Capitolo 77

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La porta della mia camera si spalanca e Jerome fa il suo ingresso. Da quando bussare prima di entrare è passato di moda?
"Jyl sei pronta per andare?"

"Sì eccomi"
Mi allaccio le scarpe per poi posizionarmi davanti allo specchio e controllare il mio outfit. Oggi finalmente Jerome mi porterà a conoscere la sua famiglia e non potrei essere più emozionata. Ho perfino passato la piastra sui capelli.

"Sei in ritardo oggi, sembri stanca e Cole mi ha detto che anche Andrew oggi era in ritardo"
Poi passa uno sguardo alla stanza, notando probabilmente i vestiti gettati ai piedi del letto. Mi dedica un sorriso malizioso.
"Vi siete divertiti questa notte a quanto vedo!"

Arrossisco ed evito di rispondergli. Indosso il cappotto e il cappellino color champagne del mio coinquilino, poi prendo la borsa.
Non ti avevo mai vista con una borsa.
Già, fatico a crederci anche io...

"Passiamo da Lynette prima di partire?"
Chiedo bevendo un sorso d'acqua.

"Ci sono appena stato, però se tu vuoi andare a salutarla per me va bene"

"No tranquillo, ci vedremo domani"

Scollego il cellulare e lo infilo nella borsa. Poco prima di uscire Jerome mi ferma e mi fa voltare verso di sè. Come sempre si sfila la sciarpa e me la avvolge accuratamente attorno al collo; senza che se ne accorga scatto una foto allo specchio.

"Ora sei pronta"
Mi lascia un bacio in fronte per poi sistemarmi il berretto e aprire la porta. Sull'uscio della porta troviamo Paride e una ragazza che si baciano appassionatamente. Volevo passare inosservata ma Jerome inizia a muovere freneticamente la maniglia del portone per assicurarsi che il chiavistello sia chiuso bene. E' una piccola fissa che Cole detesta. Ma Jerome se ne infischia e continua a farlo.
Tra un anno come ora potrai prescrivergli dei psicofarmaci.
Tra un anno come ora non sarò più in America.
Non ricordarmelo per favore.

"Ei Jyllian!"
Mi sorride lui. La ragazza invece è di tutt'altro spirito, perchè mi squadra in malo modo.
Le mimo delle scuse ma lei rimane impassibile. Lynette me lo ha sempre detto che sono odiata dalla confraternita femminile solo perchè vivo qui. Fa niente, mi consolerò guardando gli addominali dei miei coinquilini rigorosamente maschi.

"Paride"
Sorridiamo io e il mio amico.

"Come sta la tua amica?"
La vicenda di Lynette si è diffusa. Più di una persona mi ha chiesto notizie a riguardo. Non è comune vedere in una confraternita universitaria dei paramedici correre con una donna che perde sangue.

"Ora meglio"

"Sono felice, salutamela appena la vedi"
Alza una mano in segno di saluto, poi rientra dentro casa, dove la sua amica lo aspetta probabilmente già nuda.

E' passata più di una settimana da quando Lynette è stata operata. Due giorni fa è stata dimessa e Jackson si è letteralmente trasferito da lei. Le cose sembrano tornate alla normalità. Almeno per loro, perchè Andrew deve trattenersi ogniqualvolta lo incontra.

Jennifer e la sua famiglia sono tornati in Canada due giorni dopo, non poteva perdere molti giorni di fisioterapia e, anche se a malincuore, le avevo detto ciao un'altra volta.

Aiden era stato richiamato dal suo plotone tre giorni fa. Sarebbe tornato presto, quindi il nostro non era stato un vero e proprio distacco.

"Stringiti a me Jyl"
Mi porta vicino al suo corpo il mio amico. Mi volto confusa verso di lui, poi vedo che in realtà mi sta solo proteggendo dalla pioggia. Arriccio le labbra.
"Per un attimo ho creduto che ti fossi dichiarato"

La sua risata sguaiata fa svanire il mio finto broncio.
"Non dovresti dire così dato che hai appena finito di fare sesso con Andrew"

"Sono disponibile al poliamore"
Sorrido facendo gli occhioni.

Il Rumore Del SilenzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora