Capitolo 81

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Con difficoltà mi alzo dal letto d'ospedale e mi aggrappo al gomito di Aiden.
Oggi finalmente sono stata dimessa e posso tornare a casa. E invece no, perché da ieri l'appartamento 19 della confraternita maschile non è più casa mia.

Psicologicamente questo cambiamento è qualcosa di molto duro da assorbire, quindi ho deciso che passerò la notte in un hotel, senza vedere nessuno dei miei amici. 

Firmo le ultime carte mentre Aiden regge il mio borsone. Con difficoltà arrivo all'ascensore; mio fratello è persino costretto a stringermi per i fianchi per aiutarmi. Sono sempre stata pigra, ma non avrei mai creduto di stancarmi per restare in piedi ferma. 

"Cosa farai ora?"
Mi chiede lui dopo istanti di silenzio. Una parte di lui si sente in colpa per avermi fatto cambiare in appartamento; o meglio, è felice di ciò, se solo questo fosse accaduto in un periodo più tranquillo. Lo stress dell'ospedale, il trasloco, Andrew e la mancata borsa di studio mi hanno causato eccessivo stress.

"Il prossimo anno tornerò a studiare in Italia"
Esordisco all'improvviso, non sapendo cosa rispondere alla sua domanda.

Lui si volta non capendo, così prendo un respiro profondo.
"Ho ricevuto una mail dalla direzione dell'università, la mia borsa di studio quest'anno andrà ad un altro ragazzo"

"Come mai? Hai il massimo dei voti"

Annuisco
"Ma il mio maschilista insegnante di fisica ha detto loro che ho rifiutato l'esame di fisica e ha sconsigliato di darmi nuovamente la borsa di studio. Poi il ragazzo è il nuovo fidanzato del nipote della rettrice"
Alzo le spalle, accennando un sorriso quando vedo il suo sguardo triste. Se ne farà una ragione, proprio come me. 

"Proveremo a fare qualcosa"
La voce tentenna, sa anche lui che in casi come questi non si può fare niente. 

"Tanto lo sapevo già -sospiro distogliendo lo sguardo- stava procedendo tutto troppo bene per poter  durare"
Quando l'ascensore suona esco, cercando di camminare il più lentamente possibile. 





Sono le sette del mattino ed io sono già sveglia. Non ho dormito granché, tra il dolore della cicatrice e i continui messaggi da parte di Emma, Lynette e la coppietta felice. 

Aiden questa mattina non è andato a correre, temendo forse in un mio crollo emotivo una volta rimasta da sola. Ora è nella doccia, quindi ne approfitto per fare una chiamata. Mi sporgo verso il comodino e, ignorando le chiamate perse, cerco in rubrica il numero esatto. 

Guardo la porta del bagno nella speranza che non si apra. Dopo tre squilli la voce di Giordano mi fa destare.

"Jyllian?!"
Dal tono di voce capisco che ha già immaginato il perchè della chiamata. 

"Ci siamo"
Esclamo. Seguono istanti di silenzio, guardo il cellulare per assicurarmi che non si sia chiusa la chiamata.
"Quando vuoi farlo?"

"Il 16 febbraio"
Il 14 febbraio Andrew avrà l'ultimo esame in università e i suoi genitori verranno in appartamento per fargli una sorpresa, me ne aveva parlato Jennifer in ospedale. Essendo il giorno dopo il suo compleanno resteranno qui e il sedici febbraio è prevista una bufera di neve, quindi tutti gli aerei saranno bloccati a terra. Suo zio sarà bloccato qui per tre giorni, e giuro sul ricordo di mia sorella che saranno i giorni peggiori della sua vita, dovesse essere l'ultima cosa che faccio. 

"D'accordo. Il 14 abbiamo una simulazione, ma saremo lì per il 15, stai tranquilla"

Annuisco e, finalmente più rilassata, rilascio un sospiro rumoroso. Poi mi ricordo di dover attaccare prima che Aiden ritorni in camera. 

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