Epilogo
C'è silenzio tutt'intorno, ed è giusto che sia così.
"Ricorda, ogni elemento può cambiare la traiettoria del proiettile, anche un respiro più profondo. Concentrati, non hai fretta"
Sussurro a debita distanza alla ragazza che, di fronte a me, sta puntando verso l'obiettivo con il fucile.
"Tu non vuoi sbagliare, vuoi dimostrare quanto vali"
Osservo il suo sguardo concentrato; sembra quasi non accorgersi delle mie parole.
"Il fucile non è qualcosa di esterno, fa parte di te. Percepisci ogni singolo centimetro di esso, prenditi il tuo tempo ed in fine colpisci"
Sussurro allontanandomi. La vedo respirare lentamente e spostare di pochi millimetri l'arma. Passano secondi di estremo silenzio, neanche il cinguettio degli uccelli si permette di infrangere questa quiete.Poi l'aria viene sporcata dal fumo rilasciato dal colpo. Il proiettile viaggia sotto i nostri occhi ed in fine distrugge il bersaglio nell'esatto punto che stava centrando. Il margine d'errore non esiste ed il tiro è stato perfetto.
La giovane cecchina al mio fianco posiziona il fucile sul piano alla sua destra e mi guarda, in attesa di un mio qualsiasi gesto. La guardo e sorrido, in risposta anche il suo viso si illumina.
"Sei stata perfetta Minerva"
Esclamo orgogliosa."Certo che lo sono stata, non per niente mi chiamo col nome della dea delle strategie, mamma"
Mi fa l'occhiolino scaricando la sua arma. A braccia incrociate la guardo mentre si occupa con cura della pulizia del suo fucile."Hai altri studenti o possiamo andare?"
Mi domanda chiudendo la custodia."No, per oggi ho finito. Torniamo a casa che la nonna ha preparato la cena"
Le circondo le spalle con un braccio.Le tengo aperta la porta, poi spengo le luci e chiudo a chiave il centro dove ogni giorni insegno a dei giovani cecchini come perfezionare i loro tiri.
Nonostante tutte le mie accuse siano cadute dopo l'ultimo processo del chirurgo, per me è stato pressoché impossibile tornare in accademia. Ma il tiro di precisione è la mia vita, e sono brava in ciò che faccio, quindi ho deciso di trasformare la mia passione in lavoro. Così quando l'estate o nelle vacanze invernali io e la mia famiglia torniamo in Italia, tengo dei corsi gratuiti per tutti coloro che vogliano prenderne parte."Minerva"
Esclama una vocina poco distante da noi, tentennando un po' nella pronuncia della 'r'."Arte, vieni qua piccolina"
La ragazza corre incontro alla sorella più piccola. Artemide e Minerva non sono realmente sorelle, ma è come se lo fossero. Io ed Andrew abbiamo preso in affidamento Minerva e suo fratello Nicholas poco più di dieci mesi fa; lui ha appena compiuto diciassette anni mentre la sorella ne ha sedici. Essendo già grandi io ed Andrew abbiamo deciso di procedere con l'affidamento piuttosto che con l'adozione. Per legge sono costretti a rimanere con noi fino al compimento della maggiore età. Raggiunti i diciott'anni starà a loro decidere se procedere con le carte dell'adozione, o se rimanere semplicemente con noi ma senza alcun vincolo.
Firmeranno.
Certo che firmeranno, chi mai vorrebbe rinunciare a vivere ogni giorno con me?
Io.Svolto l'angolo e trovo Nicholas in piedi vicino al cancello mentre Artemide è sulle sue spalle. Minerva ha poggiato il suo fucile sul tavolino ed è corsa subito dalla sorella, che le sorride cercando di andarle contro. Nicholas però fa di tutto per non fargliela prendere.
"Mamma"
Sento la voce di Elliott. Mi volto verso l'ingresso e vedo mio figlio correre verso di me con la bicicletta. Andrew alle sue spalle lo tiene d'occhio ma sorride."Ehi marmocchio, hai imparato a stare in piedi?"
Lo prende in giro Aiden scompigliandogli i capelli. Diana si sporge dalle sue braccia e prova a saltare sul cugino, che in risposta sfreccia via.
Ha la tua stessa avversione nei confronti dei bambini.
Già, eppure eccomi qui, legalmente sono la madre di ben quattro ragazzi.
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Il Rumore Del Silenzio
RomanceFino a quel momento la mia vita era sempre stata una partita a scacchi, tutte le mosse compiute erano dettate da volontà altrui. E non ero una regina, né una torre. No, ero un semplice pedone, la prima che sarebbe stata sacrificata. Eppure la mia...