Capitolo 48

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Nella vita non sono mai stata una persona particolarmente loquace: piuttosto che parlare giusto per dare aria alla bocca preferisco stare zitta.
Credo che questa caratteristica sia stata poi accentuata nel periodo delle scuole medie, quando ogni singola parola che dicevo veniva fraintesa o usata contro di me.

Solitamente mi capita di parlare a manetta solo quando sono estremamente imbarazzata, o estremamente rilassata.

E fidatevi se vi dico che in questo momento Aiden e le mie sorelle stanno sperando che mi strozzi con la mia stessa saliva.

"Quindi questa matta di nome Tania mi aveva inondato di acqua, così ho deciso di cambiare appartamento. Ovviamente prima di andare le ho staccato la caldaia, in modo da lasciarle un bel ricordo di me"
Addento un altro pezzo di arrosto. Aleah ha fatto un vero e proprio miracolo, nessuno si è accorto di niente.

"Ma quindi tesoro ora vivi con Lynette?"

"Chi è questa Lynette?"

"L'amica di Jyllian di cui ti avevo parlato poco tempo fa, quella che parla italiano"

Assisto allo scambio di battute tra i miei nonni, sperando che si dimentichino la domanda di prima. Non ricordavo nemmeno di non avergli mai detto che vivo con due, o meglio tre, ragazzi.

"Quindi tesoro? Vivi con lei?"
Aiden sorride di sottecchi, bevendo dal suo bicchiere. Sa che mi sento in imbarazzo, e non sta facendo nulla per aiutarmi.

"Le stanze nel dormitorio femminile erano tutte piene, e avrei dovuto aspettare tanto tempo per una stanza. Avrei dovuto alloggiare in qualche albergo lì vicino, ma avrei speso tutti i soldi della mia carta, e usare quella dei miei proprio non se ne parlava"
Mi sforzo di trovare le parole giuste

"L'unica era una stanza nel dormitorio maschile"
Addento una polpetta intera, in modo da temporeggiare. A momenti però mi strozzo.
Ma se morissi non dovresti più rispondere alle loro domande...
Giusto, quasi quasi la prendo in considerazione l'idea di un tentato suicidio. Riesco già a leggere il titolo sui giornali di domani: ragazza di vent'anni muore strozzata da una polpetta.

"Quindi?"
Nonna cerca di farmi continuare.
Via il dente, via il dolore. O almeno spero.

"Vivo con due ragazzi"

Provo a prendere un'altra polpetta ma il mio piatto è vuoto, e l'ultima la sta mangiando ora Lexie.
Mi rendo conto solo dopo che è calato uno strano silenzio, così alzo di poco lo sguardo.
I miei nonni sono pietrificati. Aleah e Lexie invece ridono, mentre Aiden nasconde sotto una maschera di apatia il fastidio che prova a sapermi ogni giorno con due ragazzi. E non ha neanche conosciuto Andrew

"Sono dei bravi ragazzi almeno?"
E' mio nonno a rompere il ghiaccio. Gli sorrido dolcemente e poso il bicchiere che avevo preso per far finta di bere.

"Sono bravissimi nonno. Mi trattano benissimo"

"Come si chiamano?"

"Andrew e Cole. Andrew ora è dalla sua famiglia, in Canada, studia medicina, ogni tanto abbiamo qualche corso insieme. Cole invece-"
Provo a parlare anche di lui, ma Aleah e la sua esuberante parlantina mi interrompono
"Cole è fantastico nonno, l'ho conosciuto poco fa e già lo preferisco a lei"
Ammicca con la testa verso di me.

"Ma se ci hai parlato solo una volta"

"Non è vero, dopo quella volta in macchina ci siamo scambiati il numero e ora ci sentiamo spesso, mi aiuta anche ad imparare l'inglese. Tu non rispondi mai al telefono, quindi ora chiamo direttamente lui. Ci siamo messi d'accordo che al prossimo gay pride americano ci andremo insieme, quella si che è una parata coi fiocchi"

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