Casa e chiesa - 3

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Tenendomi stretta si alza rimanendo seduto ed io su di lui - "Posso avere l'onore di rivedere i tuoi capelli sciolti e accarezzarli?"

"Puoi" - gli rispondo sorridendo e disfando l'acconciatura. Non appena le punte raggiungono le mie spalle, e proseguono la loro caduta raggiungendo il mio seno, lui mi prende il volto tra le mani e delicatamente mi bacia. Scende a stuzzicarmi il collo e le sue mani mi accarezzano i capelli con devozione - "Li adoro, ti adoro" - mi confessa ed io arrossisco debolmente, quanto ho sentito la mancanza dei suoi complimenti in questi anni!

Ammetto di essermi truccata, pettinata e vestita sempre meglio negli anni, non solo perché era l'abbigliamento adeguato al mio status, ma perché speravo che lui mi dedicasse uno sguardo in più, un complimento tra i nostri tanti insulti...

"Io inizio a sentire freddo..." - mi sussurra all'orecchio dopo alcuni minuti. Capisco subito che la sua intenzione non è quella di rivestirsi, bensì quella di chiedermi il permesso di spogliarmi, ma preferisco prenderlo in giro un po' prima di dirgli di sì - "Non hai più l'età per startene nudo in un capanno dismesso"

"Forse io no, ma tu sì..."

"Ah quindi tu hai freddo ed io mi dovrei spogliare!? Non è molto logico, Raimundo Ulloa, ma..." - mi siedo tra le sue gambe dandogli la schiena - "d'accordo" - gli rispondo voltandomi per guardarlo.

Avvicina lentamente le sue mani ai miei capelli per spostarli e trovare il primo di una lunga serie di bottoni che arriva fino alla fine della mia schiena. Prima di aprirli, però, mi lascia vari baci sul collo.

Ad ogni suo tocco sento dei brividi percorrermi il corpo, ma sono piacevoli. Arrivato alla base della mia schiena mi sposta il vestito dalle spalle ed accarezzandomi prima le braccia e poi le gambe me lo toglie.

Rimango tra le sue braccia solo in sottoveste, mi stringe a sé e mi bacia il collo ripetutamente, questa volta sono io a non riuscire più a resistergli... Pian piano mi accarezza le caviglie e poi sale fino a sfilarmela dalla testa. Gli unici indumenti che separano i nostri corpi sono quelli più intimi. Lui sa che sarebbe troppo rischioso togliermi ora anche quelli, per questo preferisce aspettare e mi prende tra le sue braccia - "Non credevo sarebbe successo di nuovo, Francisca, credevo sarebbe rimasto soltanto il mio sogno più proibito e anelato"

"Ancora non è diventato realtà" - gli faccio notare girandomi e sedendomi nuovamente su di lui per poi prendergli il volto tra le mani ed osservare la sua reazione - "Come no? Eppure io ti sento in braccio a me, ti vedo mezza nuda, ascolto la tua dolce voce, mi gusto ogni tuo singolo bacio ed il tuo profumo mi inebria. Quando lo capirai, piccola mia, che ogni secondo insieme a te mi riempie di gioia e di vita?"

"Forse mai, Raimundo, mi sembra così assurdo che tu mi ami ancora nonostante tutto..."

"Non potrei mai smettere di farlo" - mi assicura e con dolcezza mi bacia a lungo.

Si sdraia nuovamente non lasciandomi mai ed iniziando, invece, ad accarezzarmi. Il contatto della nostra pelle mi fa sospirare e lo vedo sorridere a questa mia reazione. Delicatamente percorre il mio collo con una mano ed arrivato alla spallina del mio reggiseno mi guarda negli occhi per chiedermi il permesso. Gli sorrido affermativamente e con altrettanta delicatezza me le abbassa entrambe. Con le mani mi accarezza la parte di petto scoperta e il bordo della stoffa che ancora mi copre il seno. Chiudo gli occhi per godermi quelle carezze ed in quel momento capisco che non mi voglio più privare di tutto il piacere che sa procurarmi con ogni gesto; per questo gli sussurro all'orecchio - "Vorrei sentirti su di me"

"Sei sicura?" - mi chiede preoccupato - "Completamente" - gli confermo. Si alza, mi fa sdraiare al suo posto e delicatamente si siede sulle mie gambe - "Ti faccio male?" - scosso la testa in segno negativo e con una mano raggiungo il suo petto per accarezzarglielo.

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