Capitolo 35

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Aspetto che le porte dell'ascensore si aprano, per poi uscire e camminare nel lungo corridoio della confraternita maschile.

Uno sbadiglio lascia la mia bocca, ancora mi chiedo come fanno le persone a dormire sull'aereo, io a stento sbattevo gli occhi.
E non per la paura di un ipotetico incidente aereo, ma per paura di perdere la valigia. Cioè dai, potevo rischiare di perdere tutti i miei vestiti? I miei vestiti fighissimi e di almeno tre stagioni fa?

La voglia di sedermi sul pavimento e chiudere gli occhi è tantissima, ma cerco di resistere. 
Se Cole crede che questa settimana toccherà a me pulire, si sbaglia di grosso.
Potrei obbligare Jerome, o potrei affittare un uomo nano che pulisca tutto.

O potrei chiedere a qualcuno che abita vicino a noi, offrendo in cambio il numero di telefono di Emma.
Ok questa è la mancanza di sonno che ti fa straparlare
No, sinceramente la stavo pensando già da un po' di giorni.

Cammino piano, e sono quasi arrivata a metà corridoio. La porta del mio appartamento si apre e vedo Cole, Jerome ed Emma aspettarmi appoggiati all'uscio. Quest'ultima sembra particolarmente felice di vedermi, perchè agita il braccio in aria saltellando sul posto.

A breve le uscirà l'articolazione dalla spalla.

Cammino verso di loro con passo più spedito, o almeno ci provo, perché se un bradipo mi vedesse ora probabilmente si farebbe beffa di me.

Arrivo da loro ed Emma si butta ad abbracciarmi, e quando dico butta, intendo proprio che si è buttata, tant'è che se non fosse per la valigia che avevo dietro al sedere, probabilmente mi sarei slogata il sedere cadendo.
Fortunatamente però il mio sedere è ancora intatto.

"Mi sei mancata tanto Jyl, senza di te questi giorni è stato un inferno. Andavo a pranzo con Lynette e avevo paura che rimaste sole avrebbe mangiato anche me"

"Lynette è qui?"

"Si certo, è tornata a casa solo un giorno, aveva delle cose da risolvere. Ma è già qui, lei e Jackson oggi avevano la prima ecografia"
Annuisco incapace di rispondere, finchè non scompare dalla mia visuale, sostituita da qualcun'altro

"Spostati nana"
Cole la spinge con il fianco, parandosi davanti a me. Si mette le mani sui fianchi

"Sei sobria oggi?"
Mi punta il dito contro, facendomi sbuffare. Simpatico.

"Certo che sì deficiente"

Lui mi guarda incerto, poi apre le braccia e mi sorride, invitandomi a salutarlo. Mi appoggio al suo petto, rendendomi conto solo in quel momento che mi è mancato più di quanto immaginassi

"Si è sentita la tua assenza in casa Jyl"

"Ne dubitavi? Io sono l'anima della festa!"

"No in realtà mi mancavi solo quando dovevo lavare i piatti dopo pranzo. Ma sappi che questa settimana dovrai farlo tu, perché io ti ho sostituito, quindi ora ricambi il favore"

"Continui a crederci"
Mi allontano da lui, che mi scompiglia i capelli rendendoli più brutti di quanto non abbia già fatto l'umidità.

Guardo Jerome. Che guarda me.
"Tu non mi saluti"
Mi mordo la guancia interna, cercando di reprimere un sorriso. Lui mi prende dai fianchi e mi solleva di poco da terra, facendo un giro su se stesso.
"Mi sei mancata tantissimo"

"Anche tu. Non oso immaginare tutto il sesso che avete fatto in questi giorni"

Lui ruota gli occhi al cielo ridendo
"Mh non così tanto"

"Si certo, da soli a casa, tutto il giorno, senza nessuno che vi disturba. E Cole no ha avuto lezione per due giorni. E non mi sembri il tipo che gioca a carte quando si annoia, quindi..."
Mi pizzica una guancia
"Ok dai lo ammetto, potremmo averci dato dentro"

Il Rumore Del SilenzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora