Ansias

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Francisca entrò nello studio e Raimundo dietro di lei, lui era rimasto incuriosito dalla conversazione che avevano avuto poco prima e poi doveva ammettere che gli piaceva moltissimo provocarla! Non riusciva a non farlo...

"E dimmi, in che modo calma le tue "ansie cristiane" questo prete?"

"Credevo non ti interessasse..."

"Beh ti sbagli, ti vedo sorridente e vorrei capire cosa lo provochi e in che modo lo ottenga"

"Questo non posso dirtelo e in più non lo capiresti trattandosi di argomenti riguardanti la chiesa, però so come poterti aiutare a calmare le tue ansie..." - tentò, in fondo cosa aveva da perdere?

"E come?" - lei si spostò sedendosi sul divano di fianco a lui- "Inizia con il chiudere gli occhi e fare alcuni respiri profondi" - li chiuse, lei rimase imbambolata a fissare il suo viso ed in particolare le sue labbra. Quanto le mancavano? Avrebbe saputo persino dire da quanti giorni non le era più permesso toccarle... Raimundo sentiva il suo sguardo su di sé e non sapeva cosa fare... Era stato lui a provocarla e a mettersi in quel guaio, ora perché dovrebbe pagarne lei? "Perché ti ha fatto soffrire, ti ha ingannato, ti ha usato..." - continuava a ripetergli una vocina dentro di lui ma smise di ascoltarla quando sentì le dita di lei accarezzargli il braccio delicatamente, come in una carezza, e sfiorargli leggermente le labbra; la respirazione di lui accelerò e aprì gli occhi di scatto - "Francisca cosa stai facendo?" - non poteva e non voleva soffrire ancora, non avrebbe permesso che si avvicinasse ancora - "Calmare le tue ansie, soddisfare i tuoi desideri... Non è questo che mi hai chiesto?"

"No!" - si alzò - "non possiamo"

"E chi ce lo impedisce? Il tuo orgoglio?" - si avvicinò di nuovo abbracciandolo da dietro e dandogli un bacio sul collo - "Io ti amo"

"Anche io.." - ammise lui incapace di tacere quelle due parole ancora per molto - "E allora pensa solo a noi e a nient'altro" - spostò le sue mani dal suo petto, passando per la schiena fino ad arrivare a massaggiargli le spalle. Tentato da quelle carezze si girò e la prese per la vita baciandola; dopo qualche bacio lascivo si allontanò capendo che cosa avrebbe comportato il non andarsene - "Devo andarmene, scusami"

"No. Provaci soltanto e ti giuro che te lo renderò molto difficile" - disse alzando una mano fino ad arrivare al primo bottone della camicia sbottonandoglielo - "vuoi davvero andartene? Senza approfittare delle mie attenzioni..." - gli morse il lobo - "senza le mie carezze" - scese baciandogli il viso - "senza i miei baci?" - si allontanò per guardarlo negli occhi e, con le labbra semiaperte, si avvicinò lentamente e lo baciò, lui corrispose senza riuscire a pensare più a nient'altro che non fosse lei. Dopo poco si trovarono avvolti in un turbine di passione, lei era seduta sul divano e lui con lei, la faceva impazzire. Continuarono ad amarsi fino a che si appoggiò esausto su di lei, Francisca sorrise appagata e approfittò di quel momento per chiedergli - "Come vanno le tue ansie Raimundo?"

"Molto meglio di quanto potessi immaginare..." - le rispose con ugual sorriso - "Vedi che il mio metodo era giusto! Devi fidarti di più di me" - riprese quindi a creare circoli sul braccio di Raimundo - "In effetti dovrei" - rispose lui baciandole poi la clavicola, il collo, le orecchie - "però non sono ancora calme del tutto... Ci vorrebbe ancora una sessione..." - la guardò malizioso - "Con molto piacere ma l'avrai questa sera, ora non posso" - gli rispose sollevandogli il volto e sfiorandogli le labbra con le dita, lui non perse tempo e gliele baciò per poi morderle - "Ahi!" - esclamò ridendo - "saremo soli, ti aspetto qui per cena, e poi..."

"E poi ti riempirò di attenzioni fino a..."

"Shh..." - gli prese il volto tra le mani e lo baciò ancora.

4 ore dopo...

Francisca aveva finito di riscaldare la cena che Fe le aveva lasciato pronta, apparecchiò il tavolo per due e andò velocemente in camera per cambiarsi d'abito. Mentre stava finendo di sistemarsi i capelli sentì bussare alla porta principale, lì fuori c'era un nervoso Raimundo che aspettava di essere ricevuto, scese velocemente le scale ed aprì la porta trovandosi lui di fronte con un grande mazzo di rose rosse.
Durante le ore che aveva avuto a disposizione per riflettere aveva compreso che non aveva senso continuare a lottare contro i suoi sentimenti, cosa ci guadagnava nel fingere d'odiarla? Per questo aveva deciso di sorprenderla.

"Raimundo..." - disse sorpresa guardando le rose e il suo elegante completo - "Sei stupenda amore mio..." - pronunciò porgendole il mazzo - "Grazie" - sussurro lei annusandole. Si accomodarono in cucina dove li aspettava una cena squisita, lei apprezzò, come sempre del resto, la gentilezza di Raimundo ed il riempirla di attenzioni riservandole parole dolcissime che credeva non poter sentire mai più - "Raimundo... Non sai quanto sia felice nel saperti di nuovo con me" - allungò la mano sul tavolo fino a trovare la sua e stringergliela - "non saprei più vivere senza di te, credimi che io non ti ho mai voluto fare del male, il matrim..."

"Francisca" - le tirò leggermente la mano - "È colpa mia"

"Ma cosa dici? Sono stata io a rendere nullo il matrimonio"

"Sì ma so che avrai avuto le tue ragioni per farlo ed io non ho mai voluto ascoltarle per paura di crederti e continuare ad amarti... Scusa per tutto quello che ti ho fatto soffrire in questi mesi!" - lei abbassò lo sguardo, tirò indietro la mano e si alzò tremante. Raimundo nella sua reazione lesse dolore, paura di essere abbandonata di nuovo e non poteva più permettere che soffrisse così, per questo la raggiunse abbracciandola da dietro, appoggiandole le mani sulle spalle e sussurrando - "Io ti amo piccola mia! E ti autorizzo fin da ora a prendermi a schiaffi se dovessi tornare ad abbandonarti o a trattarti male"

"Non dire stupidaggini Ulloa, non sarei capace di tanto..."

"E io non ti darò l'opportunità di dimostrarmelo" - le baciò la guancia teneramente per poi prenderla per mano e andare nella loro stanza a continuare a dichiararsi amore eterno.

Pasión ProhibidaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora