Capitolo 42

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"Togli immediatamente la tua mano dalla mia faccia"

Socchiudo un occhio, coprendomi il viso col braccio per non farmi svegliare in modo violento dal sole. Ieri sera ho dimenticato di chiudere le tapparelle.

Aiden mi alza la mano afferrandomi il polso, per poi farla cadere sulla mia pancia a peso morto.

"Mi hai tappato il naso tutta la notte, se fossi morto mi avresti tenuto sulla coscienza"

"Come sei esagerato mon frère"
Biascico, non ancora totalmente sveglia.

Sento il materasso muoversi, e pochi secondi dopo il corpo di Aiden schiaccia il mio.

"Buongiorno sorellina"
Esclama allegro, ridacchiando.
"Ti do al massimo trenta secondi per alzarti. Dopo di che giuro che ti strangolo"
Lui ride. Perché quasi nessuno prende sul serio le mie minacce?

"Sono un pilota, un militare, credi davvero di farmi paura?"
Mi prende in giro

"Senti, pilota -calco l'ultimo nome- vedi di volare lontano da me"

Provo a pizzicargli l'addome ma niente.
Ti credo, con tutti quei muscoli nemmeno se dovessi trafiggerlo con un coltello sentirebbe nulla
A me il coltello invece affonderebbe nella ciccia. Che amarezza.

"Andiamo a fare colazione?"
Ho ancora in testa il tortino al burro di ieri, e ne ho visti altri in frigo

"No splendore, oggi andiamo a fare colazione fuori. Non ho mai visto New York"

"E cosa pretendi, che lei ti faccia da guida? Ancora non si ricorda nemmeno il numero dell'appartamento"
La voce di Cole si insinua nella nostra conversazione

"Fottiti stronzo, è il 18"
Gli faccio il dito medio, anche se so che può vedere solo la mano che si alza dal materasso, considerando che Aiden è ancora addosso a me.

"Il 19"
Mi corregge lui.
Ah.

"Vabbè è l'ultimo in fondo al corridoio sulla sinistra. Mi basta sapere questo"
Borbotto arrabbiata.

"Comunque potete prendere la mia macchina, oggi vado in università con Jerome. Ti posso segnare un paio di ristoranti buoni dove mangiare"

"Perfetto, grazie amico"
Aiden gli mostra il pollice.

"Tratti meglio lui, che conosci da ieri sera, che me"
Faccio notare

"A chi ti riferisci, sorellina?"

"A entrambi. E smettila di chiamarmi sorellina, sono la sorella maggiore"

"Tu sei più grande di lui?"
Si lo so Cole, sono molto più nana rispetto a lui. Grazie per averlo sottolineato.

"Si, quindi vedi di portare rispetto moccioso"
Picchetto sulla sua spalla

Finalmente lui si alza e io posso tornare a respirare normalmente.
Credo che il polmone destro sia collassato

Mi siedo sul letto, strofinandomi gli occhi.

"Quindi facciamo colazione fuori?"
Urlo per farmi sentire da Aiden che è entrato in bagno

"Si, muovi il culo e vestiti"

Piagnucolo piano, non volendo lasciare il dolce tepore del letto. Alzo le braccia verso Cole, che ancora sull'uscio della porta mi guarda ridendo.

Lui si avvicina e, afferrandomi da sotto le ascelle mi prende in braccio e mi poggia a terra. Solo dopo che lui esce dalla stanza dopo avermi lasciato un piccolo bacio sulla guancia, mi rendo conto che per la prima volta non mi sono sentita in imbarazzo dall'essere stata sollevata da qualcuno.

Il Rumore Del SilenzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora