Capitolo 38

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Sblocco la serratura entrando in casa, sperando di non sentire nessun tipo di urlo o peggio, gemito.
Ma a quanto pare c'è silenzio, quindi prendo le buste dall'uscio della porta e lascio la scatola di cartone sul tavolo in soggiorno.

"Ragazzi sono tornata"
Grido verso la camera del mio coinquilino, che ha la porta socchiusa.

"Che ti urli deficiente, siamo qui"
Mi volto verso la voce trovando Cole stravaccato sulla poltrona che armeggia col telecomando, mentre Jerome è seduto vicino al caminetto che mangia un toast.

"Cosa mangi quella cosa se ho appena portato la cena"

"Bhe era anche ora, sei stata via più di un'ora"

Pure di sopra, non solo sono andata a comprare tutto...

"C'era fila"
Digrigno i denti verso Jerome che mi risponde col dito medio

"Ma ora siamo qui con il cibo, quindi mangiamo"

Prendo dalla busta le diverse portate, aggiustandole sul tavolo, mentre il mio coinquilino sistema piatti e quant'altro.

"Cos'hai preso di buono?"
Cole sporge la testa sopra la mia spalla
"Non so -alzo le spalle, aprendo delle porzioni- ho solo chiesto quello che mi diceva Andrew"

E menomale, perché non conoscevo nemmeno il nome di un piatto
Sai che bella figura di merda altrimenti?

"Basta chiacchiere, mangiamo che sto per morire di fame"
Dichiara Jerome, prima di aprire un pacchetto di bacchette e iniziare a mangiare la sua pasta.

"Tieni"
Cole mi passa le mie bacchette.
Se vabbè, ora che non c'è Andrew sei libera!
Giusto, quindi andiamo di forchetta.

Mi siedo di fronte ai due ragazzi, che mi guardano incerti vedendo la forchetta.

"Non una parola o ve la lancio addosso"
Loro negano con la testa
"Perfetto, buon appetito"
Ma l'ultima volta non ti eri pentita di aver mangiato sushi?
E allora?
E avevi detto che non l'avresti più mangiato.
E da quando prendi sul serio ciò che dici?
Giusto, scusa. Buon appetito. Ci risentiamo quando arriveranno i sensi di colpa!
_ _ _ _ _

"Hai lezione domani pomeriggio Jyl?"
Mi giro verso Jerome, interrompendo la visione della serie tv.

"No"

"E hai altri impegni?"

"Jerome sono all'ultimo episodio. O parli o te ne vai"
Lui chiude la porta della mia stanza e si stende, o meglio si butta, sul mio letto.

"Ho bisogno di aiuto, devi accompagnarmi a comprare il regalo per Cole, e non ho la minima idea di cosa regalargli"

Mi tolgo le cuffie cercando di non sbuffare troppo rumorosamente. Io volevo solo finire la mia cavolo di serie

"Tu cosa gli hai comprato? Così potrei adattarmi"

"Ah no no -nego con dito- tu non mi hai aiutata quando ti ho chiesto cosa desiderassi per Natale. Quindi se credi che ora ti aiuti sappi che ti sbagli di grosso"

Lui si poggia il braccio in fronte, coprendosi gli occhi
"Mi aiuteresti se facessi uno spogliarello?"

Alzo le sopracciglia.
Finalmente parliamo la stessa lingua

"Non lo so, togliti la camicia che ne riparliamo"

Lui alza gli occhi al cielo, ma inizia a sbottonarla davvero. Lo blocco subito

"Fermo idiota, scherzavo"
Ma perché l'hai fermato, cretina.

Lui rilascia un sospiro rumoroso.
"Oh menomale, iniziavo a sentirmi una prostituta"

Il Rumore Del SilenzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora