Capitolo 41

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Un paio di colpi vengono battuti sulla porta del bagno
"Jyllian, sbrigati"
Altri due colpi.

Sistemo l'asciugamano sull'appendino ed esco dal bagno.

"Idiota, sbatti un'altra volta e giuro che la porta la stacco solo per dartela in testa"

"Si certo, come se fossi tanto forzuta"
Mi provoca Aiden, aspettando una mia reazione che ovviamente da ragazza orgogliosa quale sono arriva subito.

"Di certo lo sono più di te, rammollito"
Gli faccio il dito medio.
Ma quanto ci vogliamo bene io e mio fratello? E soprattutto, quanto è bello ritornare ad insultarsi in italiano?

"Io sarei un rammollito?"
Si abbassa per poi allacciare le braccia sotto le mie ginocchia e alzarmi da terra. La mia pancia ora appoggia sulla sua spalla destra.
Credo che il mio intestino si stia contorcendo.

"Aiden non vorrei dirtelo, ma credo che il tuo sedere stia iniziando a cedere. Lo vedo più basso dell'ultima volta"

Si blocca sul posto, poi mi afferra meglio le gambe e inizia a scuotermi violentemente.

"È già arrivato il sangue al cervello sorellina?"

"Quello no, ma se vuoi ho una parolaccia proprio sulla punta della lingua. Scuotimi un altro po' e la vedrai uscire"

"Vergognati maleducata, la mamma sarebbe davvero dispiaciuta nel sapere che tutti gli anni che ha speso per educarti sono andati vani"
Il suo sarcasmo è evidente, e lo adoro

"Non dirle niente ti prego, non vorrei mai darle una delusione"
Gli tengo il gioco, giusto per divertirmi un po' e scherzare sul mio deprimente rapporto con mio padre.
"Bimba, la nostra esistenza è già una delusione per lei"

"Nono, -picchetto sulla sua schiena- parla solo per me. Tu perlomeno sei stato adottato in maniera consapevole"

"In fondo hai ragione"
Mi da un paio di pacche sul sedere, facendomi ridacchiare
"Io ho sempre ragione mon frère"

Mi poggia a terra, pizzicandomi una guancia.
"Mi era mancato sentirmi chiamare così bimba"

"E a me è mancato chiamarti così"
Mi abbraccia.
"Cos'hai cucinato?"

"Secondo te?"
Ammicca
"È quello che penso?"

"Può essere"

Mi divincolo dalle sue braccia catapultandomi in cucina, dove una serie di padelle sporche mi fa capire che Aiden ha davvero preparato il pesto. Nessuno fa il pesto buono come mio fratello, non ho mai capito cosa ci mette di particolare, ma è davvero buonissimo.

"Tuo fratello deve venire a vivere qui con noi. Potreste fare scambio, lui qui e tu in Canada"
Parla con la bocca piena Cole, mentre assaggia con un cucchiaio l'intruglio verde.

"Sei proprio una merda Cole, lui è qui solo da un paio d'ore e io da mesi, e già mi rinneghi per lui"
Gli punto il cellulare contro, sfidandolo.

"Jyl, tu non sia cucinare quasi nulla, mentre lui ha già fatto il pesto italiano"
Si avvicina a me per poi poggiarmi una mano sulla spalla
"Non c'è confronto"

Mi scosto dal suo tocco, mostrandogli la mia faccia indignata, e vado in soggiorno dove apparecchio la tavola e preparo già i piatti ad ogni posto.

"Cos'è questo odorino?"
Jerome entra in cucina sfregandosi le mani. Vede cos'ha preparato mio fratello e i suoi occhi si illuminano

"Mio Dio, ti bacerei all'istante"
Guarda mio fratello con ammirazione.

"Che cosa? -sbotto io- questo è davvero troppo"
Gesticolo vivacemente con le mani, finché due mani si stringono intorno al mio busto e mi alzano da terra, per poi farmi sedere sulla sedia intorno al tavolo.

Il Rumore Del SilenzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora