Ho appena fatto un bagno ristoratore, mi serviva proprio. Certo, avrei preferito tenere il suo profumo sulla mia pelle ma Tristan se ne sarebbe accorto subito.
"Madre!" - entra aprendo di scatto la porta - "Tristan!" - ti sembra questo il modo di entrare nella camera di tua madre?! Senza nemmeno bussare?" - gli chiedo sconvolta e coprendomi con il telo da bagno - "Perdonatemi" - mi risponde imbarazzato non appena si accorge del fatto che ero coperta solo da un asciugamano - "ero molto preoccupato per voi"
"Ti ringrazio, figlio mio" - gli accarezzo il volto e gli lascio un bacio sulla fronte - "Oggi siete più affettuosa" - nota mentre io vado a vestirmi dietro al paravento - "Lo sono sempre stata, figliolo, solo non te ne sei mai accorto"
"Voi siete diversa, madre, anche se volete negarlo, vi conosco bene. Dove siete stata tutto il giorno?"
"Ho fatto un giro per i campi, mi avevate stancato tutti quanti!"
"Tutto il giorno, senza nemmeno mangiare?!" - oddio... ma seriamente non ho toccato cibo per dodici ore? - "Madre mi state ascoltando?!"
"Sì, Tristan! Semplicemente mi sono portata con me un po' di frutta ed ho mangiato quella" - gli rispondo andando a sedermi alla toeletta per raccogliere i miei capelli nella solita treccia.
Tristan mi osserva, poco convinto delle mie parole... - "Non vi credo, ma non voglio nemmeno insistere, non servirebbe a niente"
"Bravo figliolo e ora vieni qui a dare un bacio a tua madre" - controvoglia si avvicina e alza gli occhi al cielo proprio come fa suo padre - "E non mi guardare come fa R" - all'improvviso mi blocco prima di dire ciò che non devo - "Come fa?"
"Rafael, il tuo cavallo"
"Avanti madre, non mi vorrete paragonare a lui!"
"Eppure ogni tanto siete uguali!" - eh sì, proprio uguali... a suo padre però.
***
Qualche tempo dopo...
Questa notte non ho chiuso occhio... ho pensato e ripensato a don Anselmo, al nostro incontro ieri in piazza...
"Donna Francisca, buongiorno, finalmente riesco a vedervi..."
"Se avevate bisogno potevate venire alla Villa..."
"O voi a messa questa domenica..." - insinua - "sono un paio di mesi ormai che non vi fate vedere con regolarità. È successo qualcosa?"
"Semplicemente ho avuto molto lavoro da sbrigare"
"Beh domani dieci minuti per venire in parrocchia a confessarvi li dovrete trovare, riconosco quando mentite, signora... Arrivederci"
Ho confessato cose ben peggiori senza farmi problemi ed ora ho paura di confessargli dei miei incontri con Raimundo...
Josefina si alza dal confessionale e questo rimane vuoto, ci sono solo io in tutta la chiesa... Timorosa mi avvicino lentamente ma don Anselmo mi ha già riconosciuta - "Venite, donna Francisca"
"Padre..."
"Finalmente vi degnate di farvi vedere nella casa del Signore..."
"C'è una spiegazione al mio comportamento..."
"Non ne dubito, volete raccontarmela?"
"Ave María purissima..."
"Senza peccato concepita"
"Vedere padre... due mesi fa circa... sono uscita di casa da sola e mentre mi dirigevo verso il paese per venire a messa ho incontrato un uomo... Raimundo..."
"Raimundo Ulloa? E cosa c'entra lui con la chiesa?"
"Abbiamo avuto un"
"Dovete smetterla di litigare voi due!"
"Vedete don Anselmo, è proprio questo il problema... noi non abbiamo litigato"
"E allora?"
"Abbiamo avuto un rapporto... cioè più di uno in realtà... è per questo che spesso non mi vedete a messa..." - già posso sentire la sua ramanzina sul fatto che non siamo sposati ed io sono già pronta a rispondergli quando mi accorgo che in realtà non ha aperto bocca - "Don Anselmo mi state ascoltando?"
"Sì, figliola, solo non credo di aver capito ciò che mi avete detto..."
"Abbiamo avuto dei rapporti intimi, io ed il vostro migliore amico, questo vi ho detto" - gli dico senza filtri, irritata dal doverlo ripetere - "Ma se non potete vedervi?" - commenta confuso - "Padre... io e Raimundo ci amiamo fin da quando eravamo solo due bambini ma il destino ci ha divisi..."
"E tutto l'odio che vi professavate?"
"Era amore, un amore mascherato da odio..."
"E come vi siete riavvicinati?"
"Mi ha presa alla sprovvista, credevo fosse un malintenzionato disposto a farmi del male e quando mi ha vista così impaurita mi ha abbracciata; lì ogni cosa è tornata al suo posto e mi sono sentita protetta" - raccontare quel momento me lo fa rivivere e mi lascio trasportare dai ricordi - "È bastato un suo sguardo per far riaffiorare il mio amore per lui e Raimundo ha fatto di tutto per farmi sentire nuovamente amata e farmi dimenticare l'inferno che ho vissuto con Salvador... Con amore, dolcezza ed estrema delicatezza mi ha fatto rivivere emozioni che credevo di non poter vivere più... Certo poi ci siamo fatti prendere la mano e i nostri incontri si sono moltiplicati, così come la nostra sicurezza, la nostra passione..."
"Risparmiatemi i dettagli signora!" - mi chiede sconvolto - "Siete voi che mi avete costretta a venire qui ed ora ascolterete tutto ciò che vorrò dirvi"
"Signora..."
"Come vi stavo dicendo ieri ci siamo rivisti, mi ha raggiunta alla fine della tenuta e poi ci siamo rifugiati in un capanno per avere un po' di intimità e lì è esplosa la passione"
"Donna Francisca vi incontrate di nascosto, non siete sposati, vi lasciate andare a... agli istinti più bassi..."
"No, don Anselmo! Il nostro è sincero amore e l'unica cosa che facciamo è mostrarcelo reciprocamente. Io lo amo più della mia stessa vita e non ho intenzione di privarmi ancora della mia felicità!"
"Almeno sposatevi, riconoscete davanti a Dio questo amore che vi lega"
"I nostri figli non capirebbero poi... ho paura di andare avanti e rendere tutto visibile alla luce del sole"
"Perché? Credete che le persone possano parlare di voi?"
"Anche, ma non come pensate voi e soprattutto non sono loro il problema"
"E chi allora?"
"Tristan"
"Perché?"
"Padre... come prima vi ho detto, in gioventù io e Raimundo abbiamo avuto una relazione, è stata meravigliosa ma costellata di problemi... Le nostre famiglie hanno osteggiato il nostro amore fino a che non sono riuscite a separarci. L'orgoglio mi ha portata a sposare Salvador... ma l'amore mi ha portata ad avere un figlio dall'uomo che amo..."
"Non capisco... siete incinta?"
"No" - gli rispondo tra le lacrime - "Tristan è.. è figlio di... di Raimundo"
"Cosa? Vi siete sposata incinta di un altro uomo?!"
"Voi non potete capire!" - gli rispondo con rabbia tra le lacrime - "Ma il vero problema che mi impedisce di guardare in faccia la mia felicità è che né l'uno né l'altro lo sanno..."
"Dovete confessarlo ad entrambi"
"Ma se lo faccio li perderò per sempre..."
"Vi perdoneranno, entrambi vi amano" - mi assicura e poi mi assolve dai miei peccati.
Mentre torno verso casa penso a quanto sarebbe bello vivere felici tutti insieme e alle parole di don Anselmo...
Mi faccio illudere da queste parole e così scrivo un biglietto a Raimundo e glielo faccio recapitare perché si presenti alla Villa nel pomeriggio.
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Pasión Prohibida
RomanceQuest'opera raccoglie tante piccole storie su Francisca Montenegro e Raimundo Ulloa. Saranno per la maggior parte finali alternativi di scene andate in onda. È possibile che alcune di queste contengano scene di passione.