Apro un po' il finestrino per evitare di vomitare, e butto nei sedili posteriori la zampa che ormai è quasi praticamente vuota. La macchina parte a velocità troppo elevata perché il mio intestino possa sopportarla, quindi nemmeno un minuto dopo il finestrino è completamente aperto ed io cerco di fare la disinvolta mentre praticamente quasi tutta la faccia sporge da esso.
Occhio che la parrucca potrebbe volare via"Stai male?"
Mi scosta i capelli dal volto, lasciandomi una carezza sulla guancia."Mal d'auto"
Rispondo semplicemente."Dev'essere brutto..."
Ma dai, davvero?
Che domande del cazzoCerco di spostare l'attenzione su qualcos'altro.
"Ma dove stiamo andando?""A mangiare"
"Questo lo avevo capito. Ma dove?"
"Ora vuoi troppe cose ragazzina. Quando arriveremo vedrai"
Sbuffo. Odio non sapere le cose. Mi irrita un sacco.
"Hai ricominciato a chiamarmi ragazzina?""Non ho mai smesso"
Si abbassa gli occhiali da sole, spostando per un attimo lo sguardo dalla strada per farmi l'occhiolino."Ti credevo sexy facendo così?"
"Non mi credo, lo sono"
"Guarda smettila per favore, già mi sento male, se continui così vomito di sicuro"
Lui ridacchia, ma lascia cadere il discorso. Prendo il telefono dalla tasca del cappotto e noto delle chiamate perse da mia nonna. Decido però di non richiamarla, non perché non voglio sentirla, sia chiaro, ma ricomincerebbe di nuovo con la solita storia sul Natale. A proposito di Natale"Non abbiamo fatto l'albero nel nostro appartamento"
"Non ce l'abbiamo"
"E quindi? Ne compriamo uno"
"Ma non eri tu quella atea?"
Alzo le spalle, non capendo il punto
"Il Natale è la festa di Gesù, la Messa la notte, il presepe..."
Lo blocco prima che inizi con i soliti discorsi sulla religione"E anche i dolci, i regali, le decorazioni natalizie, altri dolci, il panettone"
Sorride senza distogliere lo sguardo dalla strada.
"Ma come siamo materialiste qui""No non è vero. Sarei materialista se facessi regali costosi per il semplice gusto di spendere tanto. Natale è la festa che si passa in famiglia, dove tutti indossano maglioni orrendi con delle renne disegnate sopra, con tanto cibo, i dolci che non finiscono mai. Poi alla fine si scartano i regali, e per legge si deve essere gelosi dei regali degli altri, pensando che avrei dovuto chiedere anch'io quella cosa. Nessuno vede davvero il Natale come una festa religiosa, è solo una scusa per fare un cenone con la famiglia"
Solo dicendo ciò mi rendo conto che sto per passare il Natale da sola, senza la mia famiglia che mi regala le solite stupidaggini, e senza il selfie della mattina di Natale con le mie sorelle mentre indossiamo i nostri maglioni."Io non sono materialista"
Una lacrima abbandona l'occhio sinistro, e nonostante io sia voltata verso il finestrino, credo che Andrew se ne sia accorto.
Accosta al lato della strada, spegne il motore e si gira verso di me, poggiando una mano sulla mia."Non volevo farti star male con quella battuta idiota, è che a volte non connetto il cervello alla bocca"
Prova a scusarsi, ma lo blocco poggiando una mano sulla sua"Non è per quello"
"E allora?"
"Mi manca casa mia"
Le parole escono dalla mia bocca, in contemporanea alle lacrime.
Lui non risponde e gli sono davvero grata per questo, perché con una sua risposta finirei o per arrabbiarmi inutilmente o per piangere ancora di più.
Mi stringe a sé, sporgendosi verso il mio sedile. Cerco di asciugarmi le lacrime, ma mi rendo conto solo in quel momento che sono davvero troppe per asciugarle tutte. Non ricordo nemmeno l'ultima volta che ho pianto così tanto.
O meglio, la ricordo, ma vorrei davvero non ricordarla.
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Il Rumore Del Silenzio
RomanceFino a quel momento la mia vita era sempre stata una partita a scacchi, tutte le mosse compiute erano dettate da volontà altrui. E non ero una regina, né una torre. No, ero un semplice pedone, la prima che sarebbe stata sacrificata. Eppure la mia...