mattina quando finalmente poso il mio culo su questo materasso con mio padre che continua ad osservarmi ,quando sento bussare alla porta. Lo vedo afferrare la giacca, e con sicurezza andare ad aprire, sparendo dalla mia visuale.

<Ok, figliolo. Trattala bene. > così mentre mi avvio per andare a vedere di chi si tratti, mi scontro con un marmo, che mi afferra per non farmi cadere.

<Sempre di corsa... >, è la sua voce..., tra le mani tiene quella bellissima rosa della foto che adesso mi avvicina al naso. Io aspiro il suo profumo che mi stordisce, ma mai quanto chi ce l'ha chiusa tra le dita.

<Ade... >sospiro. La stanchezza sembra sparita portandosi insieme tutto quello che è successo questa sera.

<La vuoi? >, mi chiede giocandoci con lei sul mio naso. Ed è qui che capisco che sarà una notte lunga, lunghissima esattamente come il gambo di questo fiore. Solo a pensarlo sobbalzo. Non riesco a pensare a cosa lui abbia in mente, ma conoscendolo sarà pieno di idee.

<Sì >rispondo lasciandomi travolgere da quel grigio.

<E che mi dai in cambio?>, oh, mamma...

<È il mio compleanno, perciò potresti regalarmela! >, esclamo sbattendo gli occhi. Civettando con lui.

<Non rubare, il tuo compleanno è terminato... >, mi accarezza il contorno del viso con questo fiore morbidissimo. Io immagino le sue labbra ad accarezzarmi con tanta grazia...

<Ma questa era già mia. La foto ti ricordi? >, mi sento così agitata nonostante non sia la prima volta con lui.

<Ti avevo regalato solo il gambo ti ricordi... >, la chiara allusione alla festa è servita. Si china a baciarmi vicino all'orecchio.
Tremo. Oh, sì che lo sto facendo.

< Sono venuto a dipingere la mia tela preferita con il mio pennello dal manico come un bastone... >, anche poeta adesso... Ma quante cose devo scoprire ancora di te...

<Vuoi giocare? >gli chiedo...
<Con il gambo..., intendi? >lo sento ridere vicino la mia guancia.

<Ehm.. Mi vuoi mettere in difficoltà? >mi piace questa sintonia che riusciamo a creare ogni volta che stiamo insieme.

<No. Voglio metterti a novanta e fotterti come solo io posso. Ma aspetterò. Abbiamo tutto il tempo che vogliamo >, la sua voce sporca esattamente come le parole che mi sta dedicando accendono in me una fiamma che fa vibrare la mia intimità.

<Sei pronta... A giocare piccoletta? >, non potrei mai dirti di no.

<Lo sono da quando ti ho rivisto... >, anche io se voglio posso portarti nel limbo peccaminoso.

Senza aggiungere altro mi passa la rosa dalla quale ha tolto le spine. Gira intorno alla mia figura che se ne sta con la testa china su questo fiore. Sento le sue mani armeggiare con i miei capelli. <Li voglio sciolti, senza freni..., come lo sarai tu... >, ingoio la saliva, perché con questo tono che sta usando non riesco a restare lucida.

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