Ed eccolo qui, alto più di diciassette metri, l'edifico più grande di tutta l'università dopo la biblioteca.
Il dormitorio maschile. La mia nuova casa.
Solo a pensarlo ho la pelle d'oca.Mi sono informata sull'edifico, ha venticinque appartamenti e quattro piani.
La mia stanza è al terzo piano, ma l'ascensore è rotto quindi sarei stata costretta a fare tre rampe di scale con due valigie pesanti e una borsa enorme senza l'aiuto di nessuno. Avevo anche scoperto che proprio accanto al mio appartamento vi erano le scale d'emergenza, così se qualche volta avessi voluto scappare, sarebbe stato un gioco da ragazzi.
O da ragazze!Ero quasi arrivata in cima alla prima rampa quando una valigia mi cade rotolando fino all'ultimo gradino.
Perfetto! Meglio di così non potrebbe andarmi."Ti serve aiuto per caso?"
È arrivato il genio dell'anno.
Complimenti Einstein!Questa "cosa" che avete appena sentito parlare è la mia coscienza, quello che molti chiamano subconscio. In realtà non ha vita propria, ma è solo la nostra mente che tende a rispondere alle proprie domande.
O almeno, questa è la definizione di pagina 73 del libro di psicologia.Guardo il ragazzo davanti a me e devo dire che l'accoglienza non è niente male.
Un metro e novanta circa di bicipiti e steroidi anabolizzanti mi sorride aspettando una mia risposta.
Einstein non era così figo...
Non posso darti torto"Si grazie, mi servirebbe proprio"
Il ragazzo davanti a me prende la valigia caduta e mi raggiunge tendendomi la mano.
"Piacere, io sono Jerome"
"Piacere mio, Jyllian"
Lui con il sorriso ancora stampato in faccia si dondola leggermente sui talloni sentendosi a disagio per qualcosa.
"Allora, questo è un dormitorio maschile"
Tentenna
Grazie per l'indizio, non ci ero arrivata.
Stai zitta!"Lo so"
"Sei venuta a fare visita al tuo ragazzo?"
Ridacchio, ero sicura che me lo avrebbe chiesto.
"Oh no, assolutamente. Io vivrò qui da ora, ma è una storia lunga"
Farfuglio gesticolando con le mani, da vera Italiana."Che avrò il piacere di ascoltare se vorrai raccontarmela. Io sono al secondo anno, se ti va magari possiamo pranzare insieme e poi ti faccio fare un giro dell'Università"
"Certo, con piacere"
Continuiamo a camminare, e ringrazio ogni divinità che mi sta ascoltando quando finalmente vedo il lungo corridoio del terzo piano.
"Perfetto, in che stanza alloggi?"
Cerco le chiavi nella borsa che mi sono state consegnate in segreteria e leggo il numero scritto a caratteri cubitali in nero.
"Nella numero 19"
Lui si blocca sul posto guardandomi negli occhi e lasciando la valigia
"Ah quindi sei in stanza con Cole?!"
Dal tono con cui lo chiede, sembra quasi che stia parlando di un serial killer.
"Pare di sì, anche se ancora non ho conosciuto nessuno."
"Scusa non posso accompagnarti, però comunque oramai sei arrivata, è l'ultima in fondo al corridoio. Io sono nella stanza numero 22, la prima del quarto piano, appena sei pronta vieni che andiamo a pranzare insieme."
"D'accordo ci sarò"
Prendo anche l'altra valigia con la mano libera e mi incammino verso il mio appartamento.
STAI LEGGENDO
Il Rumore Del Silenzio
RomanceFino a quel momento la mia vita era sempre stata una partita a scacchi, tutte le mosse compiute erano dettate da volontà altrui. E non ero una regina, né una torre. No, ero un semplice pedone, la prima che sarebbe stata sacrificata. Eppure la mia...