Capitolo 47

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"Allora Jyl, te lo ripeto un'ultima volta per assicurarmi che la tua testa bacata abbia recepito il messaggio"

Mette le mani davanti a sé, iniziando a mimare per la quarta volta le azioni che devo fare. Mi sto tanto sentendo un'idiota, e Aiden non fa altro che accentuare questa cosa.

"E' semplice, fra qualche minuto alzi il coperchio e controlli se l'arrosto è sempre quasi del tutto coperto dal brodo. Se vedi che il bordo inizia a seccare, ci aggiungi un po' di acqua calda. Possibilmente evita di prendere l'acqua con un bicchiere piccolo, perchè l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è un'ustione"

"Vuoi spiegarmelo anche in francese e inglese?"
Batto il piede a terra annoiata, girando la testa da tutt'altra parte. Lui mi afferra il mento e mi gira il capo verso di sè.
Credo di aver sentito qualche vertebra del collo scricchiolare.
Sia chiaro, la fattura dell'osteopata la pagherà lui.

"Voglio solo assicurarmi che tu abbia capito"

"Ho capito Aiden, e mi era tutto chiaro anche due volte fa"

"Ci sto lavorando da questa mattina all'alba, è come un figlio. Per favore trattalo bene"
Si poggia una mano sul petto
Perfetto, non faccio in tempo a correre via da una mammina apprensiva, che me ne capita un'altra. La mia vita è perfetta.

"Tratti meglio lui di me"

"Sei davvero gelosa di un arrosto?"
Si morde il labbro superiore, cercando di non ridere.
"In realtà dovresti, -aggiunge subito dopo- perlomeno lui esiste per una ragione, tu solo per rovinarmi la vita"
Mi avvicino a lui per picchiarlo, ma veniamo interrotti. O meglio, bloccati.

"Allora Jyl, sei sicura di non voler venire in Chiesa con noi?"
La vocina di mia nonna interrompe il nostro battibecco. Le sorrido un'ultima volta, cercando con tutte le mie forze di non alzare gli occhi al cielo.

"Nonna per favore"

Lei mi sorride, ma noto della tristezza nel suo sguardo. Io capisco che lei è anziana ed è stata cresciuta e educata ad abbracciare la propria fede; ma entrare in Chiesa, e pregare un Dio che non accetta né mia sorella, né Cole, né Jerome, per me sarebbe qualcosa di immorale.
Mi sentirei come se avessi voltato loro le spalle.

"Divertitevi, per quanto ci si possa divertire in Chiesa"
Saluta con la mano Aleah.

"Va bene ragazze, noi stiamo andando. Non mettetevi a fuoco la casa. Jyllian, sei la maggiore, controllale"

"Allora le vuoi proprio trovare morte nonno"
Esclama Aiden con eccessiva teatralità, poi si avvicina a Lexie.
"Ci fidiamo a stento di te Lexie, cerca di non far fare loro troppe stronzate"

"Cretino!"
Gli faccio il dito medio, per poi essere richiamata dai miei nonni che odiano questo tipo di linguaggio.
Se vedessero allora come comunichiamo noi due quando siamo soli probabilmente eliminerebbero i nostri nomi dal testamento.

"Ok, cosa si fa?"
Esclamo allegra verso lemie sorelle
"Possiamo fare un gioco da tavola, creare qualche addobbo carino per la tavola-"

"Fermati fermati -Aleah blocca il mio entusiamo- io devo andare in cucina a preparare il panettone"

"Ma nonna ti ha detto di non farlo perché crei casini"
La rimprovera Lexie, ma conoscendo Aleah sicuramente ignorerà sia le parole di mia sorella, che quelle di mia nonna. Figuriamoci le mie.

"Ma la nonna tornerà prima di un paio d'ore. Avrò tutto il tempo per finire e pulire"

Ci saluta con la mano e corre verso la cucina, prima che possa raccomandarmi di non creare troppo caos.

Il Rumore Del SilenzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora