Capitolo 11

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Leggete il piccolo spazio a fine capitolo! Buona lettura, spero vi piaccia💙

Io credo che al peggio non ci sia mai fine, e ne ho avuto la conferma quando 'sta mattina Paula mi ha svegliata dicendomi che voleva andare a fare shopping con me. Io detesto fare shopping e per la fretta di vestirmi non ho nemmeno fatto colazione. E questo mi aveva già fatto innervosire.
In più dopo esser passate vicino a un negozio d'intimo Paula è impazzita dicendomi che avevo bisogno di biancheria 'piú piccante' e che non potevo continuare ad avere mutande a striscie colorate.

Lì poi mi ero sotto il dubbio su come facesse a saperlo, ma avevo preferito non chiederle niente.

Così, ora mi ritrovo rinchiusa in camerino mentre provo una canottiera e delle culotte nere in pizzo. All'inizio era arrivata da me con in mano un perizoma, aprendo il camerino senza nemmeno chiedere, tra l'altro, ma quando aveva visto che ero irremovibile sul fatto che non le avrei mai indossate, decide di patteggiare, dandomi delle culotte se solo fossero state in pizzo nero. Perché, a detta sua, 'Il pizzo ti conferisce quel tocco di selvaggio che in una relazione serve'

Così, mentre lei è in giro a cercare nuovi 'outfit' io digito velocemente il numero di Cole sperando di trovarlo sveglio.

"Jyllian, dimmi"
Risponde con voce roca

"TI disturbo? Stavi facendo un bel sogno?"
Cerco di mantenere la calma, anche se in realtà il mio tono sarcastico è palese.

"Esattamente, quindi sbrigati che vorrei tornare a dormire"

"Sono felice che stessi sognando. Perché sai, io sto vivendo un incubo!"
Ridacchia piano
"Cioè?"

"Tu stupido idiota, mi hai messo in un grandissimo casino con tua madre"
Urlo di più, poi mi affaccio dal camerino coprendomi con la tenda, sperando di non veder tornare Paula.
"Cos'è successo? Dove siete?"

"Lo vuoi davvero sapere? Siamo al centro commerciale nel reparto intimo perché tua madre è contraria alle mie mutande colorate. Vuole che stanotte ti provochi"

"Vabbè dai, finirà tutto in poco tempo"

"No, tua madre è malata. Perché una madre normale non pensa al proprio figlio mentre è a letto con la sua ragazza. Tu ora la chiami e con una scusa qualsiasi le chiedi di tornare a casa. E spera che durante il tragitto non si fermi da qualche altra parte, o ti spenno come una gallina appena arrivo a casa"

Chiudo la chiamata rivestendomi in fretta prima che quella donna possa tornare ed esco dal camerino, poggiando i miei acquisti alla cassa.

"Aspetta tesoro, pago io"

Alle mie spalle arriva Paula che, prima che io possa dire nulla, poggia altre due completi e una camicia da notte e paga il tutto.

"Scusa ma dobbiamo proprio scappare, Cole mi ha chiamato e ha detto che si sente poco bene, vorrei tornare da lui se non ti dispiace."
Allora il bastardo serve a qualcosa ogni tanto
"O certo, capisco. Se Cole sta male è ovvio che andremo da lui"

Lei mi guarda sorridendo e giurerei di aver visto i suoi occhi lucidi. Un po' mi dispiace di starla praticamente prendendo in giro, ma non è colpa mia...

"Si vede che lo ami"

Porto una mano al petto per essere più teatrale
"Assolutamente"

Dieci minuti dopo eravamo a casa, Paula aveva insistito affinché mostrassi i miei nuovi acquisti a Cole, sperando forse in una nostra possibile sveltina, così mi dirigo in camera mia trovandola vuota, allora ne approfitto per fare una doccia, accendendo il telefono e facendo partire la una playlist casuale. Di solito rimango molto sotto l'acqua, ma la costante paura che qualcuno potesse entrare mi aveva indotto a finire in pochi minuti.
Praticamente hai fatto un lavaggio a secco!
Prendo l'accappatoio dalla valigia per poi godermi il suo profumo di pulito, tutto sotto le note dolci di 'Love the way you lie' cantata da Ariana Grande.

Il Rumore Del SilenzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora