Capitolo 55

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"Svegliati Jyllian"
Apro gli occhi quando qualcuno mi scuote per la spalla.

Cerco di aprire e chiudere gli occhi più volte, per permettermi di abituarmi alla luce, e per riuscire a mettere a fuoco la stanza.

Mia nonna ancora mi guarda.

"Il caffè è pronto, ti aspetto di sotto"

Biascico un piccolo 'ok' e mi strofino gli occhi, lottando conto la forza d'inerzia che mi implora di tornare a dormire.

Mi volto alla mia destra e trovo Andrew che ancora dorme, con lo sguardo leggermente corrucciato.
Il labbro inferiore è leggermente più sporto, mentre una sua mano stringe il mio braccio.
Sarei quasi tentata a lasciarlo dormire, ma poi mi ricordo della mia vendetta per il microonde.

Se io sono sveglia, lo sarà anche lui.
Certo perlomeno potresti portargli il caffè.
E perché dovrei?
Perché lui ha tenuto il culo fermo sul sedile di un aereo per più di 10 ore solo per venire qui.

Effettivamente potrei fargli questo favore.
Osservo per l'ultima volta il soffitto e rilascio un sospiro rumoroso, poi finalmente mi alzo. Indosso le pantofole e scendo di sotto, dove trovo entrambi i miei nonni a chiacchierare, con la televisione accesa per controllare il meteo, e due tazzoni di latte pieni di biscotti.

"'Giorno"
Biascico, strofinandomi gli occhi. Mi lascio cadere sulla sedia il legno, e aspetto che mia nonna mi poggi davanti il tazzone con il latte macchiato.
Mio nonno allunga il braccio e mi avvicina le gocciole al cioccolato.
Viziata.
Inzuppo le prime due, scottandomi la lingua quando mi accorgo che il latte è bollente.

Caccio fuori la lingua e la sventolo con la mano, mentre loro ridono.

Nel frattempo che il latte si raffredda, mi alzo dal tavolo intensionata ad andare a svegliare Andrew.

"Dove vai amore?"

"A chiamare Andrew"

"Lascialo dormire, non è costretto a venire"

"Assolutamente no, deve pagarmela per aver vinto ieri"

Prendo due gocciole dal pacchetto, da mangiare alla via.
Non sia mai che ti viene un calo di zuccheri mentre fai le scale.
Esatto. Meglio non rischiare.

Entro in camera e trovo Andrew abbracciare il mio cuscino. Mi siedo dalla mia parte del letto e gli passo una mano sulla guancia. Lui arriccia il naso ma non apre gli occhi.

Addento la prima gocciola sporgendo la testa fuori dal letto per non lasciare briciole sul letto.
Le briciole di cibo nel letto sono la mia più grande fobia.

Mangio l'altra metà e guardo l'orologio. Le 5:23. Neanche le galline.

Mi sporgo verso di lui, appoggiando la mano destra sul materasso.
"Andrew"
Lo scuoto.
Lui mugugna qualcosa, ma niente.
Ok, mi sono stancata di essere delicata.

"Svegliati idiota"
Lo percuoto con più forza.
Lui strizza gli occhi, poi alza il braccio e butta il cuscino alla fine del letto. Mi afferra il busto e mi fa cadere vicino a lui. Il suo braccio mi arpiona meglio. Sapete la tipica posizione a cucchiaio?

Si sposta un po' con il corpo per stare ancora più vicino a me, e il suo volto va a finire nell'incavo della mia spalla. Il suo respiro mi provoca il solletico.

"Ti sembra questo il modo di svegliarmi?"
Impasta un po' le parole

"Ti aspettavi forse la colazione in camera, un bacio e gli uccellini che cinguettano?"

"Ovviamente no, degli uccellini avrei benissimo potuto farne a meno"

Addento un pezzettino di biscotto.
"Scendiamo dai, si sta facendo tardi"
Socchiude un occhio per guardare la sveglia
"Ma sono a malapena le cinque e mezza"
Si lamenta.
"Lo so, oggi sarà una mattina impegnativa. Preparati"

Il Rumore Del SilenzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora