Capitolo 72

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L'aria è abbastanza calda, quindi spengo la piccola stufetta.

Sistemo i due calici di vino sulla sedia: uno bianco e uno rosso.
Alcolizzata anche mentre ti fai il bagno.

Sul mobiletto di fronte a me c'è il computer a cui ho già collegato un film di Netflix.

Mando un messaggio ad Andrew e gli dico di raggiungermi. Nel mentre prendo uno scrunchie rosso di quando ero piccola e lego i miei lunghi capelli in una coda alta, che poi attorciglio e fermo con un altro elastico.

Mi sfilo le scarpe e le sistemo nella scarpiera, poi metto i calzini a lavare.

Spengo il telefono e lo lascio in camera da letto a caricare. Andrew entra in quel momento nella stanza. Mi volto verso di lui e senza dire nulla mi avvicino e lo prendo per mano, sfilandogli il telefono che getto sul materasso.

Lo porto in bagno e riesco a sentire il suo piccolo 'wow' sussurrato.

"Sai -mi alzo sulle punte e avvolgo il suo collo con le braccia- i miei nonni sono andati al centro commerciale, mentre Aiden ha accompagnato le mie sorelle in città. Saremo soli per le prossime due ore almeno"

Lui sorride e con le mani mi stringe i fianchi. Le sue dita sfregano la pelle nuda.

"Quindi ho pensato: perché non fare un'ultima sorpresa al mio ragazzo?"

Lui sposta lo sguardo verso la vasca piena, poi guarda il computer ed in fine nota i bicchieri di vino.
Sempre rimanendo stretta tra le sue braccia mi sporgo e prendo i due calici, progendone uno ad Andrew.

"Salute"
Sussurro, facendo scontrare il mio bicchiere col suo prima di berne un sorso.
Lui mi guarda con una strana luce negli occhi, quasi compiaciuto.

"Sei davvero eccitante in questo momento con le labbra poggiate sul bicchiere mentre mi guardi negli occhi"
Dichiara sincero, senza smettere di mostrare il suo miglior sorriso malizioso.
Alzo le sopracciglia e gli sorrido anch'io, per poi avvicinarmi e unire la mia bocca alla sua, facendo mischiare i due tipi di vino.

"Quindi che fai, ti spogli o devo farlo io?"
Lui apre la bocca, poi la richiude subito, facendola diventare un sorriso ammiccante.

"Fallo tu"

La sua risposta mi lascia perplessa tant'è che per pochi secondi mi immobilizzo. Poi prendo dalle sue mani il calice e li riappoggio sul tavolino.

Mi alzo sulle punte e unisco le mie labbra alle sue; contemporaneamente porto le mani sulle estremità della maglietta. Mi allontano dalla sua bocca solo per permettergli di sfilare il primo capo. Muove i piedi per riuscire a sfilare i calzini; nel mentre io sbottono i suoi pantaloni, che tra l'altro sono i miei preferiti.
È un segno divino?
Certo, Dio ti vuole dire che sarà una serata perfetta.
E giustamente vuole dirmelo così...
Volevi una profezia scritta sui suoi boxer forse?
No, i jeans andranno benissimo.

Porto le mani sui passanti e faccio lentamente scendere giù i pantaloni. Lui si piega per toglierli; nel risalire concede alle mie gambe una lunga carezza, poi con un gesto secco scende anche i miei pantaloni, lasciandomi con una mutandina nera di pizzo che ho appositamente scelto.
Ma quindi non indossi solo intimo da bambina... Bene. Stiamo migliorando.

"Il reggiseno è come queste?"
Fa riferimento alle mutandine che tira leggermente con l'indice.

"Forse"
Alzo le spalle cercando di essere provocante.
Mi stai molto piacendo ragazza, continua così!

"Scopriamolo allora"
Slaccia la giacca grigia che indosso sempre in casa, poi sfila anche il maglione bordeaux. Quasi sbuffa quando vede che indosso anche la canottiera termica, di cui si libera in un solo gesto.

Il Rumore Del SilenzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora