Capitolo 74

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Qualcuno mi scuote delicatamente la spalla destra. Mugugno qualcosa e sbuffo, iniziando a lamentarmi in italiano di quanto io sia stanca.
A te non manca lamentarti in dialetto? Perché a me tantissimo.

"Jyllian, è arrivata Emma"
Mi accarezza il braccio Jerome.

"Arrivo"
Quando lui socchiude la porta sbuffo e alzo il volto dalla scrivania, staccandomi il foglio dalla guancia.

Prendo dalla poltrona la giacca di Aiden e la indosso, poi mi avvolgo una coperta intorno al corpo.
Raggiungo gli altri in cucina.

"Buongiorno"
Mi sorride in maniera dolce Jerome. Fosse stato qualcun'altro gli avrei urlato contro che non c'è niente di buono in questo giorno, ma con lui mi sforzo di trattenermi.

"Ciao amica"
Esclama allegra Emma per poi cercare di abbracciarmi. Le piazzo una mano davanti e spengo la sua allegria.

"Perché sei così di malumore?"
Chiede lei.

"Ho trascorso tutta la notte a guardare video su YouTube di baby shower, quasi sette ore a guardare e trascrivere nuove idee"
Mi butto sul divano e mi copro con la coperta anche la testa.

"Se mi dai il foglio vado io a fare tutti gli ordini"
Propone Emma abbassando il tono di voce.
Scuoto la testa e torno a guardarla.
"Dammi mezz'ora, faccio una doccia e arrivo"

Lei annuisce, poi si sporge verso il tavolo e ne prende una bustina.

"Ho portato le brioche, le ha fatte mia madre per te"
Le sorrido e dico di ringraziarla da parte mia. Lei ne prende due e una la consegna a me.

"Mia madre fa schifo a cucinare, ma nessuno fa la pasta sfoglia buona come la sua"
Ne addenta un pezzo e si sporca le labbra di zucchero a velo. Non posso che sorridere a questa scena.
"Ce n'è uno per tutti"

Jerome ne prende uno, mangiandolo in solo due bocconi. Poi alza il pollice e ne prende un altro.
"Tanto Cole da ieri sera è a dieta"
Perfetto, si prospetta una settimana di insalata di farro e verdure bollite.

"A proposito, dove sono lui e Andrew?"

"Andrew ha lezione fino ad ora di pranzo, mentre Cole doveva incontrare alcuni suoi cugini"
Annuisco con la testa.

"Tuo fratello?"
Chiede Emma mentre mangia l'ultimo boccone di cornetto. La guardo con la coda dell'occhio e vedo che si sta sforzando di mangiare più lentamente, forse per non parlare.

"Credo che sia andato a correre, lo fa ogni mattina"
Con non so quale voglia di vivere. Io a malapena riesco a stringere la moka del caffè che già mi stanco e torno a stendermi.

Lei annuisce, poi prende il telefono e dice di andare a fare una telefonata.
Guardo Jerome, trovandolo immerso nei suoi pensieri.

"Tutto bene?"
Chiedo vedendolo un po' perso. Questa mattina mi sembra troppo pacato, troppo silenzioso. Persino i suoi ricci sembrano più flosci quest'oggi.
Lui mi sorride e si siede davanti a me. Mi sporgo per dargli un bacio.

"Vorrei che conoscessi mia nonna"

Lo guardo senza capire.

"Come mai?"
Forse si vuole dichiarare.
Ci speri ancora tu? Come altro deve fartelo capire che non è interessato a te?
Magari ha cambiato idea..
Mollo la presa, tu sei un caso perso.

"Le racconto sempre come passo le mie giornate; probabilmente però devo avergli raccontato molto di te, perchè l'altro giorno mi ha detto di volerti conoscere"

Annuisco e mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Va bene"
Prima che possa completare la frase però mi interrompe.
"Sono orfano Jyl"
Per quanto cerchi di rimanere impassibile non posso fare a meno di mostrare quanto sia rimasta scioccata dalla notizia.
Alla faccia dell'impassibilità che ti hanno insegnato in accademia...
"I miei genitori sono morti in un incidente aereo quando ero piccolo, vivevo ancora in Brasile allora. Così mia nonna, mia sorella ed io ci siamo trasferiti in un piccolo paesino ad un paio d'ore da qui"
Inizia a giocare con i miei capelli, passandoseli tra le dita.
"Sono cresciuto con lei, è stata più che una semplice madre, quindi per me sarebbe davvero importante che voi vi conosciate"
Sospira pesantemente
"Cole ha conosciuto lei e mia sorella qualche giorno fa. Quando siamo tornati dal viaggio, con ancora le valigie nel portabagagli siamo andati a salutarle. Mia nonna era felicissima, lo ha riempito di abbracci per tutto il pomeriggio. Poi anche Cole ha iniziato a raccontargli del tuo arrivo qui a New York, così lei ha insistito perchè portassi anche te la prossima volta"

Il Rumore Del SilenzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora