UN NUOVO GIORNO

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Ade

Ho aspettato che si addormentasse per poterle toccare i capelli. Non ci posso credere, si è data proprio a me. Anche se continuo a chiedermi il perché. Magari ha deciso di restare qui con noi. Magari!

È davvero bella, sono stato uno stronzo fortunato ad averla tra le mie mani poco fa. Sentirla venire urlando il mio nome è stato meglio di avere il mio orgasmo. Era completamente in balia di me e delle sue emozioni. Spero si sia goduta questa sua prima volta esattamente come ho goduto io.

Non ho indossato neanche il preservativo. Volevo sentire le nostre carni che si toccano, volevo sentire il suo calore intimo su di me, volevo sentire i suoi primi umori, la loro densità. E non c'è niente di piu intimo tra due persone, che sentire lo stimolo provocato, desiderato proprio su di te. È una cosa che ho pensato fin dalla prima volta che l'ho vista. Certo non ho messo in conto le nostre emozioni. Chissà se tutto questo durerà anche quando lei verrà a conoscenza del mio passato. Però anche lei, non è che di problemi non ne abbia

<Cazzo che casino!>

Ho un disperato bisogno di fumare, ma ho paura di svegliarla. Sembra indifesa a guardarla. Sembra un'angelo venuto a salvarmi. Con il mio avambraccio messo sulla fronte, fisso il soffitto sulla quale si vedono le ombre riflesse da questa piccola luce sul mio comodino. Come le ombre che entrambi ci portiamo dietro e, che entrambi, in un modo certamente sbagliato, stiamo cercando di nascondere.

Una mano accarezza il mio petto nudo

<Non riesci a dormire?> mi chiede con la voce impastata dal sonno. Vorrei chiederti tante cose, ma è tardi ora, sono le tre passate, perciò mi limito a sapere solo l'essenziale

<Come ti senti?> Lei si tira su facendo scontrare il suo seno nudo, dove i capezzoli solleticano la mia pelle. Se penso a come stavano bene un'attimo fa tra le mie mani mi viene quasi voglia di ricominciare. Ma mi devo trattenere.

<Io sto benissimo Ade!> mi bacia sulla guancia, per poi scendere verso il basso, seguendo una traiettoria tutta sua. La blocco, non possiamo farlo di nuovo, mi sono trattenuto già la prima volta. Non sono abituato al sesso dolce, smielato, perciò devo trovare un compromesso con me stesso.

<Abbiamo tanto di cui parlare, ma lo faremo domani. Adesso dormiamo!> la chiudo nel mio braccio, facendole appoggiare il viso sul mio petto, dove il battito del mio cuore la porterà nel mondo dei sogni.

Ha il respiro leggero, mentre il mio cuore è un tamburo. Sono agitato. Voglio delle risposte e finché non le avrò non starò tranquillo.

Mi sveglio. In verità ho dormito pochissimo, le tante domande mi appaiono in mente come un promemoria dalla quale non riesco ad avere tregua. Mi giro ad osservare la figura che riposa al mio fianco a pancia in giù, con un braccio che le penzola da fuori al materasso. La parte inferiore è coperta dalle lenzuola, la parte superiore invece è scoperta, la sua spalla nuda in bella vista., mi fa venir voglia di toccarla, accarezzarla. I suoi capelli sono sparpagliati sul cuscino come un campo di grano, dove un leggero vento soffia smuovendoli creando un'immagine di leggerezza che aleggia nell'aria. Ecco sembrano che siano in attesa che il sole li baci, ma qui per adesso il sole non arriverà. Sembra una bambina indifesa. Ma io continuo a pensare che sarò io a dovermi difendere da lei. Non sa di essere pericolosa con il suo modo di essere semplicemente una ragazza acqua e sapone.

Decido di alzarmi molto lentamente. Esco dalla camera accostando la porta e chiudendomi in bagno. La mia priorità è chiamare un persona a lei molto vicina.

<Buongiorno signore. Volevo dirle che non appena si sveglia riporterò a casa Summer...> ma non finisco neanche di parlare che il padre mi interrompe

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