Capitolo 84

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"Quindi non sarai a casa questa sera Eve?"
Chiedo alla mia amica mentre sgranocchio un grissino alle erbe. Questa cosa è dannatamente buona, tornata in Italia dovrò chiedere ad Aleah di prepararli.

Le annuisce.
"Una mia amica da una festa per la prima Comunione della sua nipotina, vuoi venire?"
Vai, ci sarà sicuramente da divertirsi, tra acqua benedetta e rosari appesi a mo' di palloncini.

Scuoto la testa.
"Non credo che un'atea sia ben accetta in una festa dove si celebra Dio. Ma grazie comunque"
Le faccio l'occhiolino e rubo un altro grissino dal cesto.

"L'invito è sempre valido, se dovessi cambiare idea"
Si certo, speraci.

"Grazie"

Dopo avermi salutato esce di casa, lasciandomi da sola. Mi stendo sul letto e fisso il soffitto bianco. Proprio in questo momento Andrew starà aspettando il suo turno per la tesi finale. Fino a un mese fa davo per scontato il fatto che ci sarei stata, mentre ora sono qui, a non far nulla se non evitare la zona dell'università.

La vibrazione del mio cellulare mi avverte di un nuovo messaggio. Sarà di sicuro Lynette che mi aggiorna sulle voglie. Appena sveglia voleva un cornetto alla marmellata, un'ora dopo voleva del pollo. Cinque minuti fa mi aveva chiamata piangendo, perchè in pasticceria avevano terminato i muffin al formaggio, che detto sinceramente non sapevo neanche esistessero.

Sblocco il telefono già ridacchiando, poi noto che è Cole. Mi avverte che Andrew sta per entrare in aula, e che manco solo io. Provo a rispondergli ma un messaggio vocale, questa volta di Jerome, mi fa aumentare il battito cardiaco.
"Si guarda intorno da quasi un'ora. Credo che ti stia cercando"

Poi anche Emma mi manda un messaggio
"Mi ha chiesto di te"

Queste cinque semplici parole fanno scattare qualcosa, perchè mi alzo dal letto e infilo gli stivali, poi afferro al volo il cappotto ed esco di casa.

Andrew non deve sapere che ci sono, ma non è detto che io non possa realmente esserci. Eviterò chiunque e non dirò nulla. Potrei nascondermi tra la folla.

"E' entrato in aula"
Mi avverte di nuovo Cole, agitandomi. Dannazione, perchè non ho ancora bloccato il suo contatto? Quel ragazzo è un'ansia vivente.

Per fortuna non provo più dolore, quindi inizio a correre. Ignoro i 'non faccia sforzi' ripetuti dal chirurgo almeno dieci volte. Questa è la corsa della mia vita, se non faccio ora uno sforzo so che me ne pentirò per il resto dei miei giorni.

Quando in lontananza vedo l'università quasi piango dalla gioia.
Ricordati di recuperare il polmone perso alla via quando torni a casa.
Non credo sia ancora in vita.

Quasi mi getto sull'entrata, rischiando non solo di morire, ma di uccidere due ragazzi un istante dopo la loro laurea. Sbatto la porta, rimproverandomi quando mi ricordo che è di vetro e che potrebbe rompersi.
Fanculo, al massimo pagherà Andrew, tanto è ricco.

Mi blocco in mezzo al corridoio con il fiatone. Qual era l'aula di Andrew?
La 2.
Dannazione, questo numero mi perseguita.

Con mia somma gioia noto che l'aula 2 è proprio in fondo al corridoio, quindi non devo fare altre scale. Prima di entrare riprendo fiato e mi sistemo i capelli, che sicuramente saranno peggiori di quelli di Emma quando c'è umidità.

Entro utilizzando la seconda porta, in modo da non essere sotto gli occhi di tutti. Mi avvicino ad un gruppo di persone per mimetizzarmi, poi con lo sguardo cerco i miei amici. Li trovo nella mia stessa parte dell'aula, solo a molti metri di distanza.
E' praticamente impossibile che mi vedano.

Il Rumore Del SilenzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora