Exilio - 3

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Aveva trascorso alcune settimane molto intense, ma finalmente oggi sarebbe potuta partire. Ci aveva messo moltissimo tempo a convincere tutti quanti.
Il viaggio non si rivelò uno dei più comodi, era in prima classe sia sul treno che sulla nave sì, ma dovette viaggiare per alcuni giorni e poi era sola, nessuna domestica l'accompagnava. Aveva deciso di partire sola per non attirare l'attenzione sull'isola e per tenere ancora più segreta la sua meta.
Appena mise piede sulla terraferma, appoggiò la sua piccola valigia color carta da zucchero di fianco a lei e respirò profondamente quell'aria di mare che si era già mescolata al profumo della sua pelle che sapeva di lavanda.
La casa era poco distante, per questo aveva deciso di raggiungerla a piedi, appena si trovò davanti si sentì orgogliosa per il suo nuovo acquisto. Una piccola villetta in riva al mare. Non aveva mai visto il mare in vita sua, un leggero senso di paura l'aveva accompagnata per tutto il viaggio, ma ora che era con i piedi sulla terra e che vedeva lo splendido paesaggio non poteva far altro che amarlo. Era molto caldo sull'isola ma fortunatamente la casa era abbastanza fresca, infatti quando entrò, lo gradì; era primo pomeriggio e sicuramente il momento meno adatto per girare per strada.
Non aveva mai fatto niente in vita sua, era sempre stata abituata ad essere servita, ma oggi, lei avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di stare con Raimundo; per questo motivo si rimboccò le maniche e sistemò tutta la casa a suo gusto. Pulì pavimenti, finestre, mobili, mise tende e tappeti e tutte le cose che si era fatta spedire lì. Appena prima di cena era riuscita ad ottenere un risultato molto gradevole, per questo si concesse il riposo. Prese un po' di pane e del salame e si diresse in terrazza; il sole stava calando e lei poteva vederlo chiaramente stando seduta sulla sedia che era lì fuori.

La cosa che apprezzava di più di quella casa era la semplicità e la luce che la caratterizzava; era l'arredamento perfetto per quel posto così pieno di vita e di gioia

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La cosa che apprezzava di più di quella casa era la semplicità e la luce che la caratterizzava; era l'arredamento perfetto per quel posto così pieno di vita e di gioia.
La camera da letto era una delle sue stanze preferite, c'era una grande finestra con lunghe tende bianche, un letto a baldacchino al centro e alcuni mobili ai lati. Già poteva sentire la pace di quel posto e la tranquillità che le avrebbe dato.
Prima di andare a dormire telefonò ad alcune persone che vivevano sull'isola per scoprire l'indirizzo di Raimundo e quando lo ebbe tra le mani scrisse un biglietto.
Il mattino seguente si svegliò allegra, doveva ammettere che poter rivedere il suo amore dopo un mese in cui non aveva ricevuto sue notizie la rendeva felice. Aprì le finestre della camera e si lasciò cullare dall'aria fresca che entrava e dai deboli raggi del sole, prese il biglietto che aveva lasciato sulla scrivania e, dopo aver fatto colazione ed essersi cambiata, uscì di casa a consegnarlo.

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Raimundo si era quasi abituato alla vita sull'isola, viveva a casa di una vedova molto gentile, andava in prigione una volta alla settimana, faceva lunghe passeggiate in spiaggia, parlava con le persone ed aveva ripreso a scrivere poesie; a volte la mancanza delle persone che amava era insostenibile, specie quella di Francisca... Non le era mai mancata tanto come in questo momento.
A metà mattinata era tranquillamente seduto in un caffè a leggere il giornale quando gli si avvicinò un cameriere - "Scusatemi don Raimundo"

"Dimmi ragazzo"

"Hanno lasciato questo biglietto per voi"

"Da parte di chi è?"

"Non lo so, la signora che me lo ha dato mi ha chiesto di non dirvi nulla. Ecco, ho già parlato troppo, scusate" - una signora? Poteva essere chi credeva lui? Aprì il biglietto e lesse:

Incontriamoci in via Playa Blanca 5,
Ti aspetto.

"Francisca!" - esclamò a voce alta, quella calligrafia l'avrebbe riconosciuta tra mille, pagò e corse a quell'indirizzo. Mentre si dirigeva al loro incontro non poté evitare di piangere di gioia per l'opportunità che aveva di poterla rivedere. Doveva portarle qualcosa però, non poteva presentarsi senza niente; per questo fece una rapida deviazione verso un emporio dove comprò una scatola con tanti deliziosi cioccolatini. Forse non sarebbero serviti, forse a nessuno dei due avrebbe importato qualsiasi altra cosa che non fosse l'altro ma glieli volle portare lo stesso. Procedette a passo svelto e si fermò solo quando si trovò davanti a quella casa, che, anche solo dall'esterno, portava un solo nome: Francisca.

 Procedette a passo svelto e si fermò solo quando si trovò davanti a quella casa, che, anche solo dall'esterno, portava un solo nome: Francisca

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