Capitolo 85

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Auguri di Buona Pasqua a voi e a alle vostre famiglie🕊️🐣

Oggi è il compleanno di Andrew. Strano ma vero non ho ancora il regalo per lui.
Potrei dare la colpa all'irrefrenabilità degli ultimi giorni, ma la verità è che ora non so cosa regalargli. Cosa si regala ad un ex che non dovrebbe essere ex?

Mi alzo dal letto con davvero pochissima voglia di farlo, e mi avvio verso la cucina. Preparo il caffè e metto dell'acqua a bollire, sistemando nel tazzone di Evelyn il filtro della sua solita tisana zenzero, limone e mandarino. Poi metto del latte a scaldare per me.

Vado in camera della mia coinquilina e busso un paio di volte.
"Eve!"

Nessuno risponde, così socchiudo la porta e la trovo inginocchiata come suo solito davanti al Crocefisso. E' già vestita e pettinata. Non so come faccia a svegliarsi ogni giorni all'alba per pregare.

Dopo pochi secondi, e dopo un segno della croce seguito da inchino, si volta verso di me.

"Ben svegliata Jyllian"
Svegliata è un parolone.
Diciamo che sono riuscita ad aprire un occhio...

"Non volevo interrompere la vostra chiacchierata -indico la statua- ma la tisana è pronta"

"Arrivo, grazie"

Le sorrido e torno in cucina, che nel frattempo si è riempita della pizza della bevanda di Evelyn. E pensare che rinuncia al latte macchiato con del vero caffè italiano per bere quella cosa. Evidentemente in convento non insegnano i veri valori della vita.

Verso caffè e latte nel mio nuovo tazzone firmato Stranger Things, poi accendo la TV e riprendo a guardare l'episodio lasciato a metà ieri sera di The Crown. Evelyn arriva in cucina e si versa la colazione, poi sistema sul tavolo un pacco di biscotti e in silenzio mangiamo.

Oggi ho solo tre lezioni, questo pomeriggio, quindi non ho nulla da fare in mattinata. O meglio, devo cercare altre informazioni sul chirurgo di Maggie. Giordano mi ha chiamato questa mattina alle tre, dimenticando il fuso orario, per dirmi che la loro simulazione sarebbe terminata a breve.

La consapevolezza che lui stesse venendo mi aveva in parte tranquillizzata, perchè la mia voglia di vendetta sarebbe stata fomentata dalla sua sete di sangue. Eppure il suo arrivo significava solo una cosa: era arrivato il fatidico giorno, che aspettavo da ormai diversi anni. Tra 48 ore sarà tutto finito, io avrò la mia vendetta e i suoi parenti piangeranno la sua morte, proprio come faccio da più di due anni a questa parte.

Davanti al pensiero di vendicare mia sorella tutto svanisce. Il ritorno in Italia, Andrew, i miei amici. Mai come ora ho desiderato vedere Giordano. Gli devo la vita, e troverò il modo di sdebitarmi.

Non mi accorgo nemmeno di essere rimasta ferma a pensare per quasi trenta minuti. A richiamarmi è proprio Evelyn, che poggia una mano sulla mia spalla facendomi sobbalzare. E saranno stati i pensieri tumultuosi, la rabbia riaffiorata o semplicemente i riflessi dell'accademia, ma mi alzo di scatto e le afferro con presa forte il polso.

Quando vedo la sua espressione di dolore mollo la presa, scusandomi più volte.

"Va tutto bene Jyllian?"

"Scusami, ma sono stata due anni in accademia. Sono solita reagire quando qualcuno mi prende alla sprovvista"
Maledizione, riesco sempre a rovinare tutto con le mie stesse mani.

"Me ne ricorderò"
Sussurra massaggiandosi il polso. Fortunatamente la stretta non era poi così forte, quindi non le rimarranno dei lividi.
Aspettati una punizione divina per questo.
Peggio di perdere una sorella cosa potrebbe esserci? Nessuno lassù ha qualcosa con cui ricattarmi.

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