Capitolo 76

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Sono morta? No, non credo.
Non ho mai creduto al paradiso, agli angeli biondi con i boccoli e all'inferno pieno di fiamme e urla di dolore; devo ammettere però che il dopo-morte lo immaginavo un po' diverso. Insomma dai, ho sempre pensato che un bell'uomo muscoloso sarebbe venuto ad accogliermi. Invece nulla.
Questo posto è noioso, mi lamenterò con la direzione.
Dove devo firmare per ritornare in vita?

Socchiudo piano gli occhi ma li richiudo subito quando la luce mi colpisce. Provo ad aprire solo un occhio cercando di abituarmi. Ho la bocca serrata. Provo a parlare ma ho le labbra secche.
Wow, evidentemente le temperature qui nell'inferno sono davvero altissime!

Apro gli occhi e cerco di capire dove mi trovo. Sono in una stanzetta che puzza di disinfettante, un odore che solitamente mi piace, ma ora no. Volto la testa e trovo Andrew che mi stringe la mano tra le sue. Indossa ancora la cuffietta e un camice pulito monouso. E' davvero bellissimo così, devo ammettere che vestito da dottore è proprio una meraviglia.
Alla fine c'è davvero l'angelo palestrata alle porte del Paradiso.

"Cos'ho fatto per meritarmi un dottore così bello?"
Cerco di parlare ma ho la voce roca. Devo assolutamente bere.

Lo sguardo di Andrew si alza dalle mie mani ai miei occhi. Sorride felice, poi si sporge per darmi un bacio sulla tempia.
"Sei sveglia finalmente! Come ti senti?"

"Come sta Lynette?"
Lo interrompo. Provo a mettermi seduta ma un capogiro mi costringere a strizzare gli occhi e prendere respiri profondi. Anche ad occhi chiusi riesco a percepire il suo insistente sguardo preoccupato.

"Sta bene, si è svegliata mezz'ora fa, voleva venire da te ma il dottore, cioè io -si pavoneggia- l'ha bloccata a letto"

Mi siedo e poggio entrambe le mani sul letto. Poi noto una flebo attaccata al mio braccio. Bene, altri aghi.

Mi volto verso Andrew implorandolo con lo sguardo di togliere l'ago. Lui mi guarda e scuote la testa.
"Mi dispiace Jyl ma è obbligatoria. Hai perso molto più sangue di quanto tu possa immaginare, hai bisogno di quella flebo"

"Glucosio?"
Chiedo sbuffando, arrendendomi all'idea che avrei dovuto passare un'altra mezz'ora con quel coso. Forse potrei velocizzarla giusto un po'. Non se ne accorgerà nessuno.
Sì. Nessuno, tranne Andrew che sta seguendo ogni tuo sguardo assicurandosi persino che il tuo cuore batta ancora.

Lui annuisce.
Perfetto, come dire definitivamente addio alla dieta.

Andrew si materializza davanti a me con un bicchiere d'acqua. Provo a prenderlo, poi mi ricordo che nel braccio destro ho l'ago quindi lo afferro con la sinistra. Arriccio il naso già al primo sorso. Acqua e zucchero.

"Seriamente? Mi vuoi proprio male!"
Sbuffo. Il suo sguardo mi fa sbuffare nuovamente.

"In che stanza si trova Lynette?"

"Nella 32, se te la senti andiamo"
Annuisco e mi alzo in piedi, anche se le gambe ogni tanto tremano. Subito il mio coinquilino si posiziona dietro di me, circondandomi i fianchi con le mani. Mi accorgo solo dopo di indossare un maglione nero largo sopra quello bianco che avevo scelto per la festa.

"E' tuo?"
L'idea di indossare qualcosa di uno sconosciuto mi fa ribrezzo.

"Certo, non permetterei mai alla mia ragazza di indossare qualcosa di un altro ragazzo"
Ride dandomi un bacio sulla guancia. Nella mia mente passano le scene di tutte le volte in cui ho indossato qualcosa di Cole, il bacio al supermercato con Jerome, il suo prestarmi sempre la sua sciarpa più calda. Andrew, sei proprio un illuso!

Raggiungiamo l'ascensore e Andrew si sporge per cliccare il terzo pulsante. Nel mentre mi guardo intorno; no, decisamente questo ascensore non assomiglia a quello di Meredith e Derek.

Il Rumore Del SilenzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora