Capitolo 97

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"Avete dieci minuti, non un istante di più o butto giù la porta"
Ci sorride Lynette prima di lasciarci da soli nella camera. Questo ristorante ha delle suite fantastiche, non oso immaginare come si siano divertite ieri sera Aleah e Lexie. O peggio, Carlos e Alex. 

Mi siedo sulla punta del letto e sfilo le scarpe col tacco volendo approfittare di questi minuti. Andrew sorride divertito e si siede accanto a me, portando le mie gambe sulle sue. 

Lo guardo mentre mi accarezza le gambe, lui sorride e mi osserva per bene. 

"Ho una moglie davvero stupenda"
Mi elogia, al che io sorrido maliziosamente. 
"Puoi dirlo forte"
Modestamente, oggi sono fantastica. 
Ripeti il 'modestamente' che non si è capito bene. 

"Perchè non sfruttiamo al meglio questi minuti?"
Sussurra passandosi la lingua tra le labbra. 

"Scordatelo, ho impiegato mezz'ora per chiudere tutti i lacci del vestito"
Già, ma ora sai come si fa, quindi ci impiegherai meno tempo...

"Non è detto che tu debba necessariamente toglierlo"
Mi accarezza il collo con la punta delle dita. 

"Andrew"
Lo richiamo in tono canzonatorio. 
Non rinunciare a questo ben di Dio, idiota!

"D'accordo, ho capito"
Alza le mani. Intreccia le mie dita con le sue, passando i polpastrelli sulle unghie color cipria.
Sembrano le mani della fata turchina.

"Questo colletto mi sta uccidendo"
Sbuffa alzandosi. Si dirige verso il grande specchio e si allenta la cravatta, poi si allenta la camicia. Mi alzo e lo raggiungo.

"Vieni qui, ti aiuto io"

"A toglierla?"
Ammicca maliziosamente. Lo ignoro e sistemo il colletto, poi cerco di creare un nodo decente alla cravatta.

Quando ho finito sfioro con l'indice il tatuaggio sul suo collo. Lui mi sorride e io non posso fare a meno di imitarlo.

Guardo l'anulare destro, dove ora ho tatuato un piccolo serpente con delle rifiniture verdi, la miniatura di quello che ha Andrew sul fianco.

Il giorno dopo la proposta siamo andati entrambi da Andres, il mio tatuatore italiano. Mentre io mi sono tatuata questo, lui si è disegnato un serpente che circonda un tasso, avente una sciarpa gialla e nera.
Forse dovreste smetterla di tatuarvi i simboli di Harry Potter.
Probabilmente hai ragione.

Lo stesso giorno mi ero anche fatta disegnare un fiore di ciliegio vicino alla scritta Sister. Lo avevo sempre voluto, ma in qualche modo non mi sentivo degna di portare il simbolo di Maggie. Ma ora lo sono.

Lui prende la mia mano e bacia sia l'anello che il tatuaggio. Poi sfiora anche il palmo, nel suo solito gesto che ripete tutti i giorni da quattro anni.

"Stavo pensando..."
Sussurra circondandomi i fianchi.
"Ora sei a tutti gli effetti la mia famiglia"

"Mh -socchiudo gli occhi- la cosa mi piace. Chissà fino a quando durerà"
Lo prendo in giro sorridendo maliziosamente.

"Ci siamo sposati un'ora fa e tu stai già pensando al divorzio? -arriccia il naso- è perché hai visto Jerome in abito elegante, non è vero?"

Stringo le labbra per non scoppiare a ridere.
"Devo ammettere che quella è stata proprio una bella visione, ma no. Io mi riferivo al fatto che qualcuno di noi due potrebbe morire, magari entrambi. Non credo che tu avrai mai il coraggio di separati da me. Guardami, sono mozzafiato"
Mi pavoneggio indicandomi. Lui ride e riafferra la mia mano.

"Neanche io sono tanto male"
Mi fa l'occhiolino.

"Diciamo che non sei alla mia altezza, ma non sei neanche da buttare via"
Annuisco per dare enfasi alle mie parole.

Il Rumore Del SilenzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora