Huimos - 3

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"Eccomi" - la avvertì non appena tornò da lei - "tutto bene?"

"Sono ancora viva..." - constatò lei mentre lui chiudeva l'entrata con una roccia e dei rami - "Raccontami la verità Francisca..." - lei schivò il suo sguardo - "Perché non mi rispondi?" - le chiese spostandole i capelli che aveva sulla fronte un po' più indietro sfiorando le tempie - "Francisca..." - le parole gli si bloccarono in gola nel vedere il livido che aveva, abbassò lo sguardo e la vide mordersi il labbro per sopportare il dolore - "È stato lui vero? È stato..." - disse arrabbiato ma si fermò sentendo dei rumori e si paralizzò - "Raimundo che succede?"

"Shh, non parlare, andrà tutto bene" - le assicurò spegnendo la lanterna e prendendola tra le sue braccia per proteggerla.

"Francisca! Appena ti trovo sei morta, mi senti?" - urlò Cristóbal vedendo il carro abbandonato e prendendo il sentiero che avevano preso loro - "Francisca sei morta, non pensare di potermi sfuggire!" - la minacciò di nuovo e questa volta, anche se in lontananza, poté sentirlo e tremò di paura ma Raimundo la strinse ancora a sé per tranquillizzarla mentre sentiva le sue lacrime bagnargli la camicia. I rumori si fecero sempre più vicini e i loro cuori iniziarono a battere all'impazzata dal terrore, Francisca teneva gli occhi chiusi cercando di scappare da quell'incubo mentre lui li aveva spalancati per poter controllare ogni cosa.

"Non appena vi troverò rimpiangerete di essere nati!" - spronò il cavallo e tornò indietro vedendo che lì non c'era nessuno. Passati dieci minuti non sentirono più rumori e Raimundo tentò di uscire per vedere se erano ancora in pericolo o potevano stare tranquilli, fortunatamente Garrigues era sparito, tirò un sospiro di sollievo e tornò da lei - "Il peggio è passato tesoro, puoi tornare a respirare" - la vide sospirare ma continuò a rimanere rannicchiata - "Amore mio... Ci sono io con te, nessuno ti farà più del male!" - depositò un leggero, ma lungo bacio sulle sue labbra, e poi sistemò tutte le cose che aveva preso per stare più comodi. In un angolo stese una delle coperte poi prese il cibo e l'acqua e si sedettero vicini per mangiare, lei quasi trangugiò il cibo da tanta fame che aveva - "Mangia lentamente o starai male, nessuno te lo toglierà" - cercava di rassicurarla in ogni modo ma i suoi occhi erano pieni di paura e il suo aspetto lo preoccupava tantissimo - "Francisca... Ti ha picchiata vero?" - le chiese mentre le avvicinava un bicchiere con dell'acqua - "Sì" - sussurrò - "Mi permetti di controllare i tuoi lividi?" - lei negò con la testa - "Francisca ti giuro che non ti farò niente"

"Non è per quello"

"Per cosa allora?"

"Mi vergogno..."

"Ho visto molti lividi, non mi spaventeranno" - lei negò di nuovo - "No Raimundo non riesco a farmi vedere da te così"

"Hai paura che ti veda brutta e per questo ti ami meno?" - gli occhi di lei si riempirono di lacrime e il cuore di lui si strinse dalla tristezza - "No amore mio, no" - le assicurò prendendola tra le sue braccia e cullandola - "Sei la cosa più importante e bella che questa vita mi abbia regalato, non saranno dei lividi a farmi cambiare idea, ti amo e ti amerò per sempre" - Francisca allora lo guardò negli occhi e gli diede il permesso di svestirla. Raimundo la spogliò delicatamente perché non aveva idea di dove potesse avere dei lividi e non voleva farle male, quando rimase solo con l'intimo la fissò per alcuni secondi mentre alcune lacrime iniziarono a scendere dai sui occhi. Aveva dei lividi sulle braccia dove poteva osservare l'impronta delle dita che l'avevano stretta, uno molto grande si trovava sul fianco destro, altri erano sulla schiena o sulle sue gambe oltre a quello sulle tempie e dietro l'orecchio - "Smettila di guardarmi così, ti prego..."

"Non... No... Non posso evitarlo.." - cercò di risponderle tra le lacrime - "Io... I... Se... Perdonami vita mia, perdonami pe.. Per non essere venuto da te.. Io.."

"Abbracciami e basta" - lui la strinse a sé e piansero insieme. Dopo alcuni minuti Raimundo trovò le forze per metterle una pomata sui lividi, fortunatamente l'aveva presa con sé - "Piano..." - lo supplicò sentendo le sue dita sfiorarle il braccio - "Quante volte ti ha... Picchiata?"

"Non tormentiamoci ricordando quel maledetto"

"Sì scusami... Questo è per te" - le disse per cambiare discorso mostrandole il vestito che era riuscito a trovare tra quelli nella soffitta della pensione - "Grazie" - gli sorrise emozionata potendo tornare a sentirsi bella almeno per qualche ora - "Ti aiuto a metterlo?"

"Sì non ho più forze..." - dovette riconoscere - "Appena finiamo qui potrai dormire e domattina ti sentirai meglio" - la rassicurò - "Non credo riuscirò a chiudere occhio, Cristóbal..."

"Cristóbal non tornerà e dormirai divinamente perché avrai me come cuscino e le mie braccia ti proteggeranno da tutti i mali"

"Raimundo..." - gli fermò la mano che le stava finendo di abbassare la gonna e la prese tra le sue - "Ti amo tanto" - gli disse sentendo i suoi occhi pizzicare dalle lacrime che lottavano per uscire - "Non te l'ho detto prima perché la paura non mi permette di pensare ma sappi che il mio cuore te lo sta gridando da ore"

"Lo so vita mia, tranquilla" - le sistemò il vestito, prese la coperta e si sdraiarono insieme per dormire abbracciati appena dopo aver spento la lanterna.

Pasión ProhibidaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora