(58)Parole e Sguardi di Troppo

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Finalmente stavo tornando a casa. Restare ancora da sola con lui mi metteva ansia, il perché è facile da capire..., mi guarda ma non mi parla..., e questo vale a dire solo una cosa... è arrabbiato...
Mi stacco la cintura e quando sto per uscire dalla sua auto lui mi blocca...

<Io non rinuncerò mai a te..., perciò smettila di fare e pensare qualsiasi cosa tu abbia in testa..., diventerai mia moglie e fine della storia ... >

Ormai sono rassegnata al suo pensiero. Di lui temo due caratteristiche : la cocciutaggine e la freddezza. Alcune volte sembra fatto di ghiaccio puro. Non traspare nulla dal suo viso, ti lascia quasi senza fiato esattamente come se ti stia congelando con quegli occhi...

<Ok Ethan come vuoi tu... sarà la nostra fine... >, corro verso casa mia, quando il mio cellulare inizia a squillare.

Cercando di aprire la porta con le mani tremanti a causa della rabbia rispondo al telefono <Pronto!... >

<Brutta idiota che non sei altro, dove sei finita? >
È la voce di Adam che arriva urlando alle mie orecchie. Ormai sono in casa dove è tutto buio, ma cerco lo stesso di non fare rumore visto che è tarda notte.

<Aspetta adesso ti spiego... >
Volo in camera mia e mi chiudo nel bagno. <Che succede Adam? >, come se io avessi il diritto di chiedere...

<Sum, sei sparita, ti ho mandato non so quanti messaggi nella speranza che mi rispondessi... Ho iniziato a pensare che tua madre avesse nascosto il tuo cadavere... >, ridiamo insieme perché sappiamo che questo non succederà mai... Io sono un patrimonio da salvaguardare per lei...

<Adam ascoltami qui la situazione è ormai fuori controllo, ma domani..., cioè tra un paio d'ore il mio vero padre sarà trasferito qui a Boston e potrò incontrarlo... >, la mia felicità straripa da ogni parte del mio corpo
<Sum... Ade è incazzato nero. Ha detto che sei sparita dopo l'altra sera. Sinceramente mi ha preso un po' in contro piede quando mi ha detto che vi siete sentiti..., cosa ti ha detto... >, la paura che Ade abbia potuto farsi scappare qualcosa in merito alla nostra conversazione mi rende irrequieto...

<Nulla, le solite cose... Adam è tutto apposto? Perché questa domanda... >un leggero dubbio mi sta aleggiando in mente, ma spero che lui non mi abbia tradito.

<Tranquilla Sum, è solo che sai Ade è imprevedibile... >, ti prego credimi...

< Digli che appena posso mi farò sentire io..., Adam... >,ho dovuto bloccarlo qui su questo cellulare perché conoscendo mi avrebbe contattato consapevole che mi avrebbe messo nei guai...
Ma ritorno con la mente qui e mi perdo nel raccontargli tutto quello che sta succedendo, fino ad arrivare alla mia assurda cena di poco fa... Non ci siamo neanche resi conto del tempo che abbiamo trascorso a parlare... <Sum io devo riposarmi, devo lavorare tra..., oh cazzo..., tra tre ore devo andare a lavoro... Ma quanto cazzo parli... >, riattacchiamo perché entrambi siamo stanchi...

Fino alla fine mi sono addormentata e adesso che sono le due di pomeriggio mi sto svegliando perché ho il cellulare che suona. Quando lo afferro vedo che ho cinque chiamate perse da parte di Mark, così mi affretto a sedermi e richiamarlo...
<Oh Sum, finalmente mi hai risposto... È qui è arrivato... >

Con una mano sulla bocca blocco la mia voce, mentre le mie lacrime cadono infrangendosi su questo lenzuolo caldo esattamente come lo sono loro...

<Quando potrò incontrarlo? >, la voglia che ho è senza limiti... <Ci sto lavorando Sum, dammi un po' di tempo... >

I giorni passano e io non ho più saputo nulla né di mio padre, né di Adam ed Ade...
Sono stata sempre stata in compagnia di Ethan che ha deciso di starmi con il fiato sul collo e non né capisco il motivo. Mi sto comportando bene, non rispondo in modo sgarbato a nessuno, sembro tornata quella di un tempo..., calma, remissiva, mentre sto attraverso un tornado tutta da solo e contro me stessa...

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