Capitolo 91

525 42 34
                                    

Io guardo lui.
Lui guarda me.
Siamo arrivati alla resa dei conti.

"Volevi davvero salutarmi con una lettera? Io, il ragazzo che ti è stato accanto per tutti questi mesi, che ti ha fatto conoscere la propria sorella, che ha detto di amarti..."
Dice quelli che sembrano più dei pensieri espressi ad alta voce.
I sensi di colpa si fanno strada nel mio cuore.

"Non sarei mai riuscita a dirti addio guardandoti negli occhi"
Ammetto sincera cercando di mostrarmi impassibile.
La verità è che non avrei mai voluto essere qui a vederlo elaborare il contenuto della lettera.

"Ma perché ti ostini a volermi dire addio?"
Sbotta alzando lo sguardo su di me.
"Perché non puoi semplicemente rimanere qui con me?"

"Perché non posso stare qui vedendo tutti voi che andate avanti; mi è bastato vederti quel giorno al bar con quella ragazza per capire che non ce la faccio a vederti con una nuova ragazza"

"Credi davvero che io voglia un'altra ragazza?"
Aggrotta le sopracciglia arrabbiato.

"Magari non ora, ma un giorno vorrai averla"

"Già, e quella sei tu"
Si toglie con rabbia la cravatta che sbatte sul tavolo.

"Dici così solo perché ora provi qualcosa per me. Ma presto o tardi questo sentimento svanirà e troverai qualcun'altra"
Ed io non voglio essere qui quel momento.

"Credi che all'università non ci siano altre ragazze? Credi di essere l'unica?"
Inizia a gesticolare.
"Se avessi voluto trovare qualcun'altra l'avrei già fatto, perché l'università è piena zeppa di ragazze. Eppure io sono qui, a gridare con te perché voglio stare con te"

Qui la situazione mi sta sfuggendo di mano.

"Dio Andrew -sbuffo- credevo che l'aborto fosse stata una prova chiara per farti capire che non voglio figli e che tra noi non può funzionare"
Forse non avrei dovuto parlare dell'aborto, ma è l'unico modo che conosco per farlo desistere.

"Ed io credevo di averti ripetuto almeno dieci volte di non volere figli se questi dovessero allontanarmi da te"

"Non dire così Andrew"
Sussurro.
"O finirò per crederci"

"Bhe credici, perché è così che la penso"
Lentamente supera il tavolo e si avvicina a me, che di riflesso faccio dei passi indietro. Mi guarda negli occhi, poi allunga una mano verso di me. Guardo il gesto incerta.

"Te l'ho detto e continuerò a ripeterlo se necessario: non voglio dei figli se tu non li vuoi, e questa non è una frase detta alla leggera"
Si avvicina e prende una mia mano. Intreccia le mie dita alle sue.

"Non cambierai idea in futuro?"

Lui sorride e scuote la testa.
"Jyllian io ti amo"
E mi lascia un bacio sul palmo. Dio mio, mi era mancato così tanto questo gesto.

Quasi commossa mi mordo il labbro inferiore.
"Anch'io ti amo Andrew"
Lascio scivolare queste parole tanto forti dalle mie labbra.

Vedo il suo sorriso crescere fino ad arrivare ad illuminare anche i suoi occhi. Contemporaneamente ci gettiamo l'uno sulle labbra dell'altra, dando il via ad un bacio che sa di perdono e di sollievo, ma soprattutto d'amore.
Gli circondo il collo mentre lui mi stringe tra le sue braccia.

"Quindi mi ami?"
Sussurra ad un centimetro dalle mie labbra. Io sorrido e lo guardo negli occhi, poi ridacchio.
"Ovviamente no, mi ero solo fatta trasportare dall'euforia del momento"

Lui ride divertito e mi pizzica il sedere.
"Sei una stronza"

E poggia di nuovo le labbra sulle mie fermando la mia risata. Una sua mano entra nella zip già abbassata del vestito e mi sfiora la spalla, disegnando delle linee che, piuttosto che farmi rilassare, creano tanti brividi.

Il Rumore Del SilenzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora