¿Boda? {582-583} - 1

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Ci aveva pensato e ripensato per giorni e finalmente aveva preso una decisione.

Francisca non poteva sposare León, doveva impedirle di fargli del male. Non lo amava.

E se non lo sposava per amore per cos'altro poteva essere? Per soldi, evidentemente.

Prese giacca e cappello dall'appendiabiti e si diresse alla Villa.

Entrò dalla porta principale senza essere annunciato e senza incrociare nessuna domestica. Intravide Francisca nello studio e si diresse a passo sicuro verso di lei.

"Cosa vuoi adesso, Mariana? Il compito che ti ho affidato non poteva essere più semplice!" - disse Francisca senza nemmeno alzare gli occhi dalle sue carte, credendo di star parlando con la sua domestica - "Ne dubito" - le rispose lui, sicuro e arrabbiato - "Ramundo!" - esclamò sorpresa - "Niente di ciò che proviene da te è semplice. In tutte le tue azioni c'è sempre qualcosa in più, qualcosa di diabolico"

"Ma che stupidaggini stai dicendo!?" - gli chiese iniziando ad alterarsi - "E con che coraggio ti presenti qui senza avvisare? Sono una donna occupata"

"Certo che lo sei! E ora che ti stai per sposare hai innumerevoli cose da preparare" - le rinfacciò - "Ah! Allora si tratta di questo" - disse accennando un sorriso - "tu per me sei già parte del passato, Raimundo" - gli disse con aria di sufficienza che gli fece ribollire il sangue - "León è l'uomo che ora amo" - la guardò malissimo, più arrabbiato che mai - "Non dire stupidaggini, fammi il favore!" - le chiese girando intorno alla scrivania per avvicinarsi a lei - "Tu ami solo te stessa" - aggiunse, facendo spaventare Francisca che si appiattì contro il camino pur di non essere troppo vicina a lui. Le ragioni erano molteplici...

"Cosa vuoi? Farmi del male?" - gli chiese cercando di bloccare la sua avanzata - "Curioso!" - esclamò lui, con un sorriso da far raggelare il sangue nelle vene - "È la stessa cosa di cui avevano paura i miei figli e don Anselmo, che perdessi la testa e commettessi un'atrocità. Ed è quello che ti meriti, che ti facessi del male, che ti facessi soffrire quanto tu stai facendo soffrire gli altri" - disse serissimo, facendo un ulteriore passo verso di lei. La odiava e odiava come si divertiva a giocare con le persone.

"Non provare a toccarmi!"

"Francisca Montenegro, non mi inganni!" - le disse guardandola dritta negli occhi, sentendo ribollire tutto l'odio nei suoi confronti. Non le avrebbe permesso di giocare anche con León.

Francisca però era intelligente e capì che le parole non corrispondevano ai fatti - "Se avessi voluto farmi del male lo avresti già fatto. Di conseguenza dev'essere un'altra la ragione che ti ha portato da me. Mostrarmi la tua indignazione per aver scelto lui?" - lo provocò, vedendolo sorridere e negare - "Vecchia presuntuosa!" - esclamò e Francisca sorrise - "Ah! Ho indovinato!" - le faceva piacere che fosse geloso, non poteva negarlo, nonostante l'avesse fatta soffrire troppo in passato. Per riprendere una posizione di vantaggio si diresse alla libreria, mettendosi esattamente dietro di lui - "Beh devi sapere che vecchia o no, ho il diritto di tornare ad innamorarmi di chi mi pare. E questa persona è León" - Raimundo si voltò e commentò, sarcastico - "Innamorarti tu? Non farmi ridere! Non conosci nemmeno il significato della parola amore!" - e fece qualche passo verso di lei. Francisca non perse l'occasione per provocarlo, sapeva che era geloso e voleva sentirglielo dire!

"E quale sarebbe allora il suo significato? Insegnamelo tu visto che lo sai così bene!" - lui fece un altro paio di passi, trovandosi a cinque centimetri dal viso di lei. Le stava per rispondere a tono ma poi il suo sguardo venne catturato dalle labbra di Francisca e d'istinto le prese il volto tra le mani e la baciò con passione contro la libreria. Rimase stordita per qualche istante ma poi recuperò la sua lucidità e lo allontanò - "E questo sarebbe il significato della parola amore, per te? Lasciare la tua fidanzata all'altare, sposare un'altra e poi truffarla, raggirarla solo per avere i suoi soldi? Poi presentarti qui, fare il geloso, baciarla e sperare che sia tutto come prima?!" - gli chiese, questa volta facendo indietreggiare lui, verso la scrivania. Perché lo desiderava e lo amava come aveva fatto per tutta la sua vita, ma non era stupida.

"Amare significa volere il bene dell'altro e il tuo bene non è con lui"

"E chi sei tu per dirlo?"

"L'uomo che ami da tutta la vita" - le disse guardandola negli occhi e poi baciandola di nuovo, con ancora più passione - "Sono una donna fidanzata, mi sto per sposare! Non puoi venire qui e baciarmi" - gli disse separandosi, ancora una volta - "Non lo ami!" - insistette, cercando di farglielo capire - "Come lo sai? Cosa ne sai tu di chi amo io!?"

"Tu ami me" - le disse sicuro e la vide ridere - "Ora sei tu quello presuntuoso!"

"Non vi sposerete, Francisca!"

"Impediscimelo!" - lo sfidò e a lui fu immediatamente chiaro il modo migliore di ricordarle chi amava davvero. Prendendola completamente alla sprovvista la sollevò da terra facendola sedere sulla scrivania. Francisca si tenne a lui, per non cadere, e Raimundo la baciò, per la terza volta in pochi minuti, senza chiederle il permesso.

Lo spinse via pochi minuti più tardi, mettendogli una mano sul petto ma sfiorandogli accidentalmente la pelle. Quello bastò a farle cambiare completamente il movimento, attirandolo nuovamente a sé. Raimundo tornò immediatamente a baciarla.

Francisca gli permise di darle solo un bacio poi gli aprì la camicia facendo saltare tutti quanti i bottoni. Si allontanò, sconvolto, di un paio di passi per guardare quel disastro e lei scese dalla scrivania per stringersi a lui e baciarlo con passione. Liberatosi dai vestiti ormai rovinati, le prese entrambi i polsi per bloccarglieli, con una mano, dietro la schiena. Con l'altra le sciolse i capelli e, dopo averla guardata negli occhi per diversi secondi, tornò a baciarla con passione facendola sedere di nuovo. Le lasciò i polsi e lei lo allontanò ancora, tenendolo però stretto per i fianchi con le sue gambe. Raimundo percorse con lo sguardo le linee del suo corpo da quel punto di contatto fino alle sue mani che stavano sbottonando la sua camicetta. Era un tira e molla infinito che invece che farli desistere li incoraggiava a continuare. Erano testardi ed orgogliosi entrambi ma sapevano qual era la verità.

Bloccato in quella posizione, in cui non poteva fare altro che aspettare, decise di accarezzarle una gamba al di sotto della sua gonna in seta. Francisca si fermò per appoggiare le mani e tenersi in equilibrio e lui ne approfittò per tornare a baciarla. Scese sul suo collo, sulle sue spalle e sul suo petto, slacciandole finalmente il reggiseno, mentre lei lo stringeva fortissimo. Solo a lui avrebbe mai potuto concedere certe libertà, solo con lui riusciva a lasciarsi andare davvero.

Guidata dall'amore e dal desiderio che provava (e avrebbe sempre provato) per lui, gli accarezzò la schiena e i fianchi, appena sopra al bordo dei pantaloni, provocandogli un'infinità di brividi. Di certo non erano meno quelli che le stava provocando lui con i suoi baci. Di nuovo con decisione, Francisca si liberò dei vestiti di lui lasciandolo completamente nudo e splendido, davanti a lei. Raimundo ricambiò il gesto sdraiandola sulla scrivania per sollevarle completamente quella gonna e disfarsi anche dell'ultimo indumento che gli impediva di sentire di nuovo la sua Francisca pelle contro pelle. La riprese per i fianchi e la trascinò sul bordo.

I loro movimenti erano scattosi e decisi ma a Francisca non suscitavano brutti ricordi perché quella che stavano combattendo in quello studio era una lotta. Ma una lotta senza lo scopo di ferire l'altro; semplicemente nessuno dei due era disposto a cedere il comando tanto facilmente.

Francisca gli avvolse le gambe intorno al bacino, sorridendogli maliziosamente, per la prima volta quel giorno. Continuavano a sfidarsi, a lottare, perché piaceva moltissimo ad entrambi. Raimundo non reagì, continuò a ricambiare solamente il suo sguardo, così lei lo provocò ancora appoggiandogli una mano sul petto e poi facendola scendere. La bloccò prima che potesse arrivare a destinazione e se la portò dietro al collo. Con l'altro braccio strinse ancora di più Francisca al suo corpo e la baciò con passione unendo poi, finalmente, i loro corpi dopo troppi anni.

Poteva segnare, quel momento, una tregua? Mai! Al massimo l'inizio di un'altra battaglia, ancora più piacevole. Si strinsero e accarezzarono con sempre più passione, dissipando dubbi, risvegliando sensazioni assopite e confermando certezze.

"Fammi scendere" - gli chiese lei, ad un tratto, e Raimundo, confuso, la separò dal suo corpo e l'appoggiò a terra - "Non era questo ciò che ti ho chiesto" - gli fece notare con aria di rimprovero, facendolo indietreggiare.

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