Non vorrei farlo, l'idea di tornare in ospedale mi spaventa e al contempo mi irrita, ma non vorrei lasciare i regali a casa, quindi li consegnerò ora.
Salgo in pediatria, salutando Tobias quando questo gentilmente blocca le ante dell'ascensore per aspettarmi.
La solita infermiera mi saluta con un cenno della testa, anche se in realtà credo che questo fosse soltanto un modo per ricordarmi che mi, in teoria, non sono riuscita a farla franca con lei.
In pratica invece è una povera illusa.Sorrido imbarazzata ad una mamma che guarda stranita la confezione di vino che ho in mano.
"È un regalo signora, non voglio alcolizzare nessun bambino, stia tranquilla"
Lei non mi risponde ma mi guarda incerta.
Oh, al diavolo anche te. Se vuoi credermi bene, altrimenti vieni in camera che sappiamo una bottiglia sul momento!Busso piano in caso Jennifer stesse dormendo, ma dal modo animato in cui sento discutere nella stanza suppongo che sia più sveglia di me.
Apro la porta col sedere, cercando di non frantumare le bottiglie di vino, ed entro nella stanza, chiudendo la porta dietro di me con un piede.Cheryl e Andrew interrompono il loro litigio, e se la donna sembra intenzionata a metterci una fine, lui invece continua
"Devi farla alzare. Ora"
"Non puoi costringerla"
"Si invece, guarda come si fa"
Andrew prova ad avvicinarsi alla sorella, ma Mark lo blocca."Andrew, non mi sembra il caso di fare altre scenate. Non qui soprattutto"
Con lo sguardo mi indica, credendo probabilmente di non essere visto.
Ma io l'ho notato, e mai come in questo momento mi sto sentendo davvero di troppo.
E ora che faccio?"Perché dovrei farmi problemi se c'è lei?"
Andrew mi indica, continuando a farfugliare qualcosa ma in un inglese così stretto che mi limito a fissarlo
Non stai capendo niente, giusto?
Nada de nada
"Sa tutto eh, non so se avete notato la sua presenza negli ultimi giorni""Andrew, sai cosa intendo"
Mark cerca di bloccarlo. Lascio i pacchi all'angolo della stanza, e provo ad uscire dalla stanza. Tanto probabilmente non mi noterà nessuno.
Ah ma allora l'hai capito che non te se fila nemmeno tua madre
Questo l'avevo capito già da anni!Poggio una mano sulla maniglia, ma prima che possa fare un altro passo Jennifer mi chiama.
Mi giro verso di lei, che ora batte una mano sul letto, così mi avvicino.
Scosto un po' le coperte stando attenta a non scoprirla troppo, e mi siedo."Fanno sempre così"
La guardo non capendo, e lei inclina la testa ad indicare i litiganti.
Andrew ancora sbraita verso l'uomo, che cerca inutilmente di zittirlo."Lo sai, vero, che c'è solo un modo per farli smettere?"
Continuo a guardare la scena, evitando di fissarla negli occhi.
Lei continua a non volermi rispondere
"Non vorresti aggiungere un altro disegno al blocco?""Si"
Mi volto verso di lei, che si sta asciugando una lacrima
"E allora alzati""Ho paura Jyllian. Ed è difficile"
Le accarezzo i capelli, guardando i suoi occhi tristi
"Lo so piccolina, e vorrei tanto che non lo fosse. Ma tu sei così coraggiosa e forte, che so che puoi farcela"Non sembra credere molto alle mie parole. Forse non crede in se stessa.
"Ci sono qui io ad aiutarti Jennifer. E i tuoi genitori. Ed Andrew. Non sei sola"
Le stringo una mano
"Ti aiutiamo noi"Lei annuisce piano con la testa
"Ti va di provarci?"
Acconsente di nuovoPasso accanto ai due litiganti e vado nel piccolo bagno, uscendone con la sedia a rotelle, tutto sotto lo sguardo stupito e anche leggermente diffidente di Cheryl.
La posiziono davanti alla bambina, che però evita di guardarla.
Dentro di sé non ha ancora accettato l'idea di aver perso una gamba.
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Il Rumore Del Silenzio
RomanceFino a quel momento la mia vita era sempre stata una partita a scacchi, tutte le mosse compiute erano dettate da volontà altrui. E non ero una regina, né una torre. No, ero un semplice pedone, la prima che sarebbe stata sacrificata. Eppure la mia...