🚫 VOGLIO ANDARE OLTRE

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Questo capitolo contiene scene da bollino rosso.

E mentre sono in bagno, ancora eccitata, calda, di un calore non dovuto decisamente all'estate afosa newyorchese, compongo il numero di Ethan, così mi tolgo il pensiero, e poi potrò correre da lui, con la speranza che mi stia aspettando e che non si sia arrabbiato per colpa della mia fuga.

<Ehi Ethan, come va? (presa dal momento appena passato mi dimentico della famosa parolina)

<Ciao anche a te amore, come mai stai bisbigliando?> eh sì, devo parlare sotto voce se non voglio farmi sentire da Ade.

<Beh, sono in bagno a casa della fidanzata di John, e non vorrei che qualcuno senta la mia telefonata. Insomma, sai come sono fatta!> Non so quanto questa bugia possa reggere, ma spero che lo faccia.

<Ah, e mi dici perché ti sei chiusa in bagno, piccola peste che non sei altra?> sta scherzando? Non mi sta ascoltando? Uhm, meglio non abbassare la guardia.

<Per caso mi stai prendendo in giro? Te l'ho appena detto! Volevo solo trovare un posto per parlare, anche se effettivamente non è un granché, perché potrebbe scappare a qualcuno...> e lascio in sospeso la frase, magari capisce che starò poco a parlare con lui.

<Piccola va bene lo stesso, a me basta sentirti e sapere che stai bene. Perché è così, vero?!> no, decisamente c'è qualcosa che non va! Si... ok... lui e dolce, premuroso, ma qui si esagera.

<Sì, amore, è così. Senti, hanno bussato alla porta. Ci sentiamo domani, se per te va bene!> bugia, mi devo liberare da quella sensazione che quella parola ogni volta mi provoca, non mi va di pronunciarla, e muoio dalla voglia di tornare da lui.

<Ok amore. Ti chiamo io, perché uscirò con i ragazzi e starò fuori l'intera giornata. Sempre se per te non è un problema, magari hai da fare anche tu!> non ci casco bello!

<No, tranquillo. Puoi chiamarmi tu. Però, per favore dopo le dieci. Sai, mi alzo sempre tardi, perché vado a letto tardi... A domani allora amore...>

Respira Sum ti ci abituerai senza avere più le palpitazioni.

<A domani amore mio!>

Mi sciacquo il viso, tiro lo sciacquone, per ingannare Ade, ed esco. Ma subito arriva un messaggio, lo apro e resto lì ferma a guardare lo schermo del mio cellulare. Quello che vedo, non mi provoca gelosia o voglia di andare a Boston e reclamare ciò che, in teoria, dovrebbe essere mio. No, quello che provo è rabbia... disgusto!

Una foto di Ethan che bacia quella bambola di porcellana di Susy.

Mi fa rabbia che mi abbia fatto la morale sul "non mi pensi... non mi cerchi... "e poi si comporta da stronzo menefreghista. Ci sta, perché anche io lo sto tradendo, ma la differenza è che io non gli ho mai chiesto nulla. Perché creare un amore se poi non ti interessa? Poi alzo lo sguardo e lo vedo ancora lì sul divano che mi fissa.

Credo, anzi, ne sono sicura, non ho mai visto ragazzo più bello di lui. Non riesco a staccare i miei occhi dai suoi. Sento ancora quella sensazione di fuoco che si accende dentro me, e non posso negare che mi piace. Brucerei, se fosse possibile sotto il suo sguardo. Diventerei come plastica nelle sue mani. Gli permetterei di modellarmi a suo piacimento. Non mi interessa, ma sarei nelle fiamme che ho voluto io.

<Tutto ok? Sei scappata via come se qualcuno ti stesse rincorrendo.> Caspita quella voce... lo fa apposta? O gli viene così, perché è eccitato anche lui, come me?

<Sì è tutto ok! Taglio il discorso perché non ho voglia di sprecare il nostro tempo a parlargli dei miei problemi, e speriamo che lui afferri il concetto.

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