"Non dovevamo mangiare tutto quel gelato"
Mi massaggio la pancia troppo piena, sembro una donna incinta che parla al proprio feto."E' colpa tua, non dovevi insistere con la storia del gelato"
Jerome mi picchietta col dito la spalla"Tu però hai accettato senza battere ciglio"
"Lo sai che sono debole di cuore"
Piagnucola
"Ma ora la cosa importante è buttare il barattolino vuoto, se Cole lo vede ci spenna""Prima di andare da te, passiamo nel mio appartamento a buttarlo. Nella speranza di non trovare Cole lì"
"Perfetto, ma dobbiamo sbrigarci perchè sta per iniziare a piovere"
Guardo fuori dal finestrino: grandi nuvoloni grigi minacciano di bagnarci non appena metteremo il piede fuori dalla vettura.
"Siamo arrivati, tu inizia a portare le buste nella hall che io vado in appartamento a buttare il barattolo vuoto"
Scendo dalla macchina prendendo dai sedili posteriori le prime due buste, che lascio davanti all'ingresso della confraternita. Spero che non si rubino il mio cibo!
Sarebbe davvero un colpo bassoVado di nuovo verso la macchina ma quando apro lo sportello per prendere le ultime tre buste, delle gocce sempre più fitte iniziano a bagnarmi prima le spalle, poi anche il viso.
Perfetto!"Dai a me Jyl"
Jerome mi si avvicina correndo, per poi prendere due buste dalla macchina e lasciare a me quelle più pesanti ovviamente. E poi ci sono ancora i maschilisti che dicono che le donne sono più deboli. Col cavolo.
Cercando di non scivolare cerco di raggiungere velocemente l'ingresso. Ironia della sorte è Jerome a cadere, talmente forte che vedo il suo bel sedere rimbalzare un paio di volte. Lascio la busta e mi dirigo verso di lui che, ancora seduto a terra a bagnarsi, cerca di mettere nelle buste la spesa caduta, ma una delle due buste è anche bucata. Prendo in mano le buste di pasta e i pomodori, mentre Jerome con una mano tiene l'altra busta, e con i denti sorregge la scatola di insalata. Siamo talmente zuppi d'acqua che gli occhiali sono completamente bagnati e a stento riesco a vedere dove poggio i piedi.
Apro con il sedere la porta della confraternita e poggio tutto a terra, il tempo di veder entrare il ragazzo che, con il fiatone e i pantaloni della tuta completamente zuppi, entra annaspando. Poggia tutto a terra e riprende fiato. Cerco di trattenere le risate giusto per non innervosirlo ulteriormente, ma la scena di lui che cade e rimbalza come una pallina da ping pong è ben nitida nella mia testa. Devo assolutamente raccontarlo ad Emma.
"Siamo vivi!"
Esulto, togliendomi gli occhiali e poggiandoli sui capelli anche più bagnati."Parla per te, io sembro un maiale che si è appena rotolato nel fango"
"Perlomeno non ti ha visto Cole, ti avrebbe preso in giro per il resto della settimana"
"Si certo, come se non fosse la prima cosa che gli dirai"
Mi guarda male, intuendo le mie intenzioni.
"Ma è normale che tra coinquilini non ci siano segreti"Lui alza le sopracciglia non credendomi, ma comunque lascia stare. Chiamiamo l'ascensore e, mentre lui blocca le ante, io sistemo dentro le buste della spesa.
"Mangia una foglia di lattuga, ti sentirai meglio"
Gliene passo una, che lui afferra. Ma quando credo che stia quasi per mangiarla sul serio, la usa per schiaffeggiarmi."No che schifo, è sporca, non toccarmi con quella cosa"
Vedo la sua bocca formare una O, facendomi capire di essere basito da qualcosa"Cioè spiegami, non posso toccarti perchè è un po' sporca, però comunque io dovrei mangiarla?"
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Il Rumore Del Silenzio
RomanceFino a quel momento la mia vita era sempre stata una partita a scacchi, tutte le mosse compiute erano dettate da volontà altrui. E non ero una regina, né una torre. No, ero un semplice pedone, la prima che sarebbe stata sacrificata. Eppure la mia...