Quest'opera raccoglie tante piccole storie su Francisca Montenegro e Raimundo Ulloa. Saranno per la maggior parte finali alternativi di scene andate in onda.
È possibile che alcune di queste contengano scene di passione.
Dove mi starà portando? Sono dieci minuti che siamo in macchina e lui è concentrato sulla strada e non mi dice niente... Mi volto leggermente e lo osservo, quanto è bello?! Dovrebbe portare sempre la cravatta... Sento che mi guarda e sposto lo sguardo sulle mie mani, dopo un po' lo riguardo e gli accarezzo la mano che ha sul volante; lui mi sorride e intreccia le nostre dita.
Raimundo ferma la macchina, mi fa scendere e tenendomi per mano mi fa entrare in questa piccola casa. Mi guardo intorno e rimango stupita, è tutto così bello, così irreale - "Che cosa significa Raimundo?"
"Ho passato tutto il pomeriggio a prepararlo e vedendo la tua espressione vedo che non ti dispiace..."
"Come può non piacermi Raimundo? È da molto tempo che aspetto che tu mi sorprenda con qualcosa del genere... Sono arrivata a pensare che... non ti attraevo..."
"Non ho avuto occhi per nessuno che non fossi tu"
"Lo dici davvero?"
"Per caso ne dubiti? Ti amo da quando ero un ragazzo e in tutta la mia vita non ho smesso di farlo"
"Anche io ti ho sempre amato Raimundo, anche se a volte ti ho anche odiato" - confesso facendolo ridere - "Dobbiamo essere gli unici esseri umani capaci di odiarci e amarci in modo uguale"
"Forse è per questo che il nostro amore è così speciale..."
"Così speciale"
"Sì" - affermo sorridendogli - "Francisca voglio che questa cena a lume di candela valga per tutte le notti insonni e di disperazione che abbiamo sofferto non potendo stare insieme"
"La prima notte di nozze che non abbiamo mai vissuto"
"E che stava tardando troppo ad arrivare" - in un secondo mi toglie il cappotto che scivola a terra poi cerca le mie mani che io prontamente porto sul suo petto per stargli ancora più vicina - "Ti amo Francisca" - mi dice accarezzandomi le mani - "Ti amo Raimundo" - gli rispondo avvicinandomi ancora di più a lui. Mi prendo qualche secondo per guardargli il viso e poi mi avvicino ancora molto lentamente con gli occhi chiusi, sento i nostri nasi sfiorarsi e mi viene da sorridere mentre annullo la distanza e finalmente bacio quelle labbra che mi mancavano così tanto. Facciamo fatica a staccarci ma quando ci riusciamo non posso evitare di sorridergli - "Ti andrebbe di ballare?"
"Ballare?" - gli chiedo entusiasta - "Sì, ti piace così tanto" - diamine, mi conosce così bene! Mentre lui mette su il disco io ne approfitto per sistemare il mio cappotto sulla sedia e mi siedo sulla poltrona - "Mi concedi questo ballo?" - mi chiede porgendomi la sua mano, in un primo momento mi faccio desiderare ma poi corro da lui ed iniziamo a ballare. I nostri corpi non riescono a stare distanti ed infatti torno ad abbracciarmi a lui mentre la musica continua. Sento le sue labbra sfiorarmi ripetutamente il collo e questo mi provoca mille brividi.
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